Ecclesia in America |
13 Nei Vangeli vengono narrati gli incontri con Cristo di persone in situazioni molto diverse.
A volte si tratta di situazioni di peccato, che lasciano trasparire il bisogno della conversione e del perdono del Signore.
In altre circostanze emergono atteggiamenti positivi di ricerca della verità, di autentica fiducia in Gesù, che favoriscono lo stabilirsi di una relazione di amicizia con Lui e stimolano il desiderio di imitarlo.
Né possono essere dimenticati i doni con i quali il Signore prepara alcuni ad un incontro successivo.
Così Dio, rendendo Maria " piena di grazia " ( Lc 1,28 ) sin dal primo momento, la preparò in vista della realizzazione in lei del suo più alto incontro con la natura umana: il mistero ineffabile dell'Incarnazione.
Poiché i peccati come le virtù sociali non esistono in astratto, ma sono il risultato di atti personali,31 è necessario tener presente che l'America è oggi una realtà complessa, frutto delle tendenze e dei modi di procedere degli uomini e delle donne che la abitano.
E in questa situazione reale e concreta che essi devono incontrarsi con Gesù.
14 Il dono più grande che l'America ha ricevuto dal Signore è la fede, che ne ha forgiato l'identità cristiana.
Sono già più di cinquecento anni che il nome di Cristo è stato annunciato nel Continente.
Frutto dell'evangelizzazione che ha accompagnato i movimenti migratori dall'Europa è la fisionomia religiosa americana, segnata dai valori morali che, anche se non sempre vissuti coerentemente e in alcune occasioni messi in discussione, possono considerarsi in un certo modo patrimonio di tutti gli abitanti dell'America, anche di coloro che esplicitamente non vi si riconoscono.
E chiaro che l'identità cristiana dell'America non può considerarsi come sinonimo di identità cattolica.
La presenza di altre confessioni cristiane, in grado maggiore o minore nelle diverse parti dell'America, rende particolarmente urgente l'impegno ecumenico, per ricercare l'unità tra tutti i credenti in Cristo.32
15 L'espressione e i frutti più alti dell'identità cristiana dell'America sono i Santi.
In essi, l'incontro con Cristo vivo " è tanto profondo e impegnativo […] che diventa fuoco che li consuma totalmente e li spinge a costruire il suo Regno, a far sì che Lui e la nuova alleanza siano il senso e l'anima […] della vita personale e comunitaria ".33
L'America ha visto fiorire i frutti della santità sin dagli inizi della sua evangelizzazione.
E il caso di santa Rosa da Lima ( 1586-1617 ), " il primo fiore di santità nel Nuovo Mondo ", proclamata patrona principale dell'America nel 1670 dal Papa Clemente X.34
A partire da lei, il santorale americano è andato crescendo fino a raggiungere la sua attuale ampiezza.35
Le beatificazioni e le canonizzazioni con le quali non pochi figli e figlie del Continente sono stati elevati all'onore degli altari offrono modelli eroici di vita cristiana secondo la diversità degli stati e degli ambienti sociali.
La Chiesa, beatificandoli o canonizzandoli, addita in essi dei potenti intercessori uniti a Cristo, sommo ed eterno Sacerdote, mediatore tra Dio e gli uomini.
I Beati ed i Santi d'America accompagnano con sollecitudine fraterna gli uomini e le donne loro conterranei, tra gioie e sofferenze, fino all'incontro definitivo con il Signore.36
Per favorire una sempre maggiore loro imitazione ed un più frequente e fruttuoso ricorso da parte dei fedeli alla loro intercessione, considero molto opportuna la proposta dei Padri sinodali di preparare " una collezione di brevi biografie dei Santi e Beati americani.
Ciò può illuminare e stimolare in America la risposta alla vocazione universale alla santità ".37
Tra i suoi Santi, " la storia della evangelizzazione dell'America riconosce numerosi martiri, uomini e donne, vescovi e presbiteri, religiosi e laici che con il loro sangue irrigarono […] [ queste ] nazioni.
Essi, come nubi di testimoni ( Eb 12,1 ), ci stimolano a farci carico oggi, senza timore e con ardore, della nuova evangelizzazione ".38
È necessario che i loro esempi di dedizione senza limite alla causa del Vangelo siano non solo preservati dall'oblio, ma più conosciuti e diffusi tra i fedeli del Continente.
