Conoscere Dio
Conoscere me: la « conoscenza di Jahvè », nella quale si riassume la vera religione ( Os 2,22+ ), rappresenta uno dei grandi temi della predicazione di Geremia ( Ger 2,8; Ger 22,15-16; Ger 24,7; Ger 31,34 ). |
Ger 9,23 |
Conoscerai il Signore: in Osea la « conoscenza del Signore » accompagna la hesed ( vv 21-22; Os 4,2; Os 6,6 ). Non si tratta dunque d'una semplice conoscenza intellettuale. Come Dio « si fa conoscere » all'uomo legandosi a lui per mezzo d'una alleanza, manifestandogli per mezzo dei suoi benefici il suo amore ( hesed ), così l'uomo « conosce Dio » per mezzo d'un atteggiamento che implica la fedeltà alla sua alleanza, il riconoscimento dei suoi benefici, l'amore ( Gb 21,14; Pr 2,5; Is 11,2; Is 58,2 ). Nella letteratura sapienziale, la « conoscenza » è quasi sinonimo di « sapienza ». |
Os 2,22 |
Le mie pecore conoscono me: nella Bibbia ( Os 2,22+ ), la « conoscenza » deriva non da un processo puramente intellettuale, ma da una « esperienza », da una presenza ( paragonare Gv 10,14-15; Gv 14,20; Gv 17,21-22; Gv 14,17; Gv 17,3; 2 Gv 1-2 ); essa si effonde necessariamente in amore ( Os 6,6+; 1 Gv 1,3+ ). |
Gv 10,14 |
Magistero |
|
In conclusione il Papa ha spiegato che attraversare queste tre porte significa « entrare nel mistero di Gesù ». Infatti noi « possiamo conoscerlo soltanto se siamo capaci di entrare nel suo mistero ». |
Meditazione Francesco 16-5-2014 |
Ma come si può « conoscere Cristo » per far sì che egli sia « il vero guadagno » davanti al quale « tutte le altre cose sono spazzature »? Pregare, adorare, riconoscersi peccatori: sono le tre strade che aprono al cristiano la conoscenza e la comprensione del mistero di Dio. |
Meditazione Francesco 20-10-2016 |
Ci vuole, perciò, la consapevolezza che « il primo passo per la conoscenza di Gesù Cristo è la conoscenza propria, della propria miseria, che ha bisogno di essere redenta, che ha bisogno di qualcuno che paghi: paghi il diritto a dirsi "figlio di Dio" ». |
Meditazione Francesco 25-10-2018 |