Segretario del Crocifisso |
In quegli anni 1911 e 1912, diverse persone mi parlarono di quel Frate privilegiato da Dio, ma con molto riserbo,
perché doveva rimanere nascosto e c'era l'ordine di non manifestarne né il nome, né la residenza.
Il 25 ottobre 1912, presi parte a un trasporto funebre che riunì i principali propagatori della Divozione
a Gesù Crocifisso e udii un signore che, rivolto a un gruppo di persone, diceva:
« Sono stato a S. Tommaso, ma Fra Leopoldo non è potuto venire ».
Tali parole suscitarono in me il pensiero che Fra Leopoldo fosse il religioso privilegiato della Divozione,
ed ebbi il desiderio di conoscerlo; ma l'ordine dato di lasciarlo nel nascondimento mi trattenne.
Per uscire dal dubbio di recarmi o no a farne la conoscenza, entrai nella chiesa di S. Francesco d'Assisi
e praticai la Divozione dinanzi al miracoloso Crocifisso che si venera in detta chiesa
nella cappella o atrio accanto alla sagrestia.
Appena terminata la pia pratica, svanì in me ogni perplessità e mi recai alla vicina chiesa di S. Tommaso
dove fui ricevuto cordialmente da Fra Leopoldo.
Ci scambiammo poche parole, perché le occupazioni del Servo di Dio non gli permettevano di fermarsi,
ma fissammo il giorno 30 dello stesso ottobre, alle ore 16, per un secondo incontro.
Nel frattempo, avendo Fra Leopoldo chiesto a Gesù, nell'orazione,
come doveva regolarsi nel colloquio che avremmo avuto, udì queste parole: « Sii umile, ed abbi confidenza ».
Infatti Fra Leopoldo mi parlò di cose straordinarie, ma con vera umiltà e confidenza,
e la sua conversazione, in quel colloquio e in quelli che lo seguirono, ebbe sempre un'unzione speciale
e un'efficacia soprannaturale da potersi paragonare a quella prodotta da un corso di esercizi ben fatti.
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