Anello
1) Cerchietto di metallo, gener. pregiato, da portare al dito; se è quello nuziale, fede, vera
2) estens. Qualsiasi elemento, oggetto, costruzione di forma circolare
3) ( al pl. ) Attrezzo per la ginnastica formato da due cerchi di legno appesi a due funi
4) Ciascuno degli elementi circolari che collegano due strutture, due oggetti ecc.
Il termine anello deriva dal latino anus che significa "cerchio".
Viene ricevuto nel matrimonio, nella professione religiosa e nell'ordinazione episcopale.
Si tratta di un'insegna papale, documentata già in uso al tempo di Clemente IV ( 1265 ca. ).
Nei secoli scorsi era utilizzata come sigillo segreto per la corrispondenza privata; l'espressione sub anulo piscatoris ( trad. dal latino: "sotto l'anello del pescatore" ) indicava la validità di un documento e la sua conformità al volere del papa.
L'anello viene forgiato appositamente per ogni nuovo pontefice.
Esso reca:
nome del papa stesso;
immagine, identica per tutti i pontefici, con San Pietro apostolo nell'atto di gettare le reti per la pesca.
Durante la solenne celebrazione d'inizio del pontificato, il cardinale Decano del Sacro Collegio infila all'anulare del nuovo papa l'Anello del Pescatore, che egli da questo momento indosserà sempre.
Alla morte del papa, il cardinale Camerlengo lo sfila dal dito del pontefice defunto, ed alla presenza dei rappresentanti del Collegio dei Cardinali lo spezza, indicando con tale gesto il termine del pontificato.
Nelle epoche in cui l'anello del pescatore siglava i documenti pontifici la sua distruzione era un modo per impedire che venisse utilizzato per usi impropri; oggi la sua distruzione segna l'inizio della sede vacante.
L'anello pastorale è un segno di fedeltà e di potere per la sua forma di cerchio che è simbolo di illimitatezza e di eternità.
È infatti privo di principio e di fine.
Viene ricevuto durante l'Ordinazione.
Inoltre, è segno di autorità e dignità, pertanto è riservato ai prelati, con regole varie per l'uso.
portato al dito da un abate come insegna della sua carica; reca una sola pietra senza brillanti.
Il canonico poteva incidervi il proprio stemma o una sacra icona o l'emblema del capitolo.
Con la morte del canonico che lo portava, l'anello non era distrutto ma entrava a far parte dei beni comuni della collegiata.
Il suo uso venne abolito da papa Pio X.
Il papa lo consegna al cardinale al momento della sua consacrazione.
L'anello cardinalizio è sovente in oro e reca una pietra, generalmente uno zaffiro.
Si distingue dagli altri anelli pastorali in quanto le insegne del papa che lo ha donato sono incise sul verso della pietra o sull'anello.
Può essere di notevoli dimensioni per essere infilato sopra i guanti pontificali.
Portato al dito anulare destro dal vescovo in segno di obbedienza e servizio alla Chiesa.
Il diverso colore della pietra dell'anello ( montata qualche volta con brillanti ) indica il grado nella gerarchia ecclesiastica:
zaffiro o il rubino per il cardinale;
topazio giallo per l'arcivescovo;
ametista per il vescovo.
In alcuni casi le pietre preziose sono state sostituite dall'incisione di icone religiose.
Può essere di metallo prezioso come l'oro, ma non sono mancati nella Storia della Chiesa, vescovi che hanno preferito materiali più modesti.
L'uso d'anelli caratterizzati da incisioni simboliche era frequente fra i primi cristiani: n'esistono, infatti, molti esempi rinvenuti nelle catacombe.
In seguito l'oggetto divenne uno specifico attributo liturgico.
Infatti, i sacramentari del VII secolo e sant'Isidoro di Siviglia ( 560 circa - 636 ) lo indicano come emblema della dignità episcopale insieme al baculo pastorale.
Nel IV Concilio di Toledo ( 633 ) è precisato che, al momento della sua ordinazione, il vescovo riceverà: orarium ( stola ), anulum et baculum ( anello e baculo pastorale ).
Nel Mille l'uso dell'anello fu esteso anche agli abati.
Secondo i precetti, dettati da san Carlo Borromeo ( 1538 - 1584 ), l'anello episcopale deve essere d'oro, con incastonata una pietra preziosa priva d'inclusioni.
Dal XII secolo è anche documentato l'anello cardinalizio, consegnato dal pontefice al nuovo cardinale, durante il concistoro segreto, in segno di dignità e d'alleanza con la Chiesa.
Ora, i cardinali, essendo tutti vescovi, seguono la pratica generale.
La fede ( o vera ) è un anello, generalmente in oro giallo, che viene scambiato nel rito del matrimonio dagli sposi come simbolo di legame e fedeltà per tutta la vita.
La forma circolare simboleggia l'unione.
La fede si indossa generalmente sulla mano sinistra al dito anulare, mentre nell'Europa Centro-Orientale, ed anche in Spagna ( tranne Catalogna ), si usa metterla a destra.
Viene messa all'anulare perché vi è la credenza che di lì passi una piccola arteria che risalendo il braccio arriva direttamente al cuore.
Sempre più spesso il tradizionale oro giallo viene integrato con o sostituito da oro bianco, rosso o dal platino.
Nel matrimonio cattolico è usanza popolare che le fedi vengano portate all'altare dal testimone o da un bambino detto paggetto, legate ad un cuscino di pizzo dove il celebrante le benedice prima dello scambio.
Secondo diversi costumi, l'anello nuziale è l'ultimo di una serie di regali che si scambiano gli sposi in segno di giuramento prima di unirsi nel matrimonio; tra questi doni è compreso l'anello di fidanzamento.
Gli egizi usavano gli anelli per mostrare la classe sociale di appartenenza, i più ricchi usavano anelli con scarabei e geroglifici, così come anche i romani che per legge avevano stabilito che solo i cittadini liberi potessero indossare anelli d'oro, quelli degli schiavi liberati d'argento mentre gli schiavi solo di ferro.
Durante il rito delle nozze pagane si usava disegnare un cerchio intorno ai futuri sposi in segno di buon auspicio.
I primi ad utilizzare un anello come promessa d'amore furono i barbari, ma l'utilizzo dell'oro come materiale lo si deve all'influenza cristiana per i quali questo metallo è simbolo di eternità.
Anche la legge ebraica utilizza lo scambio degli anelli come suggellamento di un'unione matrimoniale, in seguito, nel tardo Medioevo, l'usanza venne acquisita anche dal mondo cristiano che la usò anche per consacrare od incoronare i vescovi e i re.
Sempre in epoca medievale la sposa portava sul cuore per nove giorni prima del matrimonio, un anello con diamante al quale aveva attorcigliato un suo capello, il giorno delle nozze donava questo anello al suo futuro sposo.
Fu solo nel 1700 che nelle fedi nuziali vennero aggiunti i nomi degli sposi.
Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età dell'amore … misi al tuo naso un anello | Ez 16,8-12 |
Magistero |
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Omelia Benedetto XVI - Consegna dell'anello cardinalizio | 25-3-2006 |
L'anello che oggi vi conferisco, … a partire ancora una volta da un dono nuziale, che vi ricorda il vostro essere prima di tutto intimamente uniti a Cristo, per compiere la missione di sposi della Chiesa | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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la consegna del libro dei Vangeli, dell'anello, della mitra e del pastorale al vescovo, come segno della sua missione apostolica di annunziare la Parola di Dio, della sua fedeltà alla Chiesa, sposa di Cristo, del suo compito di pastore del gregge del Signore. | 1574 |