Archivio
1) Insieme di documenti, privati o pubblici; anche, il luogo in cui vengono raccolti
2) inform. Insieme di informazioni registrate in modo permanente
Sinonimo: file
Per archivio si intende una raccolta organizzata e sistematica di informazioni fissate su un supporto e di diversa natura.
In secondo luogo, per estensione, con il termine archivio si designa anche l'ente che ha il compito istituzionale di tutelare e valorizzare un insieme di documenti e i locali destinati alla loro conservazione.
L'archivio, essenzialmente, ha tre scopi principali:
Il documento è un elemento di prova il cui possesso stabilisce un titolo, un atto o una transazione che facilita la dimostrazione del diritto in caso di necessità.
Nel passato gli archivi erano inaccessibili e affidati ad alti funzionari di fiducia del sovrano.
In momenti storici cruciali gli archivi distrutti per eliminare prove scomode, o trasportati altrove, o utilizzati per conoscere le magistrature precedenti e per riorganizzare quelle nuove.
Oggi è strumento essenziale alla democrazia, accessibili ai cittadini.
Gli archivi, in sostanza, rendono tracciabile il potere, sono fonte della sua legittimità e mezzo della sua contestazione.
Cessate le funzioni pratiche, probatorie e l'utilità amministrativa, i documenti sono conservati se possiedono un valore storico, inizialmente per il soggetto produttore; ciò che rimane costituisce la memoria della Nazione e pertanto devono essere non solo tutelati, ma anche valorizzati.
Parlare della struttura di un archivio non è compito facile, in quanto si deve prendere in considerazione la natura del soggetto produttore dell'archivio medesimo e la complessità più o meno accentuata del medesimo.
Comunemente un archivio ( o un fondo ) si struttura secondo quella definizione che è stata definita ad albero rovesciato da parte dell'ISAD(G), cioè una struttura che parte dall'insieme delle unità documentarie ( il fondo ) fino al singolo documento:
Fondo
Serie: ossia l'insieme delle unità archivistiche facenti parti di un fondo raggruppate secondo « caratteristiche omogenee in base in relazione alla natura giuridica o alla forma dei documenti come risultato di una specifica attività; alla categoria o alle categorie di un quadro di classificazione; all'oggetto; alla materia ».
A loro volta, le serie si possono suddividere in sottoserie, ovvero ulteriori ripartizioni delle serie
Unità archivistiche: ossia l'insieme delle unità documentarie raggruppate, in base all'affare ivi trattato in fascicoli, registri, filze o volumi, posti in ordine cronologico inverso e conservate attraverso le unità di condizionamento ( o conservazione ).
Unità documentarie: ossia il singolo documento, l'unità minima del fondo.
L'archivio ecclesiastico è la raccolta ordinata e sistematica di atti e di documenti prodotti e ricevuti da enti pubblici ecclesiastici eretti nell'ordinamento canonico.
L'archivio nasce e si sviluppa a servizio della persona o dell'ente che lo produce.
Di regola solo l'archivio storico ( cf. Codice di Diritto Canonico can. 491, par. 2 ), in quanto bene culturale, diventa accessibile agli studiosi, secondo le norme emanate dalle competenti autorità.
Il moderno archivio della Santa Sede nasce per iniziativa di Paolo V Borghese intorno al 1610, sebbene la sua storia affondi le radici in tempi ben più lontani, collegandosi con l'origine, la natura, l'attività e lo sviluppo della Chiesa romana stessa.
Si chiama « Archivio Segreto Vaticano », in quanto si tratta dell'archivio privato del Pontefice, sul quale egli soltanto, e in prima persona, esercita la suprema giurisdizione.
Nel 1881, per munifica iniziativa di Leone XIII, l'Archivio Segreto Vaticano fu aperto alla libera consultazione degli studiosi e divenne così un centro di ricerche storiche fra i più importanti del mondo.
Nel 1892 fu trasferito dal Palazzo Lateranense all'Archivio Vaticano gran parte dell'archivio della Dataria Apostolica, con i registri antichi Archivum Bullarum e i Registri delle Suppliche dal 1417 ( che si aggiunsero a quelli già esistenti in Archivio Segreto ).
Nel XX secolo, oltre alla parte moderna dell'archivio della Segreteria di Stato, sono pervenuti gli archivi della Segreteria dei Brevi, del tribunale della Rota Romana, di diverse Congregazioni ( Concistoriale, dei Vescovi e Regolari, dei Sacramenti, dei Riti, del Concilio, ecc. ), del Palazzo Apostolico, del Concilio Vaticano I, di diverse Nunziature ( a partire soprattutto dal 1971 ) e di alcune famiglie patrizie romane legate alla storia della Santa Sede ( Borghese, Boncompagni, Rospigliosi, Ruspoli, Marescotti, Montoro, ecc. ).
Nel 2000 è stato versato l'intero archivio del Concilio Vaticano II, aperto per volontà di Paolo VI agli studiosi in deroga al limite stabilito per la consultazione dei documenti degli archivi della Santa Sede.
Magistero |
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Discorso Giovanni Paolo II | 18-10-1980 |
Nuovo deposito archivistico | |
Motu proprio Giovanni Paolo II - Cura vigilantissima | 21-3-2005 |
Legge sugli Archivi della Santa Sede | |
Codice Diritto Canonico |
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della Curia diocesana | 486 |
487 | |
488 | |
segreto | 489 |
490 | |
1719 | |
storico | 491 § 2 |
della persona giuridica | 1306 § 2 |
del collegio | 173 § 4 |
parrocchiale | 535 § 4 |