Scrivevo, in proposito, nella Tertio millennio adveniente: " Le Chiese locali facciano di tutto per non lasciar perire la memoria di quanti hanno subito il martirio, raccogliendo la necessaria documentazione ".39
16 Una caratteristica particolare dell'America è l'esistenza di una intensa pietà popolare radicata nelle diverse Nazioni.
Si incontra a tutti i livelli e in tutti i settori sociali, rivestendo un'importanza speciale come luogo di incontro con Cristo per quanti con spirito di povertà ed umiltà di cuore cercano sinceramente Dio ( Mt 11,25 ).
Le espressioni di tale pietà sono numerose: " I pellegrinaggi ai santuari di Cristo, della Beata Vergine e dei Santi, la preghiera per le anime del purgatorio, l'uso dei sacramentali ( acqua, olio, ceri… ).
Queste e tante altre espressioni della pietà popolare offrono ai fedeli l'opportunità di incontrare il Cristo vivente ".40
I Padri sinodali hanno sottolineato l'urgenza di scoprire, nelle manifestazioni della religiosità popolare, i veri valori spirituali, per arricchirli con gli elementi della genuina dottrina cattolica, affinché tale religiosità possa condurre ad un impegno sincero di conversione e ad un'esperienza concreta di carità.41
La pietà popolare, se convenientemente orientata, contribuisce anche ad accrescere nei fedeli la consapevolezza della propria appartenenza alla Chiesa, alimentandone il fervore ed offrendo così una risposta valida alle attuali sfide della secolarizzazione.42
Dal momento che in America, la pietà popolare è espressione della inculturazione della fede cattolica e molte delle sue manifestazioni hanno assunto forme religiose autoctone, non deve essere sottovalutata la possibilità di trarre anche di lì, con prudenza illuminata, indicazioni valide per una maggiore inculturazione del Vangelo.43
Ciò riveste rilevante importanza specialmente fra le popolazioni indigene, perché " i semi del Verbo " presenti nella loro cultura giungano alla loro pienezza in Cristo.44
Simile discorso può farsi per gli americani di origine africana.
La Chiesa " riconosce che ha l'obbligo di avvicinarsi a questi americani a partire dalla loro cultura, considerando seriamente le ricchezze spirituali e umane di tale cultura che segna il loro modo di celebrare il culto, il loro senso di gioia e di solidarietà, la loro lingua e le loro tradizioni ".45
17 L'immigrazione in America costituisce quasi una costante della sua storia dall'inizio dell'evangelizzazione fino ai nostri giorni.
All'interno di questo complesso fenomeno va segnalato che, negli ultimi tempi, diverse regioni dell'America hanno accolto numerosi membri delle Chiese cattoliche orientali i quali, per diversi motivi, hanno abbandonato i loro territori d'origine.
Un primo movimento migratorio proveniva soprattutto dall'Ucraina occidentale; in seguito, esso si è allargato alle nazioni del Medio Oriente.
Si è così resa pastoralmente necessaria la creazione di una gerarchia cattolica orientale per questi fedeli immigrati e per i loro discendenti.
Le norme emanate dal Concilio Vaticano II, che i Padri sinodali hanno ricordato, riconoscono che le Chiese Orientali " hanno il diritto e il dovere di reggersi secondo le proprie discipline particolari ", avendo la missione di rendere testimonianza ad un'antichissima tradizione dottrinale, liturgica e monastica.
D'altra parte, queste Chiese devono conservare le proprie discipline, essendo queste " più corrispondenti ai costumi dei loro fedeli e sono ritenute più adatte a provvedere al bene delle anime ".46
Se alla Comunità ecclesiale universale è necessaria la sinergia tra le Chiese particolari di Oriente e di Occidente per permetterle di respirare con i due polmoni, nella speranza di giungere a farlo pienamente attraverso la perfetta comunione tra la Chiesa cattolica e quelle orientali separate,47 non c'è che da gioire della recente implantazione in America delle Chiese orientali accanto a quelle latine, ivi presenti sin dall'inizio, perché in tal modo può meglio manifestarsi la cattolicità della Chiesa del Signore.48
18 Tra i fattori che favoriscono l'influsso della Chiesa sulla formazione cristiana degli americani va segnalata la sua vasta presenza nel campo dell'educazione e, specialmente, nel mondo universitario.
