Direttorio per l'istruzione catechistica del popolo cristiano |
240 Oltre a essere testimone, il catechista deve essere maestro che insegna la fede.
Una formazione biblico-teologica gli fornirà una conoscenza organica del messaggio cristiano articolato intorno al mistero centrale della fede, che è Gesù Cristo.
Il contenuto di questa formazione dottrinale viene richiesto dalle diverse parti che compongono ogni progetto organico di catechesi:
- le tre grandi tappe della storia della salvezza: Antico Testamento, vita di Gesù Cristo e storia della Chiesa;
- i grandi nuclei del messaggio cristiano: simbolo, liturgia, vita morale e orazione.
Nel suo proprio livello di insegnamento teologico, il contenuto dottrinale della formazione d'un catechista è lo stesso di quello che la catechesi deve trasmettere.
Da parte sua la Sacra Scrittura dovrà essere « come l'anima di questa formazione ».729
Il Catechismo della Chiesa Cattolica sarà il referente dottrinale fondamentale, insieme con il Catechismo della propria Chiesa particolare o locale.
241 Questa formazione biblico-teologica dovrà possedere alcune qualità:
a) In primo luogo, è necessario che sia una formazione di carattere sintetico, che corrisponda all'annuncio che si deve trasmettere, e dove i differenti elementi della fede cristiana appaiano ben strutturati e consoni fra loro, in una visione organica che rispetti la « gerarchia delle verità ».
b) Questa sintesi di fede deve essere tale che aiuti il catechista a maturare nella propria fede e, allo stesso tempo, lo abiliti a dar ragione della speranza presente nel tempo di missione.
« Sempre più urgente si rivela oggi la formazione dottrinale dei fedeli laici, non solo per il naturale dinamismo di approfondimento della loro fede, ma anche per l'esigenza di rendere ragione della speranza che è in loro di fronte al mondo e ai suoi gravi e complessi problemi ».730
c) Deve essere una formazione teologica molto vicina alla esperienza umana, capace di correlare i differenti aspetti del messaggio cristiano con la vita concreta degli uomini e delle donne « sia per ispirarla, sia per esaminarla alla luce del Vangelo ».731
Pur permanendo insegnamento teologico, deve adottare, in qualche modo, uno stile catechistico.
d) Finalmente deve essere tale che il catechista « si renda non solo capace di esporre con esattezza il messaggio evangelico, ma anche di suscitare la ricezione attiva dello stesso messaggio da parte dei catechizzandi e di saper discernere nell'itinerario spirituale dei medesimi ciò che è conforme alla fede ».732
Indice |
729 | Dir. Cat. Gen. (1971) 112; Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Guida per i catechisti. Documento di orientamento in vista della vocazione, della formazione e della promozione dei catechisti nei territori di missione che dipendono dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli (3 dicembre, 1993) 23, Città del Vaticano 1993 sottolinea l'importanza primordiale della Sacra Scrittura nella formazione dei catechisti: « La Sacra Scrittura continui ad essere il soggetto principale di insegnamento e costituisca l'anima di tutto lo studio teologico. Ove occorre, venga potenziato » |
730 | Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 60c |
731 | Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 22 |
732 | Dir. Cat. Gen. (1971) 112 |