Cantico spirituale Manoscritto B  

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Strofa 40

Nessuno la mirava …

neppure Aminadab compariva …

l'assedio ormai sostava …

e la cavalleria

alla vista delle acque discendeva …

Spiegazione e nota

1 - L'anima conosce ormai che l'appetito della sua volontà è distaccato da tutte le cose e unito a Dio con strettissimo amore; sa che la parte sensitiva, con tutte le sue forze, potenze e appetiti, è conforme allo spirito, essendo già finite e sottomesse le sue ribellioni; conosce pure che il demonio, per il vario e lungo esercizio della lotta spirituale, è vinto e cacciato molto lontano mentre essa è unita e trasformata in Dio con abbondanza di ricchezze e di doni celesti.

Essendo quindi ben disposta, apparecchiata e forte ricolma di delizie e appoggiata al suo Sposo ( Ct 8,5 ) per salire, attraverso il deserto della morte, ai seggi gloriosi dello Sposo, desiderando che lo Sposo porti e termini tale opera, per spingervelo maggiormente, in questa ultima strofa gli pone davanti tutte queste considerazioni ricordandone cinque:

prima, che la sua anima è già distaccata e lontana da ogni cosa;

seconda, che il demonio è già vinto e messo in fuga;

terza, che ha già sottoposte le passioni e mortificati gli appetiti naturali;

quarta e quinta, che la parte sensitiva è riformata e purificata in modo conforme a quella Spirituale cosicché non solo non sarà di impedimento alla recezione dei beni spirituali, ma si adatterà ad essi, poiché secondo la propria capacità partecipa anche a quelli che ora possiede.

Dice così:

Nessuno la mirava,

2 - vale a dire: l'anima mia ormai è così nuda, sola, lontana e distaccata da tutte le cose create celesti e terrestri ed è tanto penetrata nel raccoglimento con te che nessuna di esse riesce a conoscere il diletto che godo in te, vale a dire nessuna riesce a muoverla a piacere o gioia con la sua soavità o a disgusto e molestia con la sua miseria e viltà, poiché essa è molto lontana da loro che quindi vengono perdute di vista da lei.

Non solo questo, ma

neppure Aminadab compariva.

3 - Aminadab nella Sacra Scrittura è simbolo del demonio, nemico dell'anima.

Egli in passato la combatteva sempre turbandola con le innumerevoli munizioni delle sue batterie, onde impedirle l'ingresso nella fortezza e nel nascondiglio del raccoglimento interiore con l'Amato.

Ma entratavi, l'anima si sente così protetta, forte e vittoriosa per le virtù che possiede e per la protezione dell'abbraccio di Dio, che il demonio non solo non osa avvicinarsi, ma preso da grande paura se ne fugge lontano e non ardisce più di comparirle davanti.

Infatti a causa dell'esercizio delle virtù e dello stato perfetto in cui si trova, l'anima l'ha sconfitto e messo in fuga in maniera tale che egli non ardisce più presentarlesi davanti.

Perciò afferma che neppur Aminadab compariva con qualche protesa per impedirle il bene a cui aspira.

L'assedio ormai sostava.

4 - Per assedio si intendono le passioni e gli appetiti dell'anima i quali, se non vinti e mortificati, le si stringono intorno per combatterla da ogni parte: di qui il termine assedio.

Di esso l'anima dice che è cessato, che le passioni cioè sono ordinate secondo ragione e gli appetiti mortificati.

Perciò invita lo Sposo a concederle le grazie da lei richieste poiché l'assedio non può più essere di impedimento ad esse.

Dice così perché, finché le sue quattro passioni non sono ordinate in Dio e gli appetiti mortificati e purificati l'anima non è capace di vedere il Signore.

Per questo dice:

e la cavalleria

alla vista delle acque discendeva …

5 - Per acque si intendono i beni e diletti spirituali di Dio che l'anima gode nell'intimo.

Per cavalleria si intendono i sensi corporei, sia interni che esterni, della parte sensitiva, i quali recano seco i fantasmi e le immagini del loro oggetto.

La sposa dice che essi discendono alla vista delle acque spirituali, poiché nello stato del matrimonio spirituale questa parte sensitiva o inferiore dell'anima è purificata e spiritualizzata in maniera tale che insieme con le sue potenze e forze naturali e sensitive partecipa e gode a modo suo dei grandi favori spirituali che Dio le comunica nell'intimo dello spirito, secondo quanto vuol far comprendere David quando dice: Il mio spirito e la mia carne si rallegrarono nel Dio vivente ( Sal 84,3 ).

6 - C'è da notare come la sposa dice che la cavalleria non discendeva « al gusto » ma alla vista delle acque.

Infatti la parte sensitiva con le sue potenze, essenzialmente e propriamente non può gustare i beni soprannaturali né in questa né nell'altra vita, ma per una certa ridondanza dello spirito ne riceve sollievo e diletto, in forza di cui le potenze e i sensi corporei sono attratti verso il raccoglimento interiore, nel quale l'anima si disseta alle acque dei ben spirituali.

Ciò è piuttosto un discendere a vederle che per gustarne il sapore.

La sposa dice che discendevano, e non « andavano » ( altro termine, per far capire come in questa comunicazione della parte sensitiva con quella spirituale, allorché viene gustata la bevanda delle acque dello spirito, la prima discende dalle sue operazioni naturali, tralasciandole, al raccoglimento dello spirito.

7 - Tutte queste perfezioni e disposizioni la sposa presenta all'Amato, il Figlio di Dio, desiderando di essere trasferita da Lui dallo stato del matrimonio spirituale della Chiesa militante, a cui Dio l'ha fatta pervenire, a quelle della Chiesa trionfante.

Piaccia al dolcissimo Gesù, Spose delle anime fedeli, di condurvi tutti quelli che invocano il suo nome, al quale sia onore e gloria insieme con il Padre e con lo Spirito Santo in saecula saeculorum.

Così sia.

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