Monache/ci
Provenendo dal greco mónos ( "solo", "solitario" ), indicò gli asceti che si ritiravano dagli altri uomini per dedicarsi ad una vita di più alta perfezione spirituale nel raccoglimento meditativo, nella preghiera e nella penitenza. Il movimento monastico, che cominciò anacoretico ( v. ), passò presto a cenobitico, retto da regole che proponevano e guidavano al distacco dalle soddisfazioni del corpo e del cuore ( verginità ), dalle cupidigie dei possessi terreni ( povertà ) e dall'orgoglio della mente ( obbedienza ). Dalle grandi colonie monastiche di S. Pacomio ( a Tabennesi sul Nilo erano riuniti seimila monaci ) con S. Basilio si venne a monasteri più piccoli, ma lievitati da una spiritualità più curata e da una più accentuata carità assistenziale verso derelitti, malati e pellegrini. Le regole monastiche - preminenti quella di S. Basilio in Oriente e di S. Benedetto in Occidente - rese venerabili dall'autorità dei fondatori e convalidate dai canoni di Concili, assicurarono disciplina ed elevazione culturale a monaci che erano normalmente laici, intramezzati solo da pochi che, tra di loro, venivano elevati al sacerdozio per l'assistenza sacramentale alla comunità. |
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Dal greco « monachos », « solo, da solo ». Furono chiamati così gli asceti che si ritiravano dal contesto quotidiano della vita umana e della collettività, per dedicarsi, nel silenzio, nella preghiera e nella penitenza, al servizio di Dio. La vita monastica, ritirata dal mondo, può essere caratterizzata da solitudine totale o quasi ( come per gli antichi anacoreti del deserto, o per gli eremiti ); o può essere anche vissuta in una forma di vita comune, in una comunità di monaci, detti così « cenobiti », che si consacrano a Dio in una vita di comunità. |
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Schedario biblico |
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Monaci | C 47 |
Magistero |
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Sponsa ChristiLa Chiesa ebbe cura di difendere esternamente la professione di vita cenobitica di queste vergini mediante leggi di clausura sempre più severe. Dal punto di vista interiore, poi, ordinò la loro vita in maniera tale, da delineare a poco a poco, chiaramente e precisamente, nelle sue leggi e nell'ascesi religiosa, il tipo della Monaca dedita alla vita contemplativa, sotto una rigida e regolare disciplina. Art. I § 1. In questa Costituzione col nome di Monache a norma del diritto ( can. 488,7 ), si intendono, oltre le religiose di voti solenni, anche quelle che professano voti semplici perpetui o temporanei in quei Monasteri in cui o si emettono attualmente voti solenni o per istituzione si dovrebbero emettere; a meno che dal contesto o dalla natura della cosa non consti con certezza diversamente. |
Cost. Apostolica Pio XII 21-11-1950 |
Il monaco ha un posto d'elezione nel Corpo mistico di Cristo, una funzione quanto mai provvida ed urgente. |
Omelia Paolo VI 24-10-1964 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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E Ufficio divino | Sacrosanctum concilium 95 |
uso della lingua volgare | Sacrosanctum concilium 101 |
E clausura papale, aggiornamento | Perfectae caritatis 16 |
Codice Diritto Canonico |
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quanto all'indulto di esclaustrazione | 686 § 2 |
Monaci | |
casa dei … | 613 § 1 |