Le numerose Università cattoliche disseminate nel Continente costituiscono un tratto caratteristico della vita ecclesiale in America.
Così pure nell'ambito dell'insegnamento primario e secondario, l'alto numero di scuole cattoliche offre la possibilità di un'azione evangelizzatrice di portata molto ampia, sempre che sia accompagnata da una decisa volontà di impartire una educazione veramente cristiana.49
Altro campo importante in cui la Chiesa è presente in ogni parte d'America è l'assistenza caritativa e sociale.
Le molteplici iniziative a favore degli anziani, degli infermi e di quanti sono nel bisogno mediante asili, ospedali, dispensari, mense gratuite e altri centri sociali, sono palpabile testimonianza dell'amore preferenziale per i poveri che la Chiesa in America nutre mossa dall'amore del Signore e consapevole che " Gesù si è identificato con loro ( Mt 25,31-46 ) ".50
In questo compito che non conosce frontiere, essa ha saputo creare una coscienza di solidarietà concreta tra le diverse comunità del Continente e del mondo intero, manifestando così la fraternità che deve caratterizzare i cristiani di ogni tempo e luogo.
Il servizio ai poveri, perché sia evangelico ed evangelizzatore, deve essere riflesso fedele dell'atteggiamento di Gesù, che venne " per annunciare ai poveri la Buona Novella " ( Lc 4,18 ).
Se svolto con questo spirito, esso diventa manifestazione dell'amore infinito di Dio per tutti gli uomini e modo eloquente di trasmettere la speranza di salvezza che Cristo ha portato al mondo, e che risplende in modo particolare quando è comunicata agli abbandonati o ai rifiutati dalla società.
Questa costante dedizione ai poveri ed ai diseredati si riflette nel Magistero sociale della Chiesa, che non si stanca di invitare la comunità cristiana ad impegnarsi per il superamento di ogni forma di sfruttamento e di oppressione.
Si tratta, infatti, non soltanto di alleviare i bisogni più gravi e urgenti mediante azioni individuali o sporadiche, ma di evidenziare le radici del male, proponendo interventi che diano alle strutture sociali, politiche ed economiche una configurazione più giusta e solidale.
19 Nell'ambito civile, ma con implicazioni morali immediate, si devono segnalare, tra gli aspetti positivi dell'America di oggi, la crescente affermazione in tutto il Continente di sistemi politici democratici e la progressiva riduzione dei regimi dittatoriali.
La Chiesa guarda con simpatia a questa evoluzione, nella misura in cui ciò favorisce un sempre più chiaro rispetto dei diritti di ciascuno, compresi quelli dell'inquisito e del reo, nei cui confronti non è legittimo il ricorso a metodi di detenzione e di indagine - il pensiero va in particolare alla tortura - lesivi della dignità umana.
" Lo stato di diritto è, in effetti, la condizione necessaria per stabilire una vera democrazia ".51
L'esistenza di uno stato di diritto, peraltro, implica nei cittadini, e molto più nella classe dirigente, la convinzione che la libertà non può essere svincolata dalla verità.52
In effetti, " i gravi problemi che minacciano la dignità della persona umana, la famiglia, il matrimonio, l'educazione, l'economia e le condizioni di lavoro, la qualità della vita e la vita stessa, propongono la questione del diritto ".53
I Padri sinodali con ragione hanno sottolineato che " i diritti fondamentali della persona umana sono scritti nella stessa natura, che sono voluti da Dio e che perciò esigono una universale osservanza e accettazione.
Nessuna autorità umana può trasgredirli appellandosi alla maggioranza o al consenso politico, con il pretesto che in tal modo vengono rispettati il pluralismo e la democrazia.
Perciò, la Chiesa deve impegnarsi nel formare e accompagnare i laici che sono presenti nell'ambito legislativo, nel governo e nell'amministrazione della giustizia, perché le leggi esprimano sempre principi e valori morali che siano conformi ad una sana antropologia e che tengano presente il bene comune ".54
20 Caratteristica del mondo contemporaneo è la tendenza alla globalizzazione, fenomeno che, pur non essendo esclusivamente americano, è più percettibile ed ha maggiori ripercussioni in America.
