Cronache e altre testimonianze non fancescane

C ) L'Ordine e la predicazione dei Frati Minori

[2214] 1. Esistevano da tempo tre Ordini religiosi: eremiti, monaci, canonici; ma il Signore volle che la quadratura del fondamento di coloro che vivono secondo una Regola fosse stabilita in maniera ferma nella sua solidità, e perciò aggiunse, in questi giorni, una quarta istituzione religiosa, la bellezza di un nuovo Ordine, la santità di una nuova Regola.

[2215] 2. Però, se osserviamo attentamente la maniera di vivere della Chiesa primitiva, dobbiamo concludere che non tanto aggiunse una nuova Regola, quanto piuttosto rinnovò quella antica, rialzò quella che giaceva per terra, e ravvivò la religione che era quasi morta, in questa sera del mondo avviato al tramonto, mentre urge il tempo del figlio della perdizione.

Ed ha così preparato nuovi atleti per lo scontro con i tempi dell'Anticristo pieni di pericoli, premunendo e rafforzando la sua Chiesa.

[2216] 3. Questa è la Religione dei veri poveri del Crocifisso, questo l'Ordine di predicatori che chiamiamo frati minori.

Veramente minori e più umili di tutti i religiosi contemporanei, nell'abito che portano, nella loro spogliazione e nel disprezzo del mondo.

[2217] 4. Essi riconoscono come capo un priore generale.

Ai suoi ordini e regolamenti obbediscono con devozione i superiori subalterni e tutti i frati del medesimo Ordine, che egli invia nelle varie province del mondo a predicare e a salvare le anime.

[2218] 5. Si adoperano poi con tanta diligenza a rinnovare in sé la religione, la povertà e l'umiltà della Chiesa primitiva, - attingendo con sete e ardore di spirito alle acque pure che sgorgano dalla sorgente del Vangelo -, che si impegnano con tutte le forze ad attuare, non soltanto i comandamenti, ma anche i consigli evangelici, imitando così passo per passo la vita apostolica.

Rinunciando ad ogni proprietà, rinnegano se stessi e, prendendo la loro croce, nudi seguono Cristo nudo.

Come Giuseppe, depongono il loro mantello; come la Samaritana, la loro anfora, e corrono, liberi e leggeri, davanti al volto del Signore, senza mai riguardare indietro.

Dimentichi delle cose passate, si protendono sempre in avanti con passi mai stanchi, e volano come le nubi o come le colombe verso le loro colombaie, premunendosi con ogni diligenza e cautela perché non vi entri la morte.

[2219] 6. Il signor Papa ha confermato la loro Regola e li ha autorizzati a predicare in qualunque chiesa a cui giungessero, dopo avere tuttavia, per riverenza, domandato il consenso al prelato del luogo.

Vengono mandati a due a due a predicare come precursori davanti alla faccia del Signore, quasi per preparare il secondo avvento di Lui.

[2220] 7. Questi poveri di Cristo non portano né bisaccia né borsa né pane per la via, e neppure denaro alla loro cintura; non possiedono né oro né argento, e non calzano sandali ai piedi.

Infatti, non è lecito a nessun frate di questo Ordine possedere cosa alcuna.

Non hanno monasteri, chiese, campi o vigne o animali, non case o altra specie di possedimenti, e neppure ove poggiare il capo.

Non usano vestiti di pelli o di lino, ma soltanto tonache di lana con cappuccio, né aggiungono cappe o pallii o cocolle o altra sorte di vestimento.

[2221] 8. Se sono invitati a pranzo da qualcuno, mangiano e bevono quello che viene loro presentato; e se qualcuno dona loro misericordiosamente qualcosa, non ne fanno scorta per il domani.

[2222] 9. Una o due volte all'anno, in tempi stabiliti, si radunano in un luogo precedentemente designato, per celebrare il Capitolo generale, ad eccezione di quelli che fossero troppo lontani o separati dal mare.

Dopo il Capitolo, vengono di nuovo mandati dal loro superiore, a due o più insieme, nelle diverse regioni, province e città.

[2223] 10. E non solo con la predicazione, ma anche mediante l'esempio della loro santità e di una vita religiosa perfetta, invitano gli uomini al disprezzo del mondo, e non soltanto gli umili ma anche i ricchi e i nobili.

Molti di loro hanno abbandonato le città, i castelli e i loro ampi possedimenti e commutando le ricchezze materiali in quelle spirituali - ben fortunato commercio! - hanno vestito l'abito dei frati minori, cioè la tonaca di vile prezzo, che essi indossano, e la corda con la quale si cingono i fianchi.

E davvero in poco tempo sono così cresciuti di numero, che non c'è provincia della cristianità, nella quale non ci siano almeno alcuni di loro.

A quanti li guardano, essi offrono in se stessi l'immagine, come in uno specchio tersissimo, del disprezzo delle vanità del mondo; soprattutto perché non chiudono a nessuno la porta d'entrata nella loro religione, unica eccezione per coloro che fossero legati con vincoli di matrimonio o di altra professione religiosa.

Questi non possono e non devono ammetterli, senza aver prima ottenuto la licenza delle loro mogli o dei loro superiori.

[2224] 11. Gli altri tutti, invece, li accolgono nel grembo amplissimo della loro religione, con tanta maggior fiducia e senza alcuna difficoltà e molestia, in quanto non sono angustiati da nessuna paura materiale, perché si rimettono con abbandono nelle mani della divina provvidenza e munificenza, per cui Dio deve aver cura del loro sostentamento.

Paghi d'aver procurato a quelli che vengono a loro una tonaca e una corda, li affidano per tutto il resto alla cura di Dio.

[2225] 12. E veramente il Signore ha con tanta evidenza restituito il centuplo in questo mondo ai suoi servi che camminano per questa strada, fermando su di loro i suoi occhi, che riconosciamo avverato pienamente in essi quel detto della Scrittura: Il Signore ama il pellegrino e a lui provvede vitto e vestito.

Infatti, si reputano fortunati coloro dai quali questi servi di Dio accettano il dono dell'ospitalità o la elemosina.

[2226] 13. E non soltanto i Cristiani, ma perfino i Saraceni e gli altri uomini avvolti ancora nelle tenebre dell'incredulità, quando essi compaiono per annunciare intrepidamente il Vangelo, si sentono pieni di ammirazione per la loro umiltà e perfezione e volentieri e con gioia li accolgono e li provvedono del necessario.

[2227] 14. Noi abbiamo potuto vedere colui che è il primo fondatore e il maestro di questo Ordine, al quale obbediscono tutti gli altri come a loro superiore generale: un uomo semplice e illetterato, ma caro a Dio e agli uomini, di nome frate Francino.

Egli era ripieno di tale eccesso di amore e di fervore di spirito che, venuto nell'esercito cristiano, accampato davanti a Damiata, in terra d'Egitto, volle recarsi, intrepido e munito solo dello scudo della fede, nell'accampamento del Sultano d'Egitto.

Ai Saraceni che l'avevano fatto prigioniero lungo il tragitto, egli ripeteva: « Sono cristiano, conducetemi davanti al vostro signore ».

Quando gli fu portato davanti, osservando l'aspetto di quell'uomo di Dio, la bestia crudele si sentì mutata in uomo mansueto, e per parecchi giorni l'ascoltò con molta attenzione, mentre predicava Cristo davanti a lui e ai suoi.

Poi, preso dal timore che qualcuno dei suoi si lasciasse convertire al Signore dall'efficacia delle sue parole, e passasse all'esercito cristiano, lo fece ricondurre, con onore e protezione nel nostro campo; e mentre lo congedava, gli raccomandò: « Prega per me, perché Dio si degni mostrarmi quale legge e fede gli è più gradita ».

[2228] 15. Va anche aggiunto che i Saraceni tutti stanno ad ascoltare i predetti frati minori mentre liberamente annunciano la fede di Cristo e la dottrina evangelica, ma solo fino a quando, nella loro predicazione, incominciano a contraddire apertamente a Maometto come ingannatore e perfido.

Allora quegli empi insorgono contro di loro, li percuotono e li cacciano fuori delle loro città, e li ucciderebbero anche se Dio non li proteggesse in maniera prodigiosa.

[2229] 16. Questo è il santo Ordine dei frati minori, questa la meravigliosa religione di uomini apostolici, degna che sia imitata.

Questi noi crediamo che Dio abbia suscitato, in questi ultimi tempi contro il figlio della perdizione, l'Anticristo e i suoi discepoli senza fede.

Costoro, come forti atleti di Cristo, sono la guardia del corpo di Salomone, e, costituiti custodi delle mura di Gerusalemme, passano da una porta all'altra, armati di spada, poiché non cessano mai dalle divine lodi e dai santi colloqui il giorno e la notte; levano alta la loro voce, forte come tromba, per fare vendetta contro le nazioni e ammonire i popoli; e non trattengono le loro spade dal sangue, uccidendo e divorando; percorrono la città in tutti i sensi, pronti a soffrire la fame come cani erranti.

Questi, vero sale della terra, confezionando cibi di soavità e di salvezza, conservano le vivande, dissolvono la puzza dei vermi e il fetore dei vizi.

E come luce del mondo, molti illuminano nella scienza della verità e li accendono ed infiammano al fervore della carità.

[2230] 17. Ma questo ordine di perfezione e l'ampiezza di questo spazioso chiostro ( che è il mondo intero ), non sembrano adatti per i deboli e gli imperfetti.

Costoro, avanzando con le navi sul mare e faticando in acque profonde, potrebbero essere travolti dai flutti impetuosi, se prima non si saranno fermati nella città attendendo che siano rivestiti di forza dall'alto.

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