Rito della Penitenza |
Quando il sacerdote, a norma del diritto, assolve, nel foro sacramentale, da una censura latae sententiae un penitente ben disposto, non si deve cambiare la formula dell'assoluzione, ma basta che il confessore intenda assolvere anche dalle censure.
Il confessore tuttavia, può, prima di assolvere dai peccati, assolvere dalla censura con la formula qui sotto proposta per l'uso fuori del sacramento della Penitenza.
2. Quando il sacerdote, a norma del diritto, assolve un penitente dalla censura fuori del sacramento della Penitenza, usa la formula seguente:
In forza del potere a me concesso Io ti assolvo dal vincolo di scomunica ( o sospensione o interdetto ).
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Il penitente risponde: Amen.
Se il penitente è incorso in qualche irregolarità, il sacerdote che a norma del diritto, lo dispensa dall'irregolarità stessa, sia in confessione, dopo l'assoluzione, sia fuori del sacramento della Penitenza, dice: In forza del potere a me concesso, Io ti dispenso dall'irregolarità in cui sei incorso.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Il penitente risponde: Amen.
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