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Lettera apostolica pubblicata da Paolo VI il 14.V.1971, nell'80° anniversario della Rerum novarum ( v. ) di Leone XIII.

Il documento è scandito in cinque parti:

nuovi problemi sociali ( nn. 8-21 );

aspirazioni fondamentali e correnti di idee ( nn. 22-37 );

l'interrogativo delle scienze sull'uomo ( nn. 38-41 );

i cristiani dinanzi ai nuovi problemi ( nn