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1 Mi lagno col mio Gesù d'essere disturbato e distratto nello spirito,
dovendo continuamente parlare coi secolari ora, per un motivo ora per un altro;
essendo qui parrocchia, sono in una condizione da cui l'obbedienza non mi vuole esentare.
Il mio buon Gesù m'incoraggiò dicendomi:
"Tu, figlio mio, ti fai violenza per star vicino a Me e tu ricaverai da ciò molto merito."
2 "Leopoldo, sapresti dirmi come va che tu mi ami tanto?"
-Dolce mio bel Gesù, sento dentro di me lo spirito del mio Signore, che riempie l'anima e il cuore di gaudio!
Il mio Gesù mi disse: "Sei contento che ti guidi Io?".
-Amor degli Angeli, è una grazia santissima che mi fai, perché io sono cieco; nelle tue mani,
Gesù Crocifisso sono riposte le mie speranze; continuo Signore:
la tua carità, la tua misericordia sia da me inseparabile, stringimi pure al tuo seno!
- "Io, il tuo Gesù, sono tutto tuo in eterno. Se tu avessi a vedere la collera in Dio, tu morresti di spavento,
e perciò sempre paziento e mi faccio udire di quando in quando, affinché osservino i precetti dati da Dio."
-Signore, Tu, mio Crocifisso Gesù, mi consoli, mi conforti e mi dai il tuo santo amore,
per te o mio Dio, non faccio niente!-
"Figlio mio, pazienta ancora un pò, poi verranno ancora per te i chiodi nelle mani e nei piedi,
se non li vedrai, li sentirai ma con tutto ciò non ti spaventare; come per l'addietro, in avvenire sarò sempre teco.
Pensa, figlio mio, che il tuo Gesù è qui proprio alla tua presenza, che ti fa scrivere.
Per ora basti inginocchiarti, ti benedico e riposa d'un sonno innocente." Ore 11, 30.
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