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4 Anche il mondo dei media abbisogna della redenzione di Cristo.
Per analizzare con gli occhi della fede i processi e il valore delle comunicazioni sociali può essere di indubbio aiuto l'approfondimento della Sacra Scrittura, la quale si presenta come un «grande codice» di comunicazione di un messaggio non effimero ed occasionale, ma fondamentale per la sua valenza salvifica.
La storia della salvezza racconta e documenta la comunicazione di Dio con l'uomo, comunicazione che utilizza tutte le forme e le modulazioni del comunicare.
L'essere umano è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, per accogliere la rivelazione divina e per intessere un dialogo d'amore con Lui.
A causa del peccato, questa capacità di dialogo a livello sia personale che sociale si è alterata, e gli uomini hanno fatto e continuano a fare l'amara esperienza dell'incomprensione e della lontananza.
Dio però non li ha abbandonati e ha inviato loro il suo stesso Figlio ( Mc 12,1-11 ).
Nel Verbo fatto carne l'evento comunicativo assume il suo massimo spessore salvifico: è così donata all'uomo, nello Spirito Santo, la capacità di ricevere la salvezza e di annunciarla e testimoniarla ai fratelli.
5 La comunicazione tra Dio e l'umanità ha raggiunto dunque la sua perfezione nel Verbo fatto carne.
L'atto d'amore attraverso il quale Dio si rivela, unito alla risposta di fede dell'umanità, genera un dialogo fecondo.
Proprio per questo, facendo nostra, in un certo modo, la richiesta dei discepoli «insegnaci a pregare» ( Lc 11,1 ), possiamo domandare al Signore di guidarci a capire come comunicare con Dio e con gli uomini attraverso i meravigliosi strumenti della comunicazione sociale.
Ricondotti nell'orizzonte di tale comunicazione ultima e decisiva, i media si rivelano una provvidenziale opportunità per raggiungere gli uomini in ogni latitudine, superando barriere di tempo, di spazio e di lingua, formulando nelle modalità più diverse i contenuti della fede ed offrendo a chiunque è in ricerca approdi sicuri che permettano di entrare in dialogo con il mistero di Dio rivelato pienamente in Cristo Gesù.
Il Verbo incarnato ci ha lasciato l'esempio di come comunicare con il Padre e con gli uomini, sia vivendo momenti di silenzio e di raccoglimento, sia predicando in ogni luogo e con i vari linguaggi possibili.
Egli spiega le Scritture, si esprime in parabole, dialoga nell'intimità delle case, parla nelle piazze, lungo le strade, sulle sponde del lago, sulle sommità dei monti.
L'incontro personale con Lui non lascia indifferenti, anzi stimola ad imitarlo: «Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti» ( Mt 10,27 ).
Vi è poi un momento culminante in cui la comunicazione si fa comunione piena: è l'incontro eucaristico.
Riconoscendo Gesù nella «frazione del pane» ( Lc 24,30-31 ), i credenti si sentono spinti ad annunciare la sua morte e risurrezione e a diventare coraggiosi e gioiosi testimoni del suo Regno ( Lc 24,35 ).
6 Grazie alla Redenzione, la capacità comunicativa dei credenti è sanata e rinnovata.
L'incontro con Cristo li costituisce nuove creature, permette loro di entrare a far parte di quel popolo che Egli si è conquistato con il suo sangue morendo sulla Croce, e li introduce nella vita intima della Trinità, che è comunicazione continua e circolare di amore perfetto e infinito tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
La comunicazione permea le dimensioni essenziali della Chiesa, chiamata ad annunciare a tutti il lieto messaggio della salvezza.
Per questo essa assume le opportunità offerte dagli strumenti della comunicazione sociale come percorsi dati provvidenzialmente da Dio ai nostri giorni per accrescere la comunione e rendere più incisivo l'annuncio.3
I media permettono di manifestare il carattere universale del Popolo di Dio, favorendo uno scambio più intenso e immediato tra le Chiese locali, alimentando la reciproca conoscenza e la collaborazione.
Rendiamo grazie a Dio per la presenza di questi potenti mezzi che, se usati dai credenti con il genio della fede e nella docilità alla luce dello Spirito Santo, possono contribuire a facilitare la diffusione del Vangelo e a rendere più efficaci i vincoli di comunione tra le comunità ecclesiali.
Indice |
3 | Giovanni Paolo II,
Christifideles Laici 18-24; Pont. Cons. Comunicazioni Sociali, Istr. past. Ætatis novæ, 10 ( 22 febbraio 1992 ) |