Ecclesia in Europa

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Gesù Cristo nostra speranza

19 Gesù Cristo è la nostra speranza perché Lui, il Verbo eterno di Dio che da sempre è nel seno del Padre ( Gv 1,18 ), ci ha amati a tal punto da assumere in tutto, eccetto il peccato, la nostra natura umana diventando partecipe della nostra vita, per salvarci.

La confessione di questa verità è al cuore stesso della nostra fede.

La perdita della verità su Gesù Cristo o una sua incomprensione impediscono di penetrare nello stesso mistero dell'amore di Dio e della comunione trinitaria.33

Gesù Cristo è la nostra speranza perché Egli rivela il mistero della Trinità.

Questo è il centro della fede cristiana, che può offrire ancora un grande apporto, come sinora ha fatto, all'edificazione di strutture che, ispirandosi ai grandi valori evangelici o confrontandosi con essi, promuovano la vita, la storia e la cultura dei diversi popoli del Continente.

Sono molteplici le radici ideali che hanno contribuito con la loro linfa al riconoscimento del valore della persona e della sua inalienabile dignità, del carattere sacro della vita umana e del ruolo centrale della famiglia, dell'importanza dell'istruzione e della libertà di pensiero, di parola, di religione, come pure alla tutela legale degli individui e dei gruppi, alla promozione della solidarietà e del bene comune, al riconoscimento della dignità del lavoro.

Tali radici hanno favorito la sottomissione del potere politico alla legge e al rispetto dei diritti della persona e dei popoli.

Occorre qui ricordare lo spirito della Grecia antica e della romanità, gli apporti dei popoli celtici, germanici, slavi, ugro-finnici, della cultura ebraica e del mondo islamico.

Tuttavia si deve riconoscere che queste ispirazioni hanno storicamente trovato nella tradizione giudeo-cristiana una forza capace di armonizzarle, di consolidarle e di promuoverle.

Si tratta di un fatto che non può essere ignorato; al contrario, nel processo della costruzione della « casa comune europea », occorre riconoscere che questo edificio si deve poggiare anche su valori che trovano nella tradizione cristiana la loro piena epifania.

Il prenderne atto torna a vantaggio di tutti.

La Chiesa « non ha titolo per esprimere preferenze per l'una o l'altra soluzione istituzionale o costituzionale »34 dell'Europa, e perciò vuole coerentemente rispettare la legittima autonomia dell'ordine civile.

Tuttavia, essa ha il compito di ravvivare nei cristiani d'Europa la fede nella Trinità, ben sapendo che tale fede è foriera di autentica speranza per il Continente.

Molti dei grandi paradigmi di riferimento sopra accennati, che sono alla base della civiltà europea, affondano le loro radici ultime nella fede trinitaria.

Questa contiene uno straordinario potenziale spirituale, culturale ed etico, in grado, tra l'altro, di illuminare anche alcune grandi questioni che oggi si agitano in Europa, come la disgregazione sociale e la perdita di un riferimento che dia senso alla vita e alla storia.

Ne segue la necessità di una rinnovata meditazione teologica, spirituale e pastorale sul mistero trinitario.35

20 Le Chiese particolari in Europa non sono delle semplici entità o organizzazioni private.

In realtà, esse operano con una specifica dimensione istituzionale che merita di essere giuridicamente valorizzata, nel pieno rispetto dei giusti ordinamenti civili.

Nel riflettere su se stesse, le comunità cristiane devono riscoprirsi quale dono con cui Dio arricchisce i popoli che vivono nel Continente.

Questo è l'annuncio gioioso che esse sono chiamate a portare ad ogni persona.

Nell'approfondire la propria dimensione missionaria, esse devono attestare costantemente che Gesù Cristo « è il mediatore unico e costitutivo di salvezza per l'intera umanità: solo in lui l'umanità, la storia e il cosmo trovano il loro significato definitivamente positivo e si realizzano totalmente; egli ha in se stesso, nel suo evento e nella sua persona, le ragioni definitive della salvezza; egli non è solo un mediatore di salvezza, ma è la fonte stessa della salvezza ».36

Nel contesto dell'attuale pluralismo etico e religioso che va sempre più caratterizzando l'Europa, c'è bisogno, quindi, di confessare e riproporre la verità su Cristo come unico Mediatore tra Dio e gli uomini e unico Redentore del mondo.

Pertanto - come ho fatto al termine dell'Assemblea sinodale -, con tutta la Chiesa, invito i miei fratelli e le mie sorelle nella fede, a sapersi costantemente aprire con fiducia a Cristo e a lasciarsi rinnovare da lui, annunciando con il vigore della pace e dell'amore a tutte le persone di buona volontà che chi incontra il Signore conosce la Verità, scopre la Vita, trova la Via che ad essa conduce ( Gv 14,6; Sal 16,11 ).

Dal tenore della vita e dalla testimonianza della parola dei cristiani, gli abitanti dell'Europa potranno scoprire che Cristo è il futuro dell'uomo.

Nella fede della Chiesa, « non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati » ( At 4,12 ).37

21 Per i credenti, Gesù Cristo è la speranza di ogni persona perché dona la vita eterna.

Egli è « il Verbo della vita » ( 1 Gv 1,1 ), venuto nel mondo perché gli uomini « abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza » ( Gv 10,10 ).

Egli ci mostra così come il vero senso della vita dell'uomo non rimane racchiuso nell'orizzonte mondano, ma si spalanca sull'eternità.

Missione di ogni Chiesa particolare in Europa è di tener conto della sete di verità di ogni persona e del bisogno di valori autentici che animino i popoli del Continente.

Con rinnovata energia, essa deve riproporre la novità che la anima.

Si tratta di porre in atto un'articolata azione culturale e missionaria, mostrando con azioni e argomentazioni convincenti come la nuova Europa abbia bisogno di ritrovare le proprie radici ultime.

In tale contesto, quanti si ispirano ai valori evangelici hanno una funzione essenziale da svolgere, che appartiene al solido fondamento sul quale edificare una convivenza più umana e più pacifica perché rispettosa di tutti e di ciascuno.

È necessario che le Chiese particolari in Europa sappiano restituire alla speranza la sua originaria componente escatologica.38

La vera speranza cristiana, infatti, è teologale ed escatologica, fondata sul Risorto, che verrà di nuovo come Redentore e Giudice e che ci chiama alla risurrezione e al premio eterno.

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33 Propositio 4,2
34 Giovanni Paolo II, Centesimus annus 47
35 Propositio 4, 1
36 Sinodo dei Vescovi - Seconda Assemblea Speciale per l'Europa, Instrumentum laboris, n. 30: L'Osservatore Romano, 6 agosto 1999 - Suppl., p. 8
37 Omelia durante la concelebrazione per la conclusione della Seconda Assemblea Speciale del Sinodo per l'Europa ( 23 ottobre 1999 ), 3: AAS 92 ( 2000 ), 178;
Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Dominus Iesus ( 6 agosto 2000 ), 13: AAS 92 ( 2000 ), 754
38 Propositio 5