Gaudium et spes |
Poiché si offre ora la possibilità di liberare moltissimi uomini dal flagello dell'ignoranza, è compito sommamente confacente al nostro tempo, in specie per i cristiani, lavorare indefessamente perché tanto in campo economico quanto in campo politico, tanto sul piano nazionale quanto sul piano internazionale, siano prese le decisioni fondamentali, mediante le quali sia riconosciuto e attuato dovunque il diritto di tutti a una cultura umana conforme alla dignità della persona, senza distinzione di razza, di sesso, di nazione, di religione o di condizione sociale.
Perciò è necessario procurare a tutti una quantità sufficiente di beni culturali, specialmente di quelli che costituiscono la cosiddetta cultura di base, affinché moltissimi non siano impediti, a causa dell'analfabetismo e della privazione di un'attività responsabile, di dare una collaborazione veramente umana al bene comune.
Occorre perciò fare ogni sforzo affinché quelli che ne sono capaci possano accedere agli studi superiori; ma in tale maniera che, per quanto è possibile, essi possano occuparsi nell'umana società di quelle funzioni, compiti e servizi che corrispondono alle loro attitudini naturali e alle competenze acquisite.11
Così ognuno e i gruppi sociali di ciascun popolo potranno raggiungere il pieno sviluppo della loro vita culturale, in conformità con le doti e tradizioni loro proprie.
Bisogna inoltre fare di tutto perché ciascuno prenda coscienza tanto del diritto alla cultura, quanto del dovere di coltivarsi e di aiutare gli altri.
Vi sono talora condizioni di vita e di lavoro che impediscono lo sforzo culturale e perciò distruggono l'interesse per la cultura.
Questo vale in modo speciale per gli agricoltori e gli operai, ai quali bisogna assicurare condizioni di lavoro tali che non impediscano, ma promuovano la loro vita culturale.
Le donne lavorano già in quasi tutti i settori della vita; conviene però che esse possano svolgere pienamente i loro compiti secondo le attitudini loro proprie.
Sarà dovere di tutti far si che la partecipazione propria e necessaria delle donne nella vita culturale sia riconosciuta e promossa.
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11 | Giovanni XXIII, Enc. Pacem in terris |