Si tratta di un processo che si impone a motivo della maggiore comunicazione delle diverse parti del mondo tra loro, conducendo in pratica al superamento delle distanze, con effetti evidenti in campi molto differenti.
I risvolti dal punto di vista etico possono essere positivi o negativi.
C'è in realtà una globalizzazione economica che porta con sé alcune conseguenze positive come il fenomeno della efficienza e l'incremento della produzione e che, con lo sviluppo delle relazioni tra i diversi paesi in ambito economico, può rinforzare il processo di unità dei popoli e rendere migliore il servizio alla famiglia umana.
Se però la globalizzazione è retta dalle pure leggi del mercato applicate secondo la convenienza dei potenti, le conseguenze non possono essere che negative.
Tali sono, ad esempio, l'attribuzione di un valore assoluto all'economia, la disoccupazione, la diminuzione e il deterioramento di alcuni servizi pubblici, la distruzione dell'ambiente e della natura, l'aumento delle differenze tra ricchi e poveri, la concorrenza ingiusta che pone le Nazioni povere in una situazione di inferiorità sempre più marcata.55
La Chiesa, sebbene stimi i valori positivi che la globalizzazione comporta, guarda con inquietudine agli aspetti negativi da essa veicolati.
E che dire della globalizzazione culturale prodotta dalla forza dei mezzi di comunicazione sociale?
Essi impongono dappertutto nuove scale di valori, sovente arbitrari e nel fondo materialistici, di fronte ai quali è difficile mantenere viva l'adesione ai valori del Vangelo.
21 In crescita in America è pure il fenomeno dell'urbanizzazione.
Già da alcuni lustri il Continente sta vivendo un esodo costante dalle campagne alla città.
Si tratta di un fenomeno complesso già descritto dal mio predecessore Paolo VI.56
Diverse sono le cause, ma tra queste emergono principalmente la povertà ed il sottosviluppo delle zone rurali, dove frequentemente mancano servizi, comunicazioni, strutture educative e sanitarie.
La città, inoltre, con le connotazioni di divertimento e di benessere con cui viene presentata non poche volte dai mezzi di comunicazione sociale, esercita un'attrazione speciale per la gente semplice dell'ambiente rurale.
La frequente mancanza di pianificazione in questo processo è fonte di molti mali.
Come hanno segnalato i Padri sinodali, " in certi casi, talune zone delle città sono come delle isole nelle quali si accumula la violenza, la delinquenza giovanile e l'atmosfera di disperazione ".57
Il fenomeno dell'urbanizzazione presenta poi grandi sfide per l'azione pastorale della Chiesa, che deve far fronte allo sradicamento culturale, alla perdita di consuetudini familiari, al distacco dalle proprie tradizioni religiose, con la conseguenza non infrequente del naufragio della fede, privata di quelle manifestazioni che contribuivano a sostenerla.
Evangelizzare la cultura urbana costituisce una sfida formidabile per la Chiesa, che come per secoli seppe evangelizzare la cultura rurale, così è chiamata oggi a portare a compimento un'evangelizzazione urbana metodica e capillare mediante la catechesi, la liturgia e il modo stesso di organizzare le proprie strutture pastorali.58
22 I Padri sinodali hanno manifestato preoccupazione per il debito estero che affligge non poche Nazioni americane, esprimendo solidarietà nei loro confronti.
Essi richiamano con forza l'attenzione dell'opinione pubblica sulla complessità del tema, riconoscendo che " il debito è frequentemente frutto della corruzione e della cattiva amministrazione ".59
Nello spirito della riflessione sinodale tale riconoscimento non pretende di concentrare in un solo polo le responsabilità di un fenomeno sommamente complesso nella sua origine e nelle sue soluzioni.60
In effetti, tra le cause che hanno contribuito al formarsi di un debito estero schiacciante, vanno segnalati non solo gli elevati interessi, frutto di politiche finanziarie speculative, ma anche l'irresponsabilità di alcuni governanti che, nel contrarre il debito, non hanno riflettuto sufficientemente sulle reali possibilità di estinguerlo, con l'aggravante che somme ingenti ottenute grazie a prestiti internazionali vanno talora ad arricchire persone singole, invece che essere destinate a sostenere i cambiamenti necessari per lo sviluppo del Paese.
