Redemptionis donum |
14 Nell'anno giubilare della redenzione la Chiesa intera desidera rinnovare il suo amore verso Cristo, Redentore dell'uomo e del mondo, suo Signore e insieme suo Sposo divino.
E perciò in questo anno santo essa guarda con singolare attenzione a voi, cari fratelli e sorelle, che, come persone consacrate, occupate un posto speciale sia nella comunità universale del popolo di Dio, sia in ogni comunità locale.
Se la Chiesa desidera che mediante la grazia del giubileo straordinario si rinnovi anche il vostro amore verso Cristo, al tempo stesso essa è pienamente consapevole che questo amore costituisce un bene speciale dell'intero popolo di Dio.
La Chiesa è consapevole che, nell'amore che Cristo riceve dalle persone consacrate, l'amore dell'intero corpo viene indirizzato in modo speciale ed eccezionale verso lo sposo, che in pari tempo è capo di questo corpo.
La Chiesa vi esprime, cari fratelli e sorelle, la sua gratitudine per la consacrazione e per la professione dei consigli evangelici, che sono una particolare testimonianza d'amore.
Essa, nello stesso tempo, riconferma la sua grande fiducia in voi, che avete scelto uno stato di vita che è un dono speciale di Dio alla sua Chiesa.
Essa conta sulla vostra collaborazione completa e generosa, affinché, come fedeli amministratori di così prezioso dono, voi "sentiate con la Chiesa" e sempre collaboriate con essa, in conformità con gli insegnamenti e con le direttive del magistero di Pietro e dei pastori in comunione con lui, coltivando, a livello personale e comunitario, una rinnovata coscienza ecclesiale.
E contemporaneamente essa prega per voi, affinché la vostra testimonianza d'amore non venga mai meno, ( Lc 22,32 ) e vi chiede anche di accogliere con questo spirito il presente messaggio dell'anno giubilare della redenzione.
Proprio così pregava l'Apostolo nella sua lettera ai Filippesi: "che la vostra carità si arricchisca sempre più… in ogni genere di discernimento, perché possiate sempre distinguere il meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi del frutto di giustizia" ( Fil 1,9-11 ).
Per opera della redenzione di Cristo "l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato dato". ( Rm 5,5 )
Chiedo incessantemente allo Spirito Santo di concedere a ciascuno e a ciascuna di voi, "secondo il proprio dono", ( 1 Cor 7,7 ) di dare una particolare testimonianza di quest'amore.
Vinca in voi, in modo degno della vostra vocazione, "la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù…", quella legge che ci ha "liberato dalla legge… della morte". ( Rm 8,2 )
Vivete, dunque, di questa vita nuova a misura della vostra consacrazione e anche a misura dei diversi doni di Dio, che corrispondono alla vocazione delle singole famiglie religiose.
La professione dei consigli evangelici indica a ciascuno e a ciascuna di voi in quale modo potete "con l'aiuto dello Spirito Santo far morire" ( Rm 8,13 ) tutto ciò che è contrario alla vita e serve al peccato e alla morte, tutto ciò che si oppone al vero amore di Dio e degli uomini.
Il mondo ha bisogno dell'autentica "contraddizione" della consacrazione religiosa, come incessante lievito del rinnovamento salvifico.
"Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto" ( Rm 12,2 ).
Dopo lo speciale periodo di sperimentazione e di aggiornamento, previsto dal motu proprio "Ecclesiae Sanctae", i vostri istituti hanno ricevuto recentemente o si apprestano a ricevere l'approvazione della Chiesa alle costituzioni rinnovate.
Che tale dono della Chiesa vi stimoli a conoscerle, ad amarle e, soprattutto, a viverle nella generosità e nella fedeltà, ricordando che l'obbedienza è una manifestazione non equivoca dell'amore.
Proprio di questa testimonianza d'amore hanno bisogno il mondo d'oggi e l'umanità.
Essi hanno bisogno della testimonianza della redenzione, così come questa è impressa nella professione dei consigli evangelici.
Questi consigli, ognuno nel modo a lui proprio, e tutti insieme nella loro intima connessione, "rendono testimonianza" alla redenzione, che, con la potenza della croce e della risurrezione di Cristo, guida il mondo e l'umanità nello Spirito Santo verso quel compimento definitivo, che l'uomo - e, per mezzo dell'uomo, la creazione intera - trovano in Dio, e solo in Dio.
La vostra testimonianza, perciò, è inestimabile.
Bisogna adoperarsi con costanza, affinché essa sia pienamente trasparente e pienamente fruttuosa in mezzo agli uomini.
