|
1 Viva Gesù e Maria SS.ma, Venerdì.
Una forza irresistibile mi chiamava in cella: era il SS.mo Gesù Crocifisso che doveva darmi dei detti.
2 Subito andai in cella e mi prostrai alla croce per la santa Adorazione;
Gesù non mi lasciò neanche incominciare la preghiera e subito disse:
"Non voglio che tra loro, anime buone, religiosi e secolari avvengano degli sconcerti o si rechi scandalo a qualcuno!"
"Tu, Leopoldo, qui dentro non c'entri niente!" detti del SS.mo Crocifisso;
io nella mia semplicità, nella mia meschinità stavo assorto a fare il volere di Dio, quando ci comandava;
3 e chi è la cagione di molti guai s'aggiusti col Signore Iddio e si ricordi del detto di Gesù Crocifisso,
il giorno 27 ottobre 1920, che dice:
"Non vorrei che la Casa di Carità Arti e Mestieri venisse ostacolata per opera dell'uomo".
4 Soggiunse Gesù: "Dirai al Fratello Teodoreto da parte di Me Gesù, padrone di tutti i santi e delle santificazioni,
che se si sente di fare il sacrificio di tenersi come corpo morto questo sarebbe il compimento della sua santificazione!";
mi prostrai di nuovo per sentire i detti, se così piacesse al Signore, ma Gesù disse che "nulla aveva più a dirmi".
5 Oh, nome dolcissimo "carità" come risuona bene in bocca dell'umile persona,
eppure in quest'Opera di Casa di Carità, voluta da Dio, quanta guerra le fanno!
O uomini di poca fede!
se noi sapessimo bene tutte le cose del mondo e non avessimo la carità,
a che (ciò) gioverebbe avanti al Signore Gesù Crocifisso?
il quale ci deve giudicare secondo i nostri meriti?
Deposuit potentes de sede et exaltavit humiles!
a buona coscienza aggiusta tutto, anzi ci somministra la confidenza e l'amore di Dio: oh, bella carità! sia con noi!
Indice |