D'altra parte, sarebbe ingiusto far pesare le conseguenze di tali decisioni irresponsabili su chi non le ha assunte.
La gravità della situazione è ancor più comprensibile se si tiene conto che " già il solo pagamento degli interessi costituisce per l'economia delle Nazioni povere un peso che toglie alle autorità la disponibilità del denaro necessario per lo sviluppo sociale, l'educazione, la sanità e la istituzione di un fondo per creare lavoro ".61
23 La corruzione, frequentemente presente tra le cause del debito pubblico opprimente, è un problema grave che va attentamente considerato.
La corruzione " senza rispettare confini, riguarda persone, strutture pubbliche e private di potere e le classi dirigenti ".
Si tratta di una situazione che " favorisce l'impunità e l'accumulo illecito del denaro, la mancanza di fiducia verso le istituzioni politiche, soprattutto nell'amministrazione della giustizia e negli investimenti pubblici, non sempre chiari, uguali per tutti e efficaci ".62
A tale proposito, desidero ricordare quanto ho scritto nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1998, che cioè la piaga della corruzione va denunciata e combattuta con forza da coloro che detengono l'autorità e con il " sostegno generoso di tutti i cittadini, sorretti da una forte coscienza morale ".63
Gli adeguati organismi di controllo e la trasparenza delle transazioni economiche e finanziarie prevengono ulteriormente ed evitano in molti casi il dilagare della corruzione, le cui nefaste conseguenze ricadono principalmente sui più poveri e derelitti.
Sono ancora i poveri a soffrire per primi i ritardi, l'inefficienza, l'assenza di una difesa adeguata e le carenze strutturali, quando ad essere corrotta è l'amministrazione della giustizia.
24 Il commercio col conseguente consumo di sostanze stupefacenti costituisce una seria minaccia per le strutture sociali delle Nazioni in America.
Esso " contribuisce ai crimini ed alla violenza, alla distruzione della vita familiare, alla distruzione fisica ed emotiva di molti individui e comunità, soprattutto tra i giovani.
Corrode inoltre la dimensione etica del lavoro e contribuisce ad aumentare il numero di persone nelle carceri, in una parola, al degrado della persona creata ad immagine di Dio ".64
Un tale nefasto commercio porta inoltre a " distruggere governi, corrodendo la sicurezza economica e la stabilità delle Nazioni ".65
Siamo qui in presenza di una delle sfide più urgenti con cui devono misurarsi molte Nazioni nel mondo: è infatti una sfida che pone in forse gran parte dei vantaggi ottenuti negli ultimi tempi per il progresso dell'umanità.
Per alcune Nazioni in America, la produzione, il traffico ed il consumo di droghe costituiscono fattori compromettenti per il loro prestigio internazionale, perché riducono la loro credibilità e rendono più difficile quell'auspicata collaborazione con altri Paesi, che è tanto necessaria nei nostri giorni per lo sviluppo armonico di ogni popolo.
25 " E Dio vide che era cosa buona " ( Gen 1,25 ).
Queste parole che leggiamo nel primo capitolo del libro della Genesi, offrono il senso dell'opera da lui realizzata.
Il Creatore affida all'uomo, coronamento di tutto il processo creativo, la cura della terra ( Gen 2,15 ).
Nascono da qui obblighi concreti per ogni persona in ordine all'ecologia.
Il loro adempimento suppone l'apertura ad una prospettiva spirituale ed etica che superi gli atteggiamenti e " gli stili di vita egoistici che portano all'esaurimento delle risorse naturali ".66
Anche in questo settore, oggi tanto attuale, l'intervento dei credenti è quanto mai importante.
E necessaria la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà con le istanze legislative e di governo per conseguire una protezione efficace dell'ambiente, considerato come dono di Dio.
Quanti abusi e danni ecologici anche in molte regioni americane!
Basti pensare all'incontrollata emissione di gas nocivi o al drammatico fenomeno degli incendi forestali, provocati talvolta intenzionalmente da persone mosse da interessi egoistici.
