Studio dei Padri della Chiesa

Istruzione sullo studio dei Padri della Chiesa nella formazione sacerdotale

Introduzione

1. In considerazione delle particolari necessità odierne degli studi teologici negli Istituti di formazione sacerdotale, questa Congregazione, dopo essersi occupata a suo tempo dello studio dei Padri della Chiesa nella sua globalità,1 ora desidera dedicare la presente Istruzione ad alcuni problemi concernenti tale argomento.

L'invito a coltivare più intensamente la patristica nei Seminari e nelle Facoltà teologiche potrebbe forse sorprendere qualcuno.

Perché infatti, - ci si potrebbe chiedere - si invitano professori e studenti a rivolgersi verso il passato quando oggi, nella Chiesa e nella società, ci sono così tanti e gravi problemi che esigono di essere urgentemente risolti?

Si può trovare una risposta convincente a questo interrogativo se si dà uno sguardo globale alla storia della teologia, se si considerano attentamente alcune caratteristiche dell'odierno clima culturale, e se si presta attenzione alle necessità profonde e ai nuovi orientamenti della spiritualità e della pastorale.

2. La rivisitazione delle varie tappe della storia della teologia rivela che mai la riflessione teologica ha rinunciato alla presenza rassicurante ed orientatrice dei Padri.

Al contrario, essa ha sempre avuto la viva coscienza che nei Padri vi è qualcosa di singolare, di irripetibile e di perennemente valido, che continua a vivere e resiste alla fugacità del tempo.

Come si è espresso a tale proposito il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, « della vita attinta ai suoi Padri la Chiesa ancora oggi vive; sulle strutture poste dai suoi primi costruttori ancora oggi viene edificata, nella gioia e nella pena del suo cammino e del suo travaglio quotidiano ».2

3. La considerazione dell'attuale clima culturale fa poi emergere le molte analogie che legano il tempo presente con l'epoca patristica nonostante le evidenti differenze.

Come allora, anche oggi un mondo tramonta mentre un altro sta nascendo.

Come allora, anche oggi la Chiesa sta compiendo un delicato discernimento dei valori spirituali e culturali, in un processo di assimilazione e di purificazione, che le permette di mantenere la sua identità e di offrire, nel complesso panorama culturale di oggi, le ricchezze che la espressività umana della fede può e deve dare al nostro mondo.3

Tutto ciò costituisce una sfida per la vita dell'intera Chiesa e in modo particolare per la Teologia la quale, per assolvere adeguatamente i suoi compiti, non può non attingere dalle opere dei Padri, come analogamente attinge dalla Sacra Scrittura.

4. L'osservazione dell'odierna realtà ecclesiale, infine, mostra come le esigenze della pastorale generale della Chiesa e, in modo particolare, le nuove correnti di spiritualità reclamano alimento solido e fonti sicure di ispirazione.

Di fronte alla sterilità di tanti sforzi, torna spontaneo pensare a quel fresco soffio di vera sapienza ed autenticità cristiana, che promana dalle opere patristiche.

È un soffio che ha già contribuito, anche recentemente, ad approfondire numerose problematiche liturgiche, ecumeniche, missionarie e pastorali, le quali, recepite dal Concilio Vaticano II, sono considerate per la Chiesa di oggi fonte di incoraggiamento e di luce.

I Padri quindi dimostrano tuttora la loro vitalità e tuttora hanno molte cose da dire a chi studia o insegna teologia.

È per questa ragione che la Congregazione per l'Educazione Cattolica si rivolge ora ai Responsabili della formazione sacerdotale per proporre loro alcune utili riflessioni:

sull'odierna situazione degli studi patristici ( I ),

sulle loro più profonde motivazioni ( II ),

sui loro metodi ( III ),

sulla loro concreta programmazione ( IV ).

  Indice

1 Nel Documento su « La formazione teologica dei futuri sacerdoti », 22 febbraio 1976, nn. 85-88
2 Giovanni Paolo II, Lett. Apost. Patres Ecclesiae, 2 genn. 1980
3 Paolo VI, Lett. enc. Ecclesiam Suam, 6 ago. 1964