Apostolicam actuositatem |
La formazione all'apostolato ha inizio con la prima educazione dei fanciulli.
In modo speciale vengano iniziati all'apostolato gli adolescenti e i giovani e li si permei di spirito apostolico.
La formazione deve essere perfezionata lungo tutta la vita a misura che lo richiedono i nuovi compiti che si assumono.
È chiaro dunque che coloro ai quali spetta l'educazione cristiana sono anche tenuti al dovere della formazione all'apostolato.
È compito dei genitori disporre nella famiglia i loro figli fin dalla fanciullezza a riconoscere l'amore di Dio verso tutti gli uomini.
Insegnino loro gradualmente, specialmente con l'esempio, la sollecitudine verso le necessità sia materiali che spirituali del prossimo.
Tutta la famiglia dunque, nella sua vita in comune, diventi quasi un tirocinio di apostolato.
È necessario inoltre educare i fanciulli in modo che, oltrepassando i confini della famiglia, aprano il loro animo alla vita delle comunità sia ecclesiali che temporali.
Vengano accolti nella locale comunità parrocchiale in maniera tale che acquistino in essa la coscienza d'essere membri vivi e attivi del popolo di Dio.
I sacerdoti poi, nella catechesi e nel ministero della parola, nella direzione delle anime, come negli altri ministeri pastorali, abbiano dinanzi agli occhi la formazione all'apostolato.
Anche le scuole, i collegi e gli altri istituti cattolici di educazione devono promuovere nei giovani il senso cattolico e l'azione apostolica.
Qualora questa formazione manchi, o perché i giovani non frequentano tali scuole o per altra causa, la curino con tanto maggiore impegno i genitori, i pastori d'anime e le associazioni.
Gli insegnanti, poi, e gli educatori i quali con la loro vocazione e il loro ufficio esercitano una eccellente forma di apostolato dei laici, siano provveduti della necessaria dottrina e dell'arte pedagogica con cui potranno impartire efficacemente questa formazione.
Parimenti i gruppi e le associazioni di laici che abbiano per scopo l'apostolato in genere o altre finalità soprannaturali, secondo che il loro fine e la loro possibilità lo comportano, debbono diligentemente e assiduamente favorire la formazione all'apostolato.4
Essi sono spesso la via ordinaria di un'adeguata formazione all'apostolato.
In essi infatti si dà simultaneamente una formazione dottrinale, spirituale e pratica.
I loro membri, riuniti in piccoli gruppi con i compagni e con gli amici, valutano i metodi e i frutti della loro attività apostolica e confrontano con il Vangelo il loro modo di vivere quotidiano.
Tale formazione va organizzata in modo da tener conto di tutto l'apostolato dei laici, che deve essere esercitato non solo tra i gruppi stessi delle associazioni, ma in ogni circostanza per tutta la vita, specialmente professionale e sociale.
Anzi ognuno deve fattivamente prepararsi all'apostolato, cosa che urge maggiormente nell'età adulta.
Infatti con il progredire dell'età, l'animo si apre meglio in modo che ciascuno può scoprire più accuratamente i talenti con cui Dio ha arricchito la sua anima, ed esercitare con maggiore efficacia quei carismi che gli sono stati concessi dallo Spirito Santo, a bene dei suoi fratelli.
Indice |
4 | Giovanni XXIII, Enc. Mater et Magistra, 15 maggio 1961 |