Direttorio Catechistico Generale |
12 "La profonda verità … per mezzo di questa rivelazione… risplende a noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazione".
Cristo non è soltanto il più grande dei profeti, colui che con la sua dottrina completò ciò che Dio aveva detto e fatto in precedenza.
Egli è il Figlio eterno di Dio, fatto uomo, perciò l'evento ultimo a cui tendono tutti gli eventi della storia della salvezza, colui che compie e manifesta le supreme intenzioni di Dio.
"Egli.. compie e completa la rivelazione".
Il ministero della parola deve porre in luce questo mirabile carattere dell'economia della rivelazione.
Il Figlio di Dio si inserisce nella storia degli uomini, ne assume la vita e la morte, realizza definitivamente in questa storia il suo progetto di alleanza.
Come l'evangelista Luca, il ministero della parola ha come primo compito di richiamare ai credenti l'avvenimento - Gesù, di manifestarne il significato, indagando sempre più a fondo questo fatto unico e irreversibile: " Poiché molti si sono accinti a comporre una narrazione degli avvenimenti compiuti in mezzo a noi… è parso bene anche a me, dopo aver fatto diligenti ricerche su tutte queste cose, fin dalle loro origini, narrartele con ordine".
Il ministero della parola pertanto deve appoggiarsi sul racconto divinamente ispirato che dell'incarnazione redentrice ci hanno fornito Gesù stesso, i primi discepoli e soprattutto gli apostoli, testimoni degli avvenimenti.
"A nessuno sfugge che fra tutte le Scritture… i vangeli meritatamente eccellono, in quanto costituiscono la principale testimonianza relativa alla vita e alla dottrina del Verbo incarnato, nostro Salvatore".
Si ricordi inoltre che Gesù, Messia e Signore, è sempre presente nella sua chiesa per mezzo del suo Spirito.
Il ministero della parola deve dunque presentarlo non solo come oggetto di studio, ma anche come colui che apre i cuori degli ascoltatori ad accogliere e comprendere il messaggio che viene da Dio.
Indice |