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L'appellativo beato ricorre nel uovo Testamento come proclamazione e felicitazione per uno stato di gioia presente o futura ( v. beatitudini ).

Nei Vangeli sono spesso chiamati beati coloro che vedono, ascoltano la Parola di Dio e la vivono, coloro che credono senza aver visto, coloro che vegliano e coloro che sono perseguitati a causa di Cristo.

Nella Chiesa cattolica la beatificazione è la prima tappa nel cammino della canonizzazione ( santificazione ) e autorizza il culto di un servo di Dio entro un dato territorio o una famiglia religiosa.

È riconosciuto beato chi ha manifestato limpida ortodossia negli scritti, eroismo nella pratica delle virtù cardinali e teologali e si è fatto intercessore per l'ottenimento di miracoli.

Il martirio non necessita di essere convalidato da miracoli.

Il primo a essere beatificato fu Francesco di Sales, nel 1655.

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Nella Chiesa cattolica beato e santo sono due gradini successivi nel processo di canonizzazione.

Dopo almeno 5 anni dalla morte di un personaggio "meritevole", si apre un'istruttoria durante la quale inizia la raccolta delle prove a suo carico ( virtù eroiche, fatti prodigiosi o altro ).

Qualsiasi individuo o istituto riconosciuto dall'autorità ecclesiastica può chiedere di avviare la pratica.

L'incartamento, con le prove, passa quindi alla Congregazione delle cause dei santi.

Per procedere alla beatificazione si deve dimostrare l'avvenuta manifestazione di un miracolo.

A questo lavora una consulta medica laica e un gruppo di teologi.

La decisione definitiva spetta comunque al Papa, che permette il culto del beato limitato a una zona geografica.

Per essere "promosso" a santo, il beato ( a eccezione dei martiri ) deve compiere un ulteriore miracolo dopo la beatificazione.

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