Segretario del Crocifisso |
Il giorno 25 aprile 1915, Fra Leopoldo nella sua preghiera a Gesù Crocifisso, diceva:
« Signore, se nella pia Unione vi è qualche cosa che vi dispiaccia, toglietela »,
e udì queste parole: « Figlio, amo soprattutto l'umiltà » ( D 1759 ).
All'inizio dell'anno 1917 avevo esposto a Fra Leopoldo il dubbio se si dovessero a no obbligare i giovani dell'Unione
a venire nel pomeriggio della Domenica. Il 9 gennaio, pregando Fra Leopoldo dinanzi a Gesù nel SS. Sacramento,
udì queste parole: « I figli della pia Unione conviene invitarli, ma non obbligarli;
si distingueranno quelli che mi amano.
Quelli che verranno li terrò come figli prediletti del mio Cuore » ( L 182 ).
Nella medesima circostanza avevo pure esposto a Fra Leopoldo quest'altro dubbio,
se dare, o no, la colazione gratuita, la mattina della Comunione nel primo venerdì del mese.
Lo stesso giorno, mentre Fra Leopoldo pregava Gesù Crocifisso, udì la risposta in proposito:
« Pagarli perché vengano a me, è uso protestante; basta la mia grazia » ( L 183 ).
Sulla condotta dei giovani associati il giorno 7 marzo 1918, trovandosi Fra Leopoldo in preghiera
dinanzi a Gesù Crocifisso, udì la seguente prescrizione:
« I figli della pia Unione siano esemplari in casa e fuori » ( D 1902 ).
Nel 1918 si trattava di affidare ai Catechisti dell'Unione la Scuola Serale Tecnica Commerciale
tenuta da oltre un secolo dai Fratelli delle Scuole Cristiane in Torino, via delle Rosine.
Esposi il progetto a Fra Leopoldo ed egli, il 22 novembre 1918, mentre pregava Gesù nel Santissimo Sacramento,
udì quanto segue: « Voglio ornare di virtù i giovani della pia Unione:
la purezza del cuore, il lavoro, la gloria del Cielo » ( L 268 ).
Il 30 aprile 1919 Fra Leopoldo scrisse nel suo Diario: « Gesù disse queste parole:
" Raccomando una grande umiltà e carità fra i giovani della pia Unione " » ( D 1951 ).
Verso la fine del 1919, era venuta l'idea ad alcuni ferventi giovani dell'Unione di raccogliere,
nelle adunanze settimanali, a modo di votazione segreta, foglietti anonimi contenenti fioretti spirituali,
cioè: sante Messe, Rosari, Comunioni, Giaculatorie, ecc. intitolati: « Tesori per il Cielo ».
Ne parlai con Fra Leopoldo, e il giorno 2 dicembre 1919, mentre egli pregava Gesù Crocifisso,
per sapere se potevano iniziare tale pratica, udì questa risposta: « Si, s'intende quando c'è di mira la gloria di Dio;
ma se entra lo spirito del mondo o il desiderio di farsi vedere, no: l'umiltà è il fiore più accetto a Dio » ( D 1971 ).
Era stata fatta a Fra Leopoldo questa domanda: « Possono i Catechisti, liberi di sé,
andare a teatro quando non c'è pericolo di peccato, o almeno ai teatrini cattolici? ».
Il giorno 8 gennaio 1920, mentre Fra Leopoldo, dinanzi a Gesù nel SS. Sacramento, pregava a tale scopo,
udì queste parole: « Io vengo a confortare nelle cose spirituali chi per me si astiene dalle cose del mondo.
Poco è il patire, infinita è la gloria; molti i chiamati, pochi gli eletti » ( L 308 ).
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