Un apostolo di Gesù Crocifisso |
Tanta attività non piacque al nemico del bene.
Sempre in agguato si serve di ogni occasione per distruggere quanto viene edificato.
Terruggia non aveva mai visto, da tempo immemorabile, così cristianamente santificata la festa.
Luigi Musso si vedeva circondato ogni domenica da folla nel cimitero e nella chiesa di S. Grato.
Lo seguiva sovente anche il Vice Curato D. Bertana, il quale al termine del pio esercizio, rivolgeva parole di circostanza, ciò che il Musso non poteva fare, ma desiderava sempre che si facesse.
La popolazione avrebbe certo ascoltato forse più volentieri lui, del quale si conosceva e si ammirava la virtù e che era difatti l'anima di quelle adunanze.
Ma egli conosceva la sua condizione di laico e mai ne trasgredì i limiti.
Aveva troppa venerazione verso i sacerdoti e verso la loro missione divina.
Ad essi l'insegnamento, a lui il banco dello scolaro.
Tutto dunque procedeva con ordine, con entusiasmo, con soddisfazione generale.
Quand'ecco intervenire il nemico del bene e mettere il Servo di Dio a nuova dura prova.
Tra il Parroco di Terruggia e alcuni membri della Confraternita di S. Grato esisteva della ruggine per divergenze di vedute e per altri motivi e sovente gli urti si erano manifestati vivacemente.
Qui non interessa esaminare chi avesse torto o ragione.
Il fatto fu che fra i partecipanti alle pie pratiche introdotte da Luigi Musso nella chiesa di S. Grato vi erano anche individui che il Parroco credeva a sé ostili, per cui temeva che ne derivassero abusi.
Agendo sotto l'impulso del suo carattere, né tenuto conto che egli stesso aveva autorizzato quelle riunioni, bruscamente si fece portare le chiavi della cappella e proibì le riunioni.
Se il gesto del parroco sollevò mormorazioni, lagnanze, commenti poco benevoli in paese, come si può immaginare, fece risaltare la sodezza della santità del Musso.
Non solo immediatamente tralasciò quelle pie pratiche che gli avevano dato tante soddisfazioni per il bene che facevano alla popolazione, non solo non prese parte alle dimostrazioni ostili al Parroco organizzate da molti, ma ne dimostrò disgusto, prese a difendere la condotta e l'autorità di lui davanti ai dimostranti e davanti a quanti lo biasimavano.13
« Non voleva sentire assolutamente mormorare in qualsiasi modo ... di persone ecclesiastiche e religiose » lasciò scritto Luigia Musso, che fu presente a quegli episodi incresciosi.
Nessuna ribellione dunque, nessun ripicco, nessuna lagnanza, nessun atteggiamento di vittima da parte del Servo di Dio.
Tranquillo, continua a esplicare il suo apostolato catechistico tra i fanciulli e i giovani della parrocchia e a compiere le sue mansioni di presidente degli Uomini Cattolici.
Solo non raduna più la popolazione a S. Grato in ossequio all'ubbidienza.
Non era proibito di radunarla, nel camposanto e al camposanto continua come prima per la recita del rosario, del Miserere e del De profundis.
In Luigi Musso il nemico del bene aveva avuto completa sconfitta e nella popolazione una ben magra vittoria.
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13 | Giuseppe Ballarino |