Tali devastazioni possono condurre ad una reale desertificazione in non poche zone dell'America con le inevitabili conseguenze di fame e di miseria.
Il problema si pone, con speciale intensità, nella foresta amazzonica, immenso territorio che interessa varie nazioni: dal Brasile alla Guyana, al Suriname, al Venezuela, alla Colombia, all'Ecuador, al Perù ed alla Bolivia.67
È uno degli spazi naturali più apprezzati nel mondo per la sua diversità biologica, che lo rende vitale per l'equilibrio ambientale di tutto il pianeta.
Indice |
31 | Giovanni Paolo II, Reconciliatio et paenitentia 16 |
32 | Propositio 61 |
33 | Propositio 29 |
34 | Bolla Sacrosancti apostolatus cura ( 11 agosto 1670 ), § 3: Bullarium Romanum, 26VII, 42 |
35 | Tra gli altri giova citare: i martiri Giovanni Brébeuf e i suoi sette compagni, Rocco Gonzales e i suoi due compagni; i santi: Elisabetta Ann Seton, Margherita Bourgeoys, Pietro Claver, Giovanni del Castillo, Rosa Filippina Duchesne, Margherita d'Youville, Francesco Febres Cordero, Teresa Fernández Solar delle Ande, Giovanni Macías, Toribio de Mogrovejo, Ezechiele Moreno y Díaz, Giovanni Nepomuceno Neumann, Maria Anna di Gesù Paredes y Flores, Martino de Porres, Alfonso Rodriguez, Francesco Solano, Francesca Saverio Cabrini; i beati: Giuseppe de Anchieta, Pietro di San José de Betancur, Juan Diego, Caterina Drexel, Maria della Incarnazione Rosal, Raffaele Guizar Valencia, Dina Bélanger, Alberto Hurtado Cruchaga, Elia del Socorro Nieves, Maria Francesca di Gesù Rubatto, Mercede di Gesù Molina, Narcisa di Gesù Martillo Morán, Michele Agostino Pro, Maria di San José Alvarado Cardozo, Junípero Serra, Kateri Tekakwitha, Laura Vicuña, Antonio de sant'Ana Galvão e tanti altri beati che sono invocati con fede e devozione dai popoli dell'America ( cfr Instrumentum laboris, 17 ) |
36 | Lumen Gentium 50 |
37 | Propositio 31 |
38 | Propositio 30 |
39 | Giovanni Paolo II, Tertio Millennio Adveniente 37 |
40 | Propositio 21 |
41 | Propositio 21 |
42 | Propositio 21 |
43 | Propositio 21 |
44 | Propositio, 18 |
45 | Propositio 19 |
46 | Orientalium ecclesiarum 5; Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, can. 28; Propositio 60 |
47 | Giovanni Paolo II,
Redemptoris Mater 34; Sinodo dei Vescovi, Assemblea speciale per l'Europa, Dich. Ut testes simus Christi qui nos liberavit ( 13 dicembre 1991 ) III, 7: Ench. Vat. 13, nn. 647-652 |
48 | Propositio 60 |
49 | Propositiones 23 e 24 |
50 | Propositio 73 |
51 | Propositio 72; Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 46 |
52 | Sinodo dei Vescovi, Assemblea speciale per l'Europa, Dich. Ut testes simus Christi qui nos liberavit ( 13 dicembre 1991 ), I, 1; II, 4; IV, 10: Ench. Vat. 13, nn. 613-615; 627-633; 660-669 |
53 | Propositio 72 |
54 | Propositio 72 |
55 | Propositio 74 |
56 | Paolo VI, Octogesima adveniens 8-9 |
57 | Propositio 35 |
58 | Propositio 35 |
59 | Propositio 75 |
60 | Pontificia Commissione " Iustitia et Pax ", Al servizio della comunità umana: un approccio etico al debito internazionale ( 27 dicembre 1986 ): Ench. Vat. 10, nn. 1045-1128 |
61 | Propositio 75 |
62 | Propositio 37 |
63 | N. 5: AAS 90 ( 1998 ), 152 |
64 | Propositio 38 |
65 | Propositio 38 |
66 | Propositio 36 |
67 | Propositio 36 |