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Esiste un'« unica Chiesa di Cristo, che nel simbolo professiamo una santa, cattolica e apostolica, e che il Salvatore nostro, dopo la sua risurrezione, diede da pascere a Pietro ( Gv 21,17 ), affidandone a lui e agli altri apostoli la diffusione e la guida ( cf. Mt 28,18ss ), e costituì per sempre la colonna e il sostegno della verità ( cf. 1 Tm 3,15 ).
Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come una società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui, ancorché al di fuori del suo organismo visibile si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità, che, quali doni propri della Chiesa di Cristo, spingono verso l'unità cattolica » ( Lumen Gentium, n. 8 ).
In pratica, non si può evitare di porre a confronto l'unità teologica della Chiesa e la pluralità storica « delle molte comunioni cristiane che propongono se stesse agli uomini come la vera eredità di Gesù Cristo; tutti asseriscono di essere discepoli del Signore, ma la pensano diversamente e camminano per vie diverse, come se Cristo stesso fosse diviso » ( Unitatis Redintegratio, n. 1 ).
Poiché simili divisioni costituiscono oggetto di scandalo e ostacolo all'evangelizzazione del mondo, il Concilio si proposte di stabilire contemporaneamente la presenza della Chiesa di Cristo nella Chiesa cattolica, e l'esistenza al di fuori dei confini visibili della Chiesa cattolica di elementi o di beni spirituali, dai quali la stessa Chiesa è edificata e vivificata.
È necessario ricordare innanzitutto « la pienezza della grazia e della verità affidata alla Chiesa cattolica » ( Unitatis Redintegratio, n. 3 ).
Questa ne beneficia per il fatto che « al solo collegio apostolico con a capo Pietro crediamo che il Signore ha affidato tutti i beni della Nuova Alleanza, per costituire l'unico Corpo di Cristo sulla terra, al quale bisogna che siano pienamente incorporati tutti quelli che già in qualche modo appartengono al popolo di Dio » ( Unitatis Redintegratio, n. 3 ).
La dimensione spirituale della Chiesa non può essere separata dalla sua dimensione visibile.
La Chiesa, una, unica e universale, la Chiesa di Gesù Cristo, può essere riconosciuta storicamente nella Chiesa visibile costituita attorno al collegio dei vescovi e del suo capo, il Papa ( cf. Lumen Gentium, n. 8 ).
La Chiesa si trova quindi là dove i successori dell'apostolo Pietro e degli altri Apostoli realizzano visibilmente la continuità con le origini.
Infatti, con la continuità apostolica, altri elementi essenziali si aggiungono inseparabilmente: Sacra Scrittura, dottrina della fede e Magistero, sacramenti e ministeri.
Tali elementi aiutano il sorgere e lo sviluppo dell'esistenza secondo Cristo.
Proprio come asserisce la fede ortodossa, essi formano lo strumento essenziale e il mezzo specifico, grazie ai quali è favorita la crescita della vita di Dio tra gli uomini.
Infatti, questi elementi costituiscono ciò che la Chiesa è veramente.
È lecito riconoscere che tutta l'opera salvifica di Dio nel mondo si riferisce alla Chiesa, da quando in essa i mezzi per crescere nella vita di Cristo hanno raggiunto il loro vertice e la loro perfezione.
Il Decreto sull'ecumenismo può a buon diritto parlare del « sacro mistero dell'unità della Chiesa », di cui enumera le componenti essenziali: « Gesù Cristo per mezzo della fedele predicazione del Vangelo, dell'amministrazione dei sacramenti e del governo esercitato nell'amore da parte degli apostoli e dei loro successori, cioè i vescovi con a capo il successore di Pietro, sotto l'azione dello Spirito Santo, vuole che il suo popolo cresca e sia perfezionata la sua comunione nell'unità: nella confessione di una sola fede, nella comune celebrazione del culto divino e nella fraterna concordia della famiglia di Dio » ( Unitatis Redintegratto, n. 2 ).
Se la Chiesa è la proposta della vita totale del Signore risuscitato, allora il nome di Chiesa può applicarsi pienamente là dove questa vita sacramentale e questa fede apostolica esistono nella loro integrità e continuità.
Ora, riteniamo che tali elementi esistano in pienezza e per eccellenza nella Chiesa cattolica.
