D 15

15 Maggio 1906

" Quanto desidero quel caro Crocifisso! "

Già da più giorni vedevo vicino alla mia cella un Crocifisso che mi infondeva nel cuore grande venerazione.

Mi faccio coraggio e dico al Rev. Padre Guardiano, Padre Fedele Provera di Mirabello:

"Quanto desidero quel caro Crocifisso!"

"Lo vuole?" mi disse, "lo prenda pure;

ma si ricordi bene che quella sacra effigie è stata alla venerazione moltissimi anni, all'adorazione

che i buoni fedeli venivano reverentemente a fare, genuflessi e prostrati ai suoi piedi, il Venerdì Santo".

E soggiunse: "E Lei, la prima adorazione che farà la prego di volerla fare per me."

Così feci e da quel giorno in poi non lasciai passar giorno senza fare l'adorazione a Gesù Crocifisso,

[ -Quaderno 1-Pagina 36- ]

alimento dolcissimo dell'anima mia.

[ -Segretario 7.6- ]

Passati due mesi, cioè giugno e luglio, il giorno due di agosto (Madonna degli Angeli)

1906 il mio buon Gesù mi fece intendere:

"Si faccia devotamente l'adorazione come nel Venerdì Santo e molte grazie

e favori concederò a tutti quelli che in grazia di Dio si prostreranno ad adorarmi".

Il pensiero, il mio sguardo primo è volto a Roma, e pregai con tutto l'affetto dell'anima mia e dissi a Gesù:

"Dolcissimo Gesù, volgi il tuo sguardo pietoso, consola, difendi il nostro SS. Padre il Papa,

il tuo Vicario in terra, dai nemici suoi in questi tempi d'empietà tanto amareggiato,

dà la pace alla tua Chiesa, per la tua misericordia concedile giorni di prosperità

e il ritorno dei fratelli erranti."

[ -Segretario 7.7- ]

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