Il dialogo e l'annuncio |
Proclamando questa parola, la chiesa sa di poter fare affidamento allo Spirito Santo, che suggerisce la sua proclamazione e conduce chi ascolta all'obbedienza della fede.
"È lo Spirito Santo che, oggi come agli inizi della chiesa, agisce in ogni evangelizzatore che è disposto ad essere posseduto e guidato da Lui.
Lo Spirito Santo pone sulle labbra dell'evangelizzatore le parole che egli non saprebbe trovare da sé stesso, e nello stesso tempo predispone l'anima di colui che ascolta ed essere aperta e recettiva alla Buona Novella e alla proclamazione del Regno" ( EN 75 ).
La forza dello Spirito Santo è dimostrata dal fatto che la testimonianza più efficace viene data spesso proprio nel momento in cui il discepolo è privo di aiuto, è più incapace di parlare o di agire, e tuttavia rimane saldo nella fede.
Come dice Paolo: "Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.
Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte" ( 2 Cor 12,9-10 ).
La testimonianza per mezzo della quale lo Spirito conduce gli uomini e le donne alla conoscenza di Gesù come il Signore non è una conquista umana, ma un frutto del lavoro di Dio stesso.
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