È quanto la Lumen Gentium ( n. 8 ) intende sottolineare con le seguenti parole: « Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come una società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui … ».
La Chiesa si trova dunque là dove i successori di Pietro e degli altri Apostoli realizzano visibilmente la continuità con le origini.
A tale Chiesa l'unità è stata donata « e crediamo che questa sussista in essa, senza possibilità di essere perduta » ( Unitatis Redintegratio, n. 4 ).
La Chiesa si realizza dunque in tutta la sua pienezza nella società guidata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con Lui.
Tuttavia, la piena e perfetta presenza della Chiesa di Cristo nella Chiesa cattolica non esclude la presenza della Chiesa di Cristo in quei « parecchi elementi di santificazione e di verità che, ancorché al di fuori del suo organismo visibile, quali doni proprio della Chiesa di Cristo, spingono verso l'unità cattolica » ( Lumen Gentium, n. 8 ).
Per dono di Dio, orientato verso la sua Chiesa, ci sono numerosi elementi di santificazione e di verità che, pur esistendo al di fuori dell'organismo visibile della Chiesa cattolica, si ricollegano realmente all'ordine della salvezza.
Di queste realtà di santificazione e di verità, il Concilio valorizza due caratteristiche una di fatto, l'altra teologica.
Di fatto, è possibile osservare che si sviluppano elementi di santificazione e di verità al di fuori dell'organismo visibile e sociale della Chiesa cattolica; teologicamente parlando, siffatti elementi « spingono verso l'unità cattolica » ( Lumen Gentium, n. 8 ).
Esistono quindi al di fuori della Chiesa cattolica non solo numerosi veri cristiani, ma anche numerosi principi di vita e di fede veramente cristiani.
La Chiesa cattolica può dunque parlare, con il decreto Unitatis Redintegratio, di « Chiese orientali » e, per quel che concerne l'Occidente, di « Chiese e comunità ecclesiali separate » n. 14 e n. 19 ).
Autentici valori di Chiesa sono presenti nelle altre Chiese e comunità cristiane.
Una tale presenza invita a che « tutti [ cattolici e non cattolici ] esaminino la loro fedeltà alla volontà di Cristo circa la Chiesa e, com'è dovere, intraprendano con vigore l'opera di rinnovamento e di riforma » ( Unitatis Redintegratio, n. 4; cf. n. 6 e n. 7 ).
Il Decreto conciliare sull'ecumenismo ha descritto con esattezza i principi cattolici dell'ecumenismo come il suo concreto esercizio nei confronti sia delle Chiese orientali, sia delle Chiese e comunità ecclesiali separate d'Occidente.
L'insieme di tali disposizioni sviluppa la dottrina presente nella costituzione Lumen Gentium, soprattutto al n. 8.
« Solo [ dunque ] per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è lo strumento generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza.
[ Tuttavia ] queste Chiese e comunità separate, quantunque crediamo che abbiano delle carenze, nel mistero della salvezza non sono affatto spoglie di significato e di peso » ( Unitatis Redintegratio, n. 3 ).
Dalla nostra analisi risulta che « l'autentica Chiesa » non può essere intesa come un'utopia che mirerebbe a raggiungere tutte le comunità cristiane oggi divise e separate.
La « vera Chiesa », come pure la sua unità, non sono esclusivamente una realtà « futura ».
Esse già si trovano nella Chiesa cattolica nella quale è realmente presente la Chiesa di Cristo.
« Perciò non è permesso ai fedeli immaginare che la Chiesa di Cristo sia semplicemente un insieme - diviso, indubbiamente, ma che conserva ancora qualche unità - di Chiese e comunità ecclesiali; non hanno diritto di ritenere che questa Chiesa di Cristo non sussista più in nessun luogo oggi, cosicché la si debba considerare come un fine da ricercarsi da tutte le Chiese e comunità » ( Dichiarazione Mysterium Ecclesiae della Congregazione per la Dottrina della Fede, 24 giugno 1973 ).
Il voto di Gesù: « Perché tutti siano una cosa sola.
Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato » ( Gv 17,21 ) è sempre più urgente.
Come non meno urgente è l'obbligo, che ne deriva per tutti i cristiani e tutte le comunità cristiane, di tendere sin d'ora, con ogni loro energia, verso quest'unità, oggetto della nostra speranza.
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