Gravissimum educationis |
2 Tutti i cristiani, in quanto rigenerati nell'acqua e nello Spirito Santo, sono divenuti una nuova creatura,8 quindi sono di nome e di fatto figli di Dio, e hanno diritto a un'educazione cristiana.
Essa non mira solo ad assicurare quella maturità propria dell'umana persona, di cui si è ora parlato, ma tende soprattutto a far si che i battezzati, iniziati gradualmente alla conoscenza del mistero della salvezza, prendano sempre maggiore coscienza del dono della fede, che hanno ricevuto; imparino ad adorare Dio Padre in spirito e verità ( Gv 4,23 ) specialmente attraverso l'azione liturgica; si preparino a vivere la propria vita secondo l'uomo nuovo, nella giustizia e santità della verità ( Ef 4,22-24 ), e cosi raggiungano l'uomo perfetto, la statura della pienezza di Cristo ( Ef 4,13 ), e diano il loro apporto all'aumento del suo corpo mistico.
Essi inoltre, consapevoli della loro vocazione, debbono addestrarsi sia a testimoniare la speranza che è in loro ( 1 Pt 3,15 ), sia a promuovere la elevazione in senso cristiano del mondo, per cui i valori naturali, inquadrati nella considerazione completa dell'uomo redento da Cristo, contribuiscano al bene di tutta la società.9
Pertanto questo santo Sinodo ricorda ai pastori di anime il dovere gravissimo di provvedere a che tutti i fedeli ricevano questa educazione cristiana, specialmente i giovani, che sono la speranza della Chiesa.10
Indice |
8 | Pio XI, Enc. Divini Illius Magistri |
9 | Lumen gentium 36 |
10 | Christus Dominus 12-14 |