Redemptionis donum |
16 Questa esortazione, che vi indirizzo nella solennità dell'Annunciazione dell'anno giubilare della redenzione, vuol essere espressione di quell'amore, che la Chiesa nutre per i religiosi e per le religiose.
Voi, infatti, cari fratelli e sorelle, siete un bene speciale della Chiesa.
E questo bene diventa ancor più comprensibile mediante la meditazione della realtà della redenzione, per la quale il corrente anno santo offre una costante occasione e un felice incoraggiamento.
Riconoscete, dunque, in questa luce, la vostra identità e la vostra dignità.
Che lo Spirito Santo - per opera della croce e della risurrezione di Cristo - "possa davvero illuminare gli occhi della vostra mente, per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi" ( Ef 1,18 ).
Questi "occhi illuminati della mente" la Chiesa chiede incessantemente per ciascuno e ciascuna di voi, che già siete entrati nella via della professione dei consigli evangelici.
Gli stessi "occhi illuminati" la Chiesa, insieme con voi, chiede per tanti cristiani, specialmente per la gioventù maschile e femminile, affinché essi possano scoprire questa via e non abbiano paura di intraprenderla, affinché - anche in mezzo alle avverse circostanze della vita d'oggi - possano udire il "seguimi" ( Lc 5,27 ) di Cristo.
Voi pure dovete adoperarvi a questo fine con la vostra preghiera e anche con la testimonianza di quell'amore, per il quale "Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi" ( 1 Gv 4,12 ).
Che questa testimonianza diventi dappertutto presente e universalmente leggibile.
Che l'uomo dei nostri tempi, spiritualmente affaticato, trovi in essa sostegno e speranza.
Servite perciò i fratelli con la gioia, che sgorga da un cuore abitato da Cristo.
"Possa il mondo del nostro tempo… ricevere la buona novella non da evangelizzatori tristi e scoraggiati… ma da ministri del Vangelo, la cui vita irradi fervore, che abbiano per primi ricevuto in loro la gioia del Cristo".9
La Chiesa, nel suo amore per voi, non cessa "di piegare le ginocchia davanti al Padre", ( Ef 3,14 ) perché operi in voi "il rafforzamento dell'uomo interiore", ( Ef 3,16 ) e come in voi, così lo operi anche in tanti altri nostri fratelli e sorelle battezzati, specialmente giovani, affinché trovino la stessa via alla santità, che nella storia hanno percorso tante generazioni insieme con Cristo - redentore del mondo e sposo delle anime -, lasciando spesso dietro di sé l'alone intenso della luce di Dio sullo sfondo di grigiore e di tenebre dell'umana esistenza.
A tutti voi, che percorrete questa strada nella presente fase della storia della Chiesa e del mondo, si rivolge questo fervido augurio nell'anno giubilare della redenzione, affinché "radicati e fondati nella carità siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio". ( Ef 3,17-19 )
17 Nella festività dell'Annunciazione di quest'anno santo depongo la presente esortazione nel cuore della Vergine immacolata.
Tra tutte le persone consacrate senza riserva a Dio, ella è la prima.
Ella - la Vergine di Nazaret - è anche la più pienamente consacrata a Dio, consacrata nel modo più perfetto.
Il suo amore sponsale raggiunge il vertice nella maternità divina per la potenza dello Spirito Santo.
Ella, che come Madre porta Cristo sulle braccia, al tempo stesso realizza nel modo più perfetto la sua chiamata: "seguimi".
E lo segue - ella, la Madre - come suo maestro in castità, in povertà e in obbedienza.
Quanto fu povera nella notte di Betlemme, e quanto povera sul Calvario!
Quanto fu obbediente durante l'annunciazione, e poi - ai piedi della croce - obbediente fino a consentire alla morte del Figlio, il quale si era fatto obbediente "fino alla morte"!
Quanto fu dedita in tutta la sua vita terrena alla causa del regno dei cieli per castissimo amore!
Se la Chiesa intera trova in Maria il suo primo modello, a maggior ragione lo trovate voi, persone e comunità consacrate all'interno della Chiesa!
Nel giorno che riporta alla memoria l'inaugurazione del giubileo della redenzione, avvenuta lo scorso anno, mi rivolgo a voi col presente messaggio, per invitarvi a ravvivare la vostra consacrazione religiosa secondo il modello della consacrazione della stessa Genitrice di Dio.
Diletti fratelli e sorelle!
"Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del figlio suo Gesù Cristo" ( 1 Cor 1,9 ).
Perseverando nella fedeltà a colui che è fedele, sforzatevi di cercare un sostegno specialissimo in Maria!
Ella, infatti, è stata chiamata da Dio alla comunione più perfetta col Figlio suo.
Sia ella, la Vergine fedele, anche la Madre nella vostra via evangelica: vi aiuti a sperimentare e a dimostrare davanti al mondo quanto infinitamente fedele è Dio stesso!
Con questi voti di gran cuore vi benedico.
Dal Vaticano, il 25 marzo dell'anno giubilare della redenzione 1984, sesto di pontificato.
Giovanni Paolo II
Indice |
9 | Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 80 |