Prete
Il termine ( dal greco presbyteros: anziano ) indica il sacerdote secolare cattolico o di altre Chiese cristiane. La figura del prete, nominata come presbitero ( v. ) nel Nuovo Testamento, compare in modo istituzionale nel II sec. in un ruolo di cooperazione collegiale con il vescovo, capo e responsabile della Chiesa locale. L'epoca postcostantiniana segnò una forte evoluzione della figura del vescovo e quindi del prete: l'unica comunità cittadina che si raduna attorno a un vescovo e a un'unica eucaristia tende a scomparire e i preti diventano sempre più i pastori delle nuove singole comunità cittadine e rurali nelle quali la primitiva Chiesa cittadina si è frantumata. Gradualmente il prete assume tutte quelle prerogative e quei compiti pastorali che erano tipici del vescovo, a eccezione dell'ordinazione di nuovi ministri. Il concilio Vaticano II, ritornando al modello ecclesiale antico, ha sottolineato la piena sacramentalità del vescovo e riproposto la figura dei preti quali indispensabili cooperatori del suo ministero, "consacrati per predicare il Vangelo, pascere i fedeli e celebrare il culto divino quali veri sacerdoti del Nuovo Testamento" ( Lumen gentium, 28 ). |
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… operaiSacerdoti che scelgono il lavoro manuale da svolgere nel mondo operaio, per promuoverne l'evangelizzazione e in spirito di solidarietà con esso. Le prime esperienze di preti operai risalgono all'inizio del '900 negli ambienti più avanzati della democrazia cristiana italiana ( il cardinale Ferrari nominò a Milano alcuni "cappellani del lavoro" tra preti vicini a tali gruppi ), oppure tra gli abbés démocrates ( preti democratici ) francesi. Ma il vero e proprio movimento con questo nome nacque negli anni '40 in Francia dall'evoluzione dell'associazionismo operaio giovanile ( JOC, Jeunesse Ouvrière Chrétienne ). Proprio due assistenti della JOC scrissero nel 1943 un famoso testo, La France, pays de mission? ( La Francia, paese di missione? ), che identificava il problema cruciale dei tempi moderni nella scristianizzazione della classe operaia. Il cardinale Suhard diede vita a Parigi alla Missione di Parigi, come movimento di preti impegnato nell'evangelizzazione degli operai, mentre i vescovi francesi organizzarono una Missione di Francia per formare sacerdoti disponibili per compiti extradiocesani. In questi ambienti nacque l'idea della necessità di condividere il lavoro salariato e la condizione di vita degli operai. Diversi ambienti conservatori sollevarono però problemi socio-politici ( il collegamento con la protesta sindacale e le posizioni di sinistra ), ma anche teologici circa la figura del sacerdote. Queste polemiche provocarono la decisione della Santa Sede di far concludere l'esperienza dei preti operai francesi ( divenuti nel frattempo un centinaio ) entro il 1954. Alcuni preti operai ottennero dai vescovi di non abbandonare il lavoro in fabbrica, continuando così l'esperienza. Figure di preti operai riapparvero comunque anche in seguito, in un clima ecclesiale più disteso, a partire dagli anni '60, soprattutto in Francia, Spagna e Italia ( all'incirca 1500 erano attivi alla fine degli anni '80 ). |
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Magistero |
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Così il sacerdote è come un derubato, uno spogliato da Cristo stesso, il quale non ha chiesto soltanto la rinunzia alle cose che danno una configurazione sensibile alla persona, ma alla persona stessa. |
Omelia Paolo VI 1-3-1973 |
Pur con tutti i limiti, « siamo buoni sacerdoti - ha proseguito il Papa - se andiamo da Gesù Cristo, se cerchiamo il Signore nella preghiera: la preghiera di intercessione, la preghiera di adorazione ». |
Meditazione Francesco 11-1-2014 |