Segretario del Crocifisso

Suffragi per trapassati

" È santo e salutare il pensiero di pregare per i morti" ( 2 Mac 12,45 ).

Altamente penetrate da questo sentimento di carità universale, le anime di Dio ascoltano la voce della Chiesa

che si ammanta di lutto per portarci alla pietà verso i morti;

ascoltano pure la voce dell'amore e della riconoscenza verso i congiunti e benefattori

"che ci hanno preceduti col segno della fede e dormono nel sonno della pace"

in attesa che i pii suffragi aprano loro "il luogo di refrigerio, di luce e di pace".

Il Servo di Dio, che ogni giorno elevava al Cielo pii suffragi per l'anima del padre suo,

non dimenticava nel medesimo tempo le anime di tutti quelli che erano morti in grazia di Dio

e si adoprava per ottenere loro suffragi di preghiere e di opere meritorie.

« Nel camposanto di Viale c'è una chiesa dedicata a S. Andrea ed edificata, credo, nel 1875;

essa stette però venti anni senza essere benedetta.

Quei popolani mi dicevano: "Lei, Luigi, che è in ottime relazioni col Signor Arciprete,

gli dica che faccia venir Monsignor Vescovo a benedirla".

Più volte si pregò il Signor Arciprete d'appoggiare il piissimo desiderio dei suoi parrocchiani, ma invano;

finalmente un bel giorno gli dissi: "Per Lei, Signor Arciprete, quando sarà morto,

non verrà anima a recitare un requiem; il camposanto è pieno d'erba da sembrare un prato e la chiesa è inutile,

perché non benedetta". Il Signore picchiò al cuore del suo Ministro;

ecco, detto fatto, scrive a S. Ecc. Mons. Ronco, Vescovo di Asti;

in tre giorni giunse la risposta con la quale si delegava lo stesso Signor Arciprete a benedirla.

La notizia si sparse come un baleno per il paese e riempì di giubilo il cuore di quella popolazione.

La lieta novella fu riferita al buon Pietro Conti, che subito mi consigliò ad accingermi allo stesso lavoro

fatto per la chiesa di S. Rocco, ed egli mi avrebbe dato l'aiuto pecuniario.

Così si fece, stabilendosi di addobbare a lutto la chiesa del camposanto.

Il demonio però non riposava; incominciò di nuovo a farmi guerra:

per tutto il tempo della campagna fui sempre molestato.

Una sera, verso l'ora di servire il pranzo, avevo preparato dei crostini per la minestra;

(mentre lavoravo per la preparazione dei crostini avevo sentito un cricchio al vetro

della grande lampada a petrolio che illuminava la cucina, ma non avendo osservato nessun mutamento nella luce,

continuai il mio lavoro);1 nel momento di portarli in tavola sentivo in cuor mio una voce che mi diceva:

"Guarda in mezzo ai crostini, c'è un pezzo di vetro";

guardo, riguardo minutamente e trovo realmente un pezzo di vetro.

Se questo fosse arrivato in tavola, i signori padroni avrebbero avuto ragione di mettermi alla porta;

ma la bontà somma di Dio sempre venne in mio aiuto.

Continuai a occupare le ore libere nel preparare le tappezzerie per la chiesa del camposanto:

un giorno mi carico di stoffa preparata e vado direttamente alla chiesa.

Strada facendo, incontro una buona donna di oltre settantacinque anni, che con tutta semplicità mi disse:

"Lei, Luigi, va sempre solo al cimitero, non ha paura che i morti lo prendano per le gambe?".

"O buona donna - le dissi - mi fanno più paura i vivi, specialmente quelli che sono lontani dalla Chiesa".

Aggiunsi che godevo della compagnia dei morti per mezzo della preghiera e del lavoro,

che pregavo il Signore di liberare dalle loro pene tutte quelle anime,

le cui spoglie dormivano lì, se fossero in Purgatorio.

Venne poi il giorno in cui si benedì la chiesa di S. Andrea: si andò in processione al camposanto;

si fece una bella funzione, che fu certo di giubilo per le anime del Purgatorio,

perché molte preghiere s'innalzarono quel giorno per le anime dei poveri trapassati,

a cui il Signore, nella sua Misericordia, conceda la pace e la luce eterna.

Bello e consolante fu il giorno d'Ognissanti di quello stesso anno 1896:

per la prima volta dacché esiste quel paese, si compì un tanto bene.

Si andò processionalmente al camposanto: il buon Arciprete, per onorare e ringraziare il Signore Iddio

dei benefizi ricevuti, per rendere più solenne la festa e per suffragare le anime dei defunti,

aveva esortato e preparato la popolazione ad accostarsi ai Santi Sacramenti.

Un numero grandissimo di fedeli si accostò a ricevere il Pane degli Angeli;

intanto le Figlie di Maria cantavano inni dedicati alla loro Patrona e al suo Divin Figlio:

furono momenti di Paradiso!

Quante anime saranno salite alla gloria celeste per le preghiere di quei semplici popolani!

Si chiuse la festa con la predica nel camposanto fatta dal Signor Arciprete che strappò lacrime di commozione;

certamente è rimasta nel cuore degli abitanti di Viale eterna memoria di quel giorno d'Ognissanti.

Oh! sì, Dio conceda ai defunti il godimento ineffabile destinato alle anime

passate all'altra vita nel bacio del Signore ! » ( D 8 ).

Indice

1 Spiegazioni orali date da Fra Leopoldo