Fede e inculturazione |
1. La Commissione Teologica Internazionale ha in più occasioni riflettuto sui rapporti tra la fede e la cultura.
Nel 1984 ha affrontato direttamente il tema dell'inculturazione della fede nello studio sul mistero della Chiesa, elaborato in vista del Sinodo Straordinario del 1985.1
Da parte sua, la Pontificia Commissione Biblica ha tenuto la propria sessione plenaria del 1979 sul tema L'inculturazione della fede alla luce della Scrittura.2
2. Oggi la Commissione Teologica Internazionale intende compiere in maniera più approfondita e più sistematica tale riflessione, a motivo dell'importanza che ha assunto il tema dell'inculturazione della fede dappertutto nel mondo cristiano e a motivo dell'insistenza con cui il magistero della Chiesa ha affrontato tale tema dopo il Concilio Vaticano II.
3. La base viene fornita dai documenti conciliari e dai testi dei Sinodi che ne sono come il prolungamento.
Così, nella costituzione Gaudium et spes, il Concilio ha mostrato quali lezioni e quali consegne la Chiesa ha tratto dalle sue prime esperienze d'inculturazione nel mondo greco-romano.3
Quindi ha consacrato un capitolo intero di questo documento alla promozione della cultura ( de culturae progressu rite promovendo ).4
Dopo aver descritto la cultura come uno sforzo verso una maggiore umanità e un migliore ordinamento dell'universo, il Concilio ha a lungo considerato i rapporti tra la cultura e il messaggio della salvezza.
Ha quindi enunciato alcuni dei compiti più urgenti dei cristiani in rapporto alla cultura:
difesa del diritto di tutti alla cultura,
promozione di una cultura integrale,
armonizzazione dei rapporti tra cultura e cristianesimo.
Il Decreto sull'attività missionaria della Chiesa e la Dichiarazione sulle religioni non cristiane riprendono alcuni di tali orientamenti.
Due Sinodi ordinari hanno trattato espressamente dell'evangelizzazione delle culture, quello del 1974, consacrato all'evangelizzazione,5 e quello del 1976, sulla formazione catechetica.6
Il Sinodo del 1985, che celebrava il ventesimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, ha parlato dell'inculturazione come dell'« intima trasformazione degli autentici valori culturali mediante l'integrazione nel cristianesimo, e il radicamento del cristianesimo nelle varie culture umane ».7
4. Il papa Giovanni Paolo II, dal canto suo, ha preso a cuore in maniera particolare l'evangelizzazione delle culture: il dialogo della Chiesa e delle culture riveste, secondo lui, un'importanza vitale per l'avvenire della Chiesa e del mondo.
Il Santo Padre ha creato, per aiutarla in questa grande opera, uno speciale organismo della Curia: il Pontificio Consiglio per la Cultura.8
Del resto è con tale dicastero che la Commissione Teologica Internazionale si compiace di poter riflettere oggi sull'inculturazione della fede.
5. Fondandosi sulla convinzione che « l'Incarnazione del Verbo è stata anche un'incarnazione culturale », il Papa afferma che le culture, analogicamente paragonabili all'umanità del Cristo in ciò che hanno di buono, possono svolgere un ruolo positivo di mediazione per l'espressione e la diffusione della fede cristiana.9
6. Due temi essenziali sono legati a queste considerazioni.
Anzitutto quello della trascendenza della Rivelazione in rapporto alle culture nelle quali essa si manifesta.
La Parola di Dio non potrebbe, infatti, identificarsi o legarsi in maniera esclusiva agli elementi di cultura che la veicolano.
Il Vangelo anzi impone spesso una conversione delle mentalità e una riforma dei costumi là dove esso s'impianta: le culture, esse pure, devono essere purificate e restaurate nel Cristo.
7. Il secondo tema essenziale dell'insegnamento di Giovanni Paolo II verte sull'urgenza dell'evangelizzazione delle culture.
Tale compito suppone che si comprendano e si penetrino con una simpatia critica le identità culturali particolari e che, in una sollecitudine di universalità conforme alla realtà propriamente umana di tutte le culture, si favoriscano gli scambi reciproci.
Il Santo Padre fonda così l'evangelizzazione delle culture su una concezione antropologica fortemente radicata nel pensiero cristiano dall'epoca dei Padri della Chiesa.
Poiché la cultura, quando è retta, rivela e fortifica la natura dell'uomo, l'assimilazione ( imprégnation ) cristiana della cultura suppone il superamento di ogni storicismo e di ogni relativismo nella concezione dell'umano.
L'evangelizzazione delle culture deve dunque ispirarsi all'amore dell'uomo in se stesso e per se stesso, specie in quegli aspetti del suo essere e della sua cultura che sono attaccati o minacciati10
8. Alla luce di tale insegnamento, come anche della riflessione che il tema dell'inculturazione della fede ha suscitato nella Chiesa, proporremo anzitutto un'antropologia cristiana che situa, l'una in rapporto all'altra, la natura, la cultura e la grazia.
Vedremo in seguito il processo d'inculturazione in atto nella storia della salvezza: antico Israele, vita e opera di Gesù, Chiesa delle origini.
Un'ultima sezione tratterà di problemi posti oggi alla fede dall'incontro con la pietà popolare, con le religioni non cristiane, con la tradizione culturale nelle giovani Chiese, infine con i vari elementi della modernità.
Indice |
* | Documento preparato dalla Commissione Teologica Internazionale nella sessione plenaria del dicembre 1987, approvato « in forma specifica » nella sessione plenaria dell'ottobre 1988 e pubblicata con il placet di S. Em. il Card. Joseph Ratzinger, presidente della Commissione. La Nota annessa riporta i nomi dei membri che hanno maggiormente contribuito all'elaborazione del testo. Il testo italiano si trova in CivCatt 140 (1989), I,158-177. |
1 | Cfr Temi scelti d'ecclesiologia in occasione del XX anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II ( 1984 ). |
2 | Pontificia Commissione Biblica, Fede e cultura alla luce della bibbia. Atti della Sessione plenaria 1979 della Pontificia Commissione Biblica, LDC, Leumann 1981. |
3 | GS, 44. |
4 | GS, 53-62. |
5 | Paolo VI, Evangelii nuntiandi, 18-20 ( 8 dicembre 1975 ). |
6 | Giovanni Paolo II, Catechesi tradendae, 45s ( 16 ottobre 1979 ). |
7 | Sinodo straordinario per il XX anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, « Relazione finale votata dai Padri ( 7 dicembre 1985 ) », OR, 10 dicembre 1985,7. |
8 | Giovanni Paolo II, « Lettera autografa di fondazione del Pontificio Consiglio per la Cultura ( 20 maggio 1982 ) ». |
9 | Giovanni Paolo II, É para mim, Discorso all'Università di Coimbra (
15 maggio 1982, 5 ); Today during, Discorso ai vescovi del Kenya ( 7 maggio 1980, 6 ). |
10 | Giovanni Paolo II, C'est avec une joie, Discorso ai membri del Pontificio Consiglio per la Cultura ( 18 gennaio 1983, 7-8 ). |