Anonimo perugino |
[1536] 42. Il venerabile padre cardinal Giovanni di San Paolo, che assai di frequente dava consiglio e appoggio a Francesco, elogiava davanti agli altri cardinali i meriti e l'attività di Francesco e di tutti i suoi frati.
Venuti a conoscenza di ciò, quei dignitari provarono affettuosa simpatia per i frati, e ciascuno bramava di averne con sé qualcuno, non già come servitore, ma per la devozione e il grande amore che sentivano verso di loro.
Una volta che il beato Francesco venne alla Curia papale, i singoli cardinali gli domandarono un frate, e il Santo glieli concesse benevolmente.
Venuto a morte, il detto cardinale Giovanni, riposò in pace, perché aveva amato i poveri di Dio.
[1537] 43. Allora il Signore ispirò un cardinale di nome Ugolino, vescovo di Ostia che intimamente amò Francesco e i suoi frati, non solo come un amico, ma proprio come un padre.
Francesco gli si presentò, avendone sentito parlare favorevolmente.
E Ugolino lo ricevette dicendo: « Vi offro me stesso, per consiglio, aiuto e protezione, come piace a voi; e voglio che mi ricordiate nelle vostre orazioni ».
Il beato Francesco rese grazie all'Altissimo, che aveva ispirato il cuore di Ugolino a farsi consigliere, collaboratore e protettore, e gli disse: « Voglio spontaneamente avere voi come padre e signore mio e dei fratelli miei tutti, e voglio che tutti i frati abbiano a pregare il Signore per voi ».
Lo invitò poi a intervenire al Capitolo di Pentecoste.
Egli accettò, e vi partecipava ogni anno.
Al suo arrivo, i frati gli andavano incontro processionalmente.
Giunto vicino a loro, scendeva da cavallo e procedeva fino alla chiesa, a piedi con i frati, per la devozione di cui li circondava.
Indi teneva un sermone, celebrava la Messa, e il beato Francesco cantava il Vangelo.
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