Autore/i
1) Chi crea, causa, determina qualcosa
Sinonimo: responsabile, artefice
2) Chi crea col proprio ingegno un'opera d'arte, letteraria, scientifica
3) dir. Il soggetto da cui deriva un diritto
L'autore ( dal latino auctor, derivato dallo stesso tema di auctus, participio passato del verbo augeo "aumentare", ma anche dalla radice di auctoritas, "autorità" ), in senso archetipico, è il creatore di qualcosa, "colui che fa aumentare" l'insieme dello scibile e del fruibile.
In letteratura per autore si intende il creatore dell'opera letteraria, colui che ne concepisce il disegno nella propria mente.
Non si tratta necessariamente di colui che scrive materialmente il testo, né va confuso con il narratore, suo alter ego all'interno del testo medesimo.
Già i greci riconoscevano la paternità delle opere e nel Medioevo la nozione di auctoritas dell'autore ha condizionato la ricezione di opere letteraria contemporanee e passate, attribuendo a tutto ciò che era scritto un valore di verità che tutt'oggi si è restii a non riconoscere.
Il termine "autore" è anche utilizzato nell'ambito del diritto commerciale ( segnatamente nel diritto d'autore ) e nel linguaggio comune per indicare il soggetto creatore di un'opera dell'ingegno, ovvero chi, per primo, ha inventato qualcosa non precedentemente esistente.
Di conseguenza, il diritto d'autore - articolato in diritto morale e diritto di utilizzazione economica - è la posizione giuridica meritevole di tutela volta a riconoscere e a far riconoscere la paternità morale di un'opera dell'ingegno ed i diritti di sfruttamento economico della medesima.
Nel Vocabolario Treccani l'Autore è definito sia come "chi è causa o origine di una cosa, artefice, promotore", sia come colui che "ha prodotto un'opera letteraria, scientifica o artistica in genere".
La prima accezione indica che la paternità determina la responsabilità di quanto si è creato; la seconda specifica che, quando si usa la parola "autore", per la maggior parte delle volte si intende colui che ha scritto un'opera.
In musica viene indicato autore chi crea la parte letteraria di un brano musicale o di un il libretto d'opera ecc. ( testo, parole ), comunemente anche detto paroliere; viene indicato come compositore chi scrive la parte musicale.
In una conferenza del 1969, lo storico francese Michel Foucault sostiene che la nozione d'autore non è la stessa che ha funzione di nome nella grammatica, e che bisogna intendere l'autore a seguito di quattro sue caratteristiche ( variabili nella storia ).
L'autore è dunque:
il responsabile del discorso ( cioè giuridicamente punibile, esprimente proprietà );
il garante del senso ( per conoscenza della tradizione o per ispirazione divina, esprimente credibilità );
il progettista d'un discorso ( coerente nello stile e nelle idee, esprimente costanza nel valore e unità di stile );
il portatore d'una simulazione di diversi soggetti che parlano contemporaneamente ( colui che fa il lavoro, colui che all'interno del lavoro assume una posizione condivisibile, colui che racconta il lavoro stesso all'interno d'altri lavori passati e futuri ).
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Il diritto d'autore è un istituto giuridico che tutela gli autori e la loro creatività, garantendo all'autore originario una serie di diritti di carattere morale e patrimoniale, come il diritto al riconoscimento della paternità dell'opera e il diritto al compenso per ogni tipo di sfruttamento autorizzato dell'opera stessa da parte di terzi.
L'istituto del diritto d'autore è proprio dei Paesi ove vige il modello di ordinamento giuridico di tipo civil law ( derivante dal diritto romano ), mentre lo è solo in parte ( con qualche differenza non irrilevante ) nei Paesi che adottano il modello common law ( derivante dal diritto britannico ).
In quest'ultimo caso si parla più propriamente di "copyright".
In Italia, la disciplina di riferimento è dettata dalla Legge 22 aprile 1941, n. 633 ( LDA ) e successive modificazioni.
I diritti d'autore sono suddivisi in due macro-categorie:
i diritti patrimoniali ( o di utilizzazione economica ), che riguardano lo sfruttamento economico dell'opera a vantaggio diretto all'autore, come ad esempio il diritto di pubblicazione, riproduzione, trascrizione, traduzione, esecuzione, rappresentazione, recitazione o comunicazione al pubblico, noleggio e prestito;
i diritti morali, che tutelano la personalità dell'autore, ovvero il diritto di rivendicare la paternità dell'opera, il diritto all'integrità dell'opera, il diritto di inedito e il diritto di ripensamento.
Mentre i diritti di utilizzazione economica dell'opera possono essere ceduti in via definitiva a terzi ( es. editori ), l'autore dell'opera conserva sempre, anche dopo l'eventuale cessione dei diritti patrimoniali, tutti i diritti morali sopra menzionati, che sono infatti irrinunciabili.
Hanno una scadenza solo i diritti patrimoniali, relativi ad esempio alla commercializzazione, distribuzione, pubblicazione e riproduzione dell'opera, mentre non scadono mai i diritti morali, come il diritto di rivendicare la paternità dell'opera e di esserne riconosciuto autore.
Con D.lgs. n. 22 del 21.02.2014, in attuazione della direttiva 2011/77/UE che ha modificato la direttiva 2006/116/CE, il Legislatore italiano è intervenuto più di recente modificando la durata di protezione di alcuni diritti d'autore e diritti connessi (in particolare sono stati estesi i diritti del produttore di fonogrammi e i diritti degli artisti interpreti ed esecutori).
In questi casi la durata dei diritti è passata da 50 anni a 70 anni dalla morte dell'autore.
Nel comunicato dell'epoca di Palazzo Chigi si legge: "Tenuto conto che l'attuale durata della protezione ( 50 anni ) è insufficiente a proteggere l'esecuzione per l'arco della vita degli artisti, essa viene estesa a 70 anni, anche al fine di tutelarli in un periodo della vita in cui potrebbero trovarsi a fronteggiare un calo del loro reddito.
La modifica implica un evidente beneficio anche per le piccole e medie imprese operanti nel settore".
Si può dire, dunque, in via generale, che il diritto d'autore scade dopo 70 anni dalla morte dell'autore.
Questi, dunque, ha diritto di sfruttare economicamente il frutto della sua creatività vita natural durante; i suoi eredi, fino al settantesimo anno solare successivo alla morte dell'autore.
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Responsabilità morale nell'uso degli strumenti della comunicazione sociale | IM 11 |
Loro formazione | IM 15 |
Magistero |
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Consiglio Comunicazioni Sociali - Etica in Internet | 22-2-2002 |
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