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1 Gesù: "Lascia, Leopoldo, che il mondo s'affaccendi.
Io e tu stiamo insieme uniti in dolci colloqui per alimentare l'anima d'amore, d'affetto divino!
Solo Io, il tuo Gesù, posso dare questo pane celeste, pascolo degli Angeli.
Non ci lasciamo più Io e tu!
Ma non sai, Leopoldo, che Io voglio fare cose grandi?"
2 Il figlio: - Quanto ti amo, o mio Dio;
sì perché tu ti sei commosso alle mie miserie;
ti sei fatto tutto per me;
mi vestisti di veste bianca e poi mi hai dato il tuo Cuore da custodire!
Oh, Paradiso, Paradiso!
e chi può allontanarsi dal Cuore trafitto di Gesù, fornace, fuoco d'immenso amore?
3 Mio Dio altissimo;
e quando sarò sciolto da questo legame che mi trattiene quaggiù?
e quando vedrò la faccia tua divina?
4 Gesù: "Caro Leopoldo, ma tu non sai che Io sono qui vivo alla tua presenza,
e qualche volta ti abbraccio e tu non te n'accorgi neanche?"
"Non è ancora giunto il tempo, o amore di tutti gli amori più innocenti e casti:
che mai possa uscire dalle mani della potenza del Creatore!
Stiamo qui ambedue in dolci colloqui:
ciò che vuoi è cosa di molta importanza."
5 Gesù mi disse: "Abbi fiducia nella mia potenza, t' ho fatto innocente;
per quanto il mondo ti biasimi, ti calunni, avanti al tuo Creatore sei specchio di vera luce."
- Gesù, ho da segnare anche questo?
Gesù: "Leopoldo! tu nutrisci sempre un po' di dubbi:
non regnano mai queste miserie nelle anime che sono di Dio;
la veste che t' ho dato fu innocente, testimonianza di quello che ti voglio."
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