Evangelii nuntiandi |
15 Chiunque rilegge, nel Nuovo Testamento, le origini della Chiesa, seguendo passo passo la sua storia e considerandola nel suo vivere e agire, scorge che è legata all'evangelizzazione da ciò che essa ha di più intimo:
- La Chiesa nasce dall'azione evangelizzatrice di Gesù e dei Dodici.
Ne è il frutto normale, voluto, più immediato e più visibile: « Andate dunque, fate dei discepoli in tutte le nazioni ». ( Mt 28,19 )
Ora, « coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e circa tremila si unirono ad essi …
E il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati ». ( At 2,41.47 )
- Nata, di conseguenza, della missione, la Chiesa è, a sua volta, inviata da Gesù.
La Chiesa resta nel mondo, mentre il Signore della gloria ritorna al Padre.
Essa resta come un segno insieme opaco e luminoso di una nuova presenza di Gesù, della sua dipartita e della sua permanenza.
Essa la prolunga e lo continua.
Ed è appunto la sua missione e la sua condizione di evangelizzatore che, anzitutto, è chiamata a continuare.39
Infatti la comunità dei cristiani non è mai chiusa in se stessa.
In essa la vita intima - la vita di preghiera, l'ascolto della Parola e dell'insegnamento degli Apostoli, la carità fraterna vissuta, il pane spezzato ( At 2,42-46; At 4,32-35; At 5,12-16 ) - non acquista tutto il suo significato se non quando essa diventa testimonianza, provoca l'ammirazione e la conversione, si fa predicazione e annuncio della Buona Novella.
Così tutta la Chiesa riceve la missione di evangelizzare, e l'opera di ciascuno è importante per il tutto.
- Evangelizzatrice, la Chiesa comincia con l'evangelizzare se stessa.
Comunità di credenti, comunità di speranza vissuta e partecipata, comunità d'amore fraterno, essa ha bisogno di ascoltare di continuo ciò che deve credere, le ragioni della sua speranza, il comandamento nuovo dell'amore.
Popolo di Dio immerso nel mondo, e spesso tentato dagli idoli, essa ha sempre bisogno di sentir proclamare « le grandi opere di Dio », ( At 2,11; 1 Pt 2,9 ) che l'hanno convertita al Signore, e d'essere nuovamente convocata e riunita da lui.
Ciò vuol dire, in una parola, che essa ha sempre bisogno d'essere evangelizzata, se vuol conservare freschezza, slancio e forza per annunziare il Vangelo.
Il Concilio Vaticano II ha ricordato42 e il Sinodo del 1974 ha fortemente ripreso questo tema della Chiesa che si evangelizza mediante una conversione e un rinnovamento costanti, per evangelizzare il mondo con credibilità.
- La Chiesa è depositaria della Buona Novella che si deve annunziare.
Le promesse della Nuova Alleanza in Gesù Cristo, l'insegnamento del Signore e degli Apostoli, la Parola di vita, le fonti della grazia e della benignità di Dio, il cammino della salvezza: tutto ciò le è stato affidato.
Il contenuto del Vangelo, e quindi dell'evangelizzazione, essa lo conserva come un deposito vivente e prezioso, non per tenerlo nascosto, ma per comunicarlo.
- Inviata ed evangelizzata, la Chiesa, a sua volta, invia gli evangelizzatori.
Mette nella loro bocca la Parola che salva, spiega loro il messaggio di cui essa stessa è depositaria, dà loro il mandato che essa stessa ha ricevuto e li manda a predicare: ma non a predicare le proprie persone o le loro idee personali, ( 2 Cor 4,5 )43 bensì un Vangelo di cui né essi, né essa sono padroni e proprietari assoluti per disporne a loro arbitrio, ma ministri per trasmetterlo con estrema fedeltà.
Indice |
39 | Lumen Gentium 8; Ad Gentes 5 |
42 | Ad Gentes 5; Ad Gentes 11; Ad Gentes 12 |
43 | S. Agostino Sermo XLVI, De Pastoribus |