Neofiti
È parola greca che significa "nuova pianta"; non è però mai usato nel senso proprio botanico, ma solo in quello traslato di chi inizia a germogliare nella fede. I neofiti erano considerati come ancora affetti da una provvisorietà e fragilità che sconsigliava di eleggerli troppo in fretta alle dignità ecclesiastiche: fu ammonimento espresso già da S. Paolo ( 1 Tm 3,6 ), ribadito dai canoni di concili ( che riprovavano una salita all'episcopato senza una conveniente sosta lungo la trafila degli ordini minori ) e riconfermato dall'attuale Diritto Canonico ( CDC 1042,3 ), che insiste piuttosto sulla necessità della loro formazione ( c. 789 ). Soprattutto tra gli eretici l'arrampicata era frequente, ma avveniva anche nella Chiesa: S. Girolamo esclamò sdegnato davanti a certo andazzo: "Ieri catecumeno, oggi vescovo!" Il caso di Ambrogio, proclamato vescovo di Milano mentre non era neppure neofita, non sconfessa la regola, la sorvola nella sua provvidenziale straordinarietà. |
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Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Oggetto di particolare cura della comunità | Presbyterorum ordinis 6 |
Loro educazione allo spirito ecumenico | Ad gentes 15 |
Codice Diritto Canonico |
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quanto al luogo d'origine | 101 |
formazione dei … | 789 |
quanto all'ordinazione | 1042 n. 3 |