Evangelii nuntiandi |
14 La Chiesa lo sa.
Essa ha una viva consapevolezza che la parola del Salvatore - « Devo annunziare la buona novella del Regno di Dio » ( Lc 4,43 ) - si applica in tutta verità a lei stessa.
E volentieri aggiunge con S. Paolo: « Per me evangelizzare non è un titolo di gloria, ma un dovere.
Guai a me se non predicassi il Vangelo! ». ( 1 Cor 9,16 )
È con gioia e conforto che Noi abbiamo inteso, al termine della grande Assemblea dell'ottobre 1974, queste parole luminose: « Vogliamo nuovamente confermare che il mandato d'evangelizzare tutti gli uomini costituisce la missione essenziale della Chiesa »,36 compito e missione che i vasti e profondi mutamenti della società attuale non rendono meno urgenti.
Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda.
Essa esiste per evangelizzare, vale a dire per predicare ed insegnare, essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio, perpetuare il sacrificio del Cristo nella S. Messa che è il memoriale della sua morte e della sua gloriosa risurrezione.
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36 | Dichiarazioni dei Padri Sinodali, 4: L'Osservatore Romano, 27 ottobre 1974, p. 6 |