A ciò gioverà, altresì, l'osservanza fedele delle norme della Chiesa che riguardano la manifestazione anche esterna della vostra consacrazione e del vostro impegno di povertà.6
15 Da tale testimonianza di amore sponsale per Cristo, attraverso la quale diventa particolarmente visibile tra gli uomini l'intera verità salvifica del Vangelo, nasce anche, cari fratelli e sorelle, come propria della vostra vocazione, la partecipazione all'apostolato della Chiesa, alla sua missione universale, la quale si realizza contemporaneamente in mezzo a tutte le nazioni in tanti modi diversi e mediante la molteplicità dei doni elargiti da Dio.
La vostra missione specifica va armoniosamente di pari passo con la missione degli apostoli, che il Signore inviò "in tutto il mondo" per "ammaestrare tutte le nazioni", ( Mt 28,19 ) ed è unita, altresì, a questa missione dell'ordine gerarchico.
Nell'apostolato, che svolgono le persone consacrate, il loro amore sponsale per Cristo diventa in modo quasi organico amore per la Chiesa come corpo di Cristo, per la Chiesa come popolo di Dio, per la Chiesa che è insieme sposa e madre.
È difficile descrivere, anzi persino elencare, in quanti modi diversi le persone consacrate realizzino, mediante l'apostolato, il loro amore verso la Chiesa.
Esso è sempre nato da quel dono particolare dei vostri Fondatori, che, ricevuto da Dio e approvato dalla Chiesa, è divenuto un carisma per l'intera comunità.
Quel dono corrisponde alle diverse necessità della Chiesa e del mondo nei singoli momenti della storia, e a sua volta si prolunga e si consolida nella vita delle comunità religiose come uno degli elementi duraturi della vita e dell'Apostolato della Chiesa.
In ognuno di questi elementi, in ogni campo - sia in quello della contemplazione feconda per l'apostolato, sia in quello dell'azione direttamente apostolica - vi accompagna la costante benedizione della Chiesa, e insieme la sua pastorale e materna sollecitudine per quanto riguarda l'identità spirituale della vostra vita e la rettitudine del vostro operare in seno alla grande comunità universale delle vocazioni e dei carismi dell'intero popolo di Dio.
Sia per mezzo di ciascuno degli istituti separatamente presi, sia mediante la loro organica integrazione, nel complesso della missione della Chiesa è posta in particolare risalto quell'economia della redenzione, il cui segno profondo ciascuno e ciascuna di voi, cari fratelli e sorelle, porta in sé mediante la consacrazione e la professione dei consigli evangelici.
E perciò, anche se sono estremamente importanti le molteplici opere apostoliche che svolgete, tuttavia l'opera di apostolato veramente fondamentale rimane sempre ciò che ( e insieme chi ) voi siete nella Chiesa.
Di ciascuno e di ciascuna di voi si possono ripetere, a titolo speciale, queste parole dell'Apostolo: "Voi, infatti, siete morti, e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio" ( Col 3,3 ).
E al tempo stesso questo "essere nascosti con Cristo in Dio" permette di riferire a voi le parole del Maestro stesso: "Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli" ( Mt 5,16 ).
Per questa luce, con la quale dovete "risplendere davanti agli uomini", è importante tra voi la testimonianza della reciproca carità, legata allo spirito fraterno di ogni comunità, poiché il Signore ha detto: "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" ( Gv 13,35 ).
La natura fondamentalmente comunitaria della vostra vita religiosa, nutrita della dottrina evangelica, della sacra liturgia e, soprattutto, dell'eucaristia, costituisce un modo privilegiato di realizzare questa dimensione interpersonale e sociale: prevenendovi con premure reciproche, portando i pesi gli uni degli altri, voi manifestate con la vostra unità che il Cristo è vivo in mezzo a voi.7
È importante per il vostro apostolato nella Chiesa ogni sensibilità alle necessità e alle sofferenze dell'uomo, quali si mostrano così apertamente e in modo così toccante nel mondo d'oggi.
Infatti, l'Apostolo insegna: "Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo"; ( Gal 6,2 ) e aggiunge che "pieno compimento della legge è l'amore" ( Rm 13,10 ).
La vostra missione deve essere visibile!
Deve essere profondo, molto profondo il legame che la unisce alla Chiesa!8
Mediante tutto ciò che fate e, soprattutto, mediante tutto ciò che siete, sia proclamata e riconfermata la verità che "Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei" ( Ef 5,25 ), la verità che sta alla base dell'intera economia della redenzione.
Che da Cristo, redentore del mondo, zampilli anche l'inesauribile fonte del vostro amore per la Chiesa!
Indice |
6 | Cod. Diritto Can. 669 |
7 | Perfectae Caritatis 15 |
8 | Cod. Diritto Can. 675 § 3 |