I servi di Cana

Una spiegazione

« Nel novembre 1887 ebbi in sogno una visione di Maria Santissima: vidi la Vergine SS. Addolorata in atteggiamento mestissimo con il capo nobilmente chino, e dolcemente mi disse: " Ricordati di ciò che ha sofferto mio Figlio! "

Sebbene non intendessi tutto il significato di queste parole, tuttavia mi rimasero impresse nella mente.

Disparve la visione, e nel mio povero cuore andavo meditando la bontà, la pietà, la misericordia di Maria Santissima verso i poveri peccatori ».

Fra Leopoldo, dal Diario

« I Servi di Cana » perché?

Il tema ha due origini in una pagina del Vangelo di Giovanni in cui si parla del primo segno miracoloso del Cristo.

Le Nozze di Cana, appunto.

« Ci fu un matrimonio a Cana, una città della Galilea.

C'era anche la Madre di Gesù, e Gesù fu invitato alle Nozze con i suoi discepoli.

A un certo punto mancò il vino.

Allora la Madre di Gesù gli dice: " Non hanno più vino ".

Risponde Gesù: " Donna, perché me lo dici?

L'ora mia non è ancora giunta ".

La Madre di Lui dice ai servi: " Fate tutto quello che vi dirà " » ( Gv 2,1-5 ).

Sappiamo del miracolo: l'acqua mutata in vino dal Maestro.

Ma è il breve passaggio di invito ai servi da parte della Vergine che qui ci interessa.

Non vi sono tentennamenti.

E la prontezza dei servi di Cana vedrà il miracolo di Dio.

Mi piace introdurre il discorso sul cammino spirituale di Fra Leopoldo Musso, converso francescano, proprio con questa pagina evangelica che ricorda e sottolinea la « prontezza » dei servi di Cana.

Perché Fra Leopoldo è un servo e perché Fra Leopoldo obbedisce prontamente all'invito di Maria.

Mi sembra bello leggere questa pagina di Cana applicandola a Fra Leopoldo e a quanto del suo intreccio spirituale con Fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane scaturisce.

I Catechisti del SS: Crocifisso e di Maria Immacolata hanno in questa angolatura un significato ben preciso.

Attendere a ciò che dirà loro la Vergine per concretizzare prontamente, nel tempo, quanto giunge dalla volontà del Crocifisso.

Rimanere nel loro stato di servizio evangelico ed ecclesiale perché il banchetto della vita non abbia turbamenti.

C'è nella vocazione dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso un'aria di gioiosa festività.

Come a Cana, anche oggi è importante ricreare questo clima del fare festa insieme mantenendo ferma l'attenzione a ciò che annunzia Maria.

Se non vado errato, quello di Cana è l'ultimo messaggio di Maria che noi troviamo nei Vangeli.

Mi sembra importante sottolinearlo e presentarlo concretamente a chi, stimolato dallo spirito di Fra Leopoldo e coinvolto nell'appassionante avventura lasalliana di Fratel Teodoreto, tende in ogni istante a mantenere intatta la « prontezza » della propria consacrazione a un determinato tipo di professionalità ecclesiale.

Ecco perché ho scelto di partire dai servi di Cana.

Perché, ripeto, soltanto chi avrà la prontezza dei servi di Cana vedrà i miracoli di Dio.

L'ultimo messaggio di Maria viene affidato a questi servi: « Fate tutto quello che vi dirà ».

Queste parole hanno, a mio vedere, un qualcosa di vitalizzante e di entusiasmante proprio per chi, sulla scia di Fra Leopoldo e Fratel Teodoreto, vuole fare festa insieme.

C'è tanta giovinezza tra i Catechisti del SS. Crocifisso e tra i Fratelli delle Scuole Cristiane.

Il loro mondo palpita di questa primavera continua che è fare festa insieme.

La linfa di San Francesco d'Assisi con tutta la potenza e il fascino della propria santità si introduce umilmente nel grande filone spirituale di San Giovanni Battista de La Salle.

Alle grandi figure francescane si uniscono le personalità di taglio evangelico che brillano nel cielo lasalliano: Fratelli Benildo, Salomone, Miguel, Mutien Marie, solennemente riconosciuti dalla Chiesa.

La storia di Fra Leopoldo Musso si affianca a quella di Fratel Teodoreto per dare vita a una « Sorgente » che zampilla improvvisa nell'oggi della Chiesa che si accosta al suo terzo millennio.

Queste pagine non racconteranno la biografia di Fra Leopoldo.

La sua vita è rinchiusa in due date: la nascita a Terruggia Monferrato il 30 gennaio 1850, la morte avvenuta a Torino il 27 gennaio 1922.

La sua vocazione religiosa a converso francescano.

Il suo servizio: l'essere cuoco nel proprio convento.

Questo libro vuole tentare di fissare invece l'attenzione sullo stupefacente del vedere a caratteri di scatola l'azione di Dio, il suo progetto terribilmente imbarazzante, il forgiare con la semplicità di un incolto la via della Sapienza.

È un atto di omaggio non solo per il personaggio chiave di questo cammino, Fra Leopoldo, ma per tutti coloro che ne vivono intensamente la spiritualità imperniata sulle Beatitudini, per quanti in nome suo guardano al Crocifisso come a qualcosa di « rivoluzionario » e di splendente.

Atto di omaggio all'Unione Catechisti, cui da tempo ormai lungo mi lega una profonda amicizia e simpatia.

Atto di omaggio verso i Fratelli delle Scuole Cristiane ai quali devo tutto il mio ministero sacerdotale fra innumerevoli giovani delle loro Scuole e Collegi.

Un omaggio ai giovani stessi del mondo lasalliano incontrati nelle mie avventure di annunziatore della Parola a Paderno del Grappa, Asolo, Milano, Biella, Vercelli, Torino, Genova ...

Volti e volti, nomi e nomi, indirizzi senza fine, destini e strade segnate dal sublime passaggio del Cristo Crocifisso.

Un omaggio pieno di nostalgia per tutto ciò che è stato, per quanto abbiamo vissuto e dato, ma un omaggio più alto, più sottolineato, più rafforzato dall'amicizia, per questo cammino della speranza, va al cuore cristiano di Torino città disattenta ma catalizzatrice dell'attenzione di Dio, in cui Fra Leopoldo ha tracciato lo stigma dell'attesa e speriamo dell'ascolto evangelico.

Il resto è silenzio.

O meglio, il resto è Provvidenza.

Non so se un giorno la Chiesa canonizzerà ufficialmente Fra Leopoldo Musso.

Di una cosa sono certo, però.

Attraverso la prontezza dei « Servi di Cana » noi abbiamo visto i miracoli di Dio.

Mi si conceda di terminare con la preghiera scritta da Aleksandr Solzhenitsin per ricordare la grande « ragione » che si nasconde nel silenzio di ognuno.

« Signore, com'è facile vivere con Te,

com'è facile credere in Te!

Quando il mio intelletto confuso

si ritira e viene meno,

quando gli uomini più intelligenti

non vedono al di là di questa sera

e non sanno che fare domani,

Tu mi concedi la chiara certezza

che esisti e ti preoccupi

perché non si chiudano tutte le strade

che portano al bene.

Sulla cresta della gloria terrena

mi volto indietro e stupisco,

guardando il cammino percorso

dalla disperazione a questo punto

donde fu dato a me comunicare

all'umanità

un riflesso dei tuoi raggi.

Concedi quanto m'è necessario

perché continui a rispecchiarli.

E quello che non riesco a compiere,

so che hai destinati altri a farlo ... »

Renato Vasconi O. P.

Indice

L'Autore ringrazia la Presidenza dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria Immacolata per la documentazione di archivio fornitagli, che gli ha reso possibile tracciare in queste pagine il cammino spirituale di Fra Leopoldo Musso o.f.m.