Concilio di Nicea II

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Canone VI

Che ogni anno si celebri il sinodo locale

Vi è un canone che dice: "Due volte all'anno bisogna riunire i vescovi di ogni provincia per discutere i problemi".32

Però per il disagio, o perché i vescovi che devono riunirsi sono sempre in difficoltà quando devono mettersi in cammino, i santi padri del sesto sinodo hanno stabilito che "assolutamente e senza scuse si tenessero almeno una volta all'anno, per riformare ciò che ne ha bisogno".33

Questo canone lo riconfermiamo anche noi; se poi vi sarà qualche autorità ( civile ) che intenda impedire ciò, sia privata della comunione; e se un metropolita, senza necessità, né impedimenti, né plausibili motivi, trascurasse di mettere in pratica questa prescrizione, sia assoggettato alle pene canoniche.

Quando poi il Sinodo tratta le questioni riguardanti i sacri canoni e gli Evangeli, i vescovi riuniti devono avere la massima cura di osservare i divini e vivificanti comandamenti di Dio: Nell'osservarli, infatti, è posta una grande ricompensa; ( Sal 19,12 ) perché il comandamento è una lucerna, e la legge una luce, e la correzione e la disciplina è la via della vita: ( Pr 6,23 ) il comandamento di Dio è luminoso e illumina gli occhi. ( Sal 19,9 )

Il metropolita non ha il diritto di esigere qualche cosa di quelle che un vescovo avesse portato con sé, sia essa un giumento o altro.

Se sarà provato che l'ha fatto, restituirà quattro volte tanto.

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32 Concilio di Nicea, c. 5;
Concilio di Calcedonia, c. 19
33 In realtà si tratta del C. 8 del concilio quininsesto o Trullano ( 692 )