Caifa
Sommo sacerdote ebreo all'epoca del processo a Gesù. Giuseppe, soprannominato Caifa, era genero di Anna ( v. ) e fu nominato sommo sacerdote ( e come tale Capo del Sinedrio ) nel 18 d.C. da Valerio Grato, confermato da Pilato nel 26, deposto da Vitellio nel 37. Era in carica durante la predicazione del Battista ( Lc 3,2 ), complottò l'arresto di Gesù ( Mt 26,3 ) che venne portato poi nella sua casa ( Mt 26,57 ) e fu da lui interrogato ( Mt 26,62 ss. parr. ). Giovanni ( Gv 11,49-51 e Gv 18,14 ) gli attribuisce il giudizio sulla convenienza della morte di Gesù per prevenire tumulti pericolosi. Fu presente al giudizio di Pietro e di Giovanni ( At 4,6 ). |
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Anna e Caifa: il sommo sacerdote incarica era Giuseppe,
detto Caifa, che esercitò il pontificato dal 18 al 36 ed ebbe un ruolo
preponderante nel complotto contro Gesù ( Mt
26,3; Gv
11,49; Gv 18,14
).
Anna, suo suocero, che era stato sommo sacerdote dal 6 al 15, gli è associato e figura inoltre al primo posto ( At 4,6; Gv 18,13.24 ) come uno che gode di tale prestigio da essere sommo sacerdote di fatto. |
Lc 3,2 |