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Dopo due anni il Padre Guardiano mi incaricò d'andare nelle case religiose ed educandati
a distribuire i foglietti per l'Adorazione quotidiana universale.
Continuai tutto maggio, giugno, luglio e agosto;
alla fine del mese di luglio andai nelle case religiose sui colli di Valsalice, nel ritorno,
strada facendo fui sorpreso da malore e oppresso dal caldo soffocante, tanto che non potevo reggermi sulla persona;
mi portai a stento nella chiesa detta delle Sacramentine,
là dove si trova ogni giorno Gesù Santissimo esposto in forma di quarant'ore;
speravo che il buon Gesù mi prendesse con Sé in Paradiso, ma non era ancora l'ora.
Come Dio volle mi portai in Convento; poiché sapevo che dovevo ancora soddisfare all'obbligo della preghiera;
mentre recitavo il vespro, mi sorprende il sonno contro la mia voglia e rimasi così dieci minuti,
a un tratto sento spingermi fortemente, mi desto, apro gli occhi e vedo un frate che sale in alto con grande rapidità;
la figura somigliava del tutto a quella di San Francesco;
mi scomparve ogni malanno e stanchezza, mi trovai così bene come se nulla mi fosse accaduto,
cosicché il giorno appresso continuai di bel nuovo a distribuire i foglietti della visita a Gesù Sacramentato,
opera voluta da Dio per mezzo delle sorelle Teresa e Giuseppina Comoglio,
terziarie francescane, morte ambedue in concetto di santità.
Finita la mia missione attendevo ai miei lavori nel convento.
[ -Segretario 7.3- ]
Nel 1906 ottenni per grazia singolare della Santa Sede di fare il noviziato in questo convento di S. Tommaso
e per protezione di Maria SS. fu un anno di ritiro, di preghiera e di meditazione.
[ -Segretario 7.4- ]
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