Ecclesia in Europa |
2 L'approfondimento del tema della speranza costituiva fin dall'inizio lo scopo principale della Seconda Assemblea Speciale per l'Europa del Sinodo dei Vescovi.
Ultimo delle serie dei Sinodi a carattere continentale celebrati in preparazione al Grande Giubileo del Duemila,4 esso aveva come scopi di analizzare la situazione della Chiesa in Europa e di offrire indicazioni per promuovere un nuovo annuncio del Vangelo, come sottolineavo nella convocazione da me resa pubblica il 23 giugno 1996, al termine dell'Eucaristia celebrata nello stadio olimpico di Berlino.5
L'Assemblea sinodale non poteva fare a meno di riprendere, verificare e sviluppare quanto emerso nel Sinodo precedente dedicato all'Europa e che si era celebrato nel 1991, all'indomani della caduta dei muri, intorno al tema « Per essere testimoni di Cristo che ci ha liberato ».
Da quella Prima Assemblea Speciale era emersa l'urgenza e la necessità della « nuova evangelizzazione », nella consapevolezza che « l'Europa non deve oggi semplicemente fare appello alla sua precedente eredità cristiana: occorre infatti che sia messa in grado di decidere nuovamente del suo futuro nell'incontro con la persona e il messaggio di Gesù Cristo ».6
A nove anni di distanza, la convinzione che « è compito urgente della Chiesa offrire nuovamente agli uomini e alle donne dell'Europa il messaggio liberante del Vangelo »7 si è ripresentata con la sua forza stimolante.
Il tema scelto per la nuova Assemblea sinodale riproponeva, secondo l'angolatura della speranza, la medesima sfida.
Si trattava, quindi, di proclamare questo annuncio di speranza a un'Europa che sembrava averla smarrita.8
Indice |
4 | Giovanni Paolo II, Tertio millennio adveniente 38 |
5 | Discorso all'Angelus ( 23 giugno 1996 ), 2: Insegnamenti XIX/1 ( 1996 ), 1599-1600 |
6 | Sinodo dei Vescovi – Prima Assemblea Speciale per l'Europa, Dichiarazione finale ( 13 dicembre 1991 ), 2: Ench. Vat. 13, n. 619 |
7 | Ibid., 3, l.c., n. 621 |
8 | Sinodo dei Vescovi – Seconda Assemblea Speciale per l'Europa, Instrumentum laboris, n. 3: L'Osservatore Romano, 6 agosto 1999 - Suppl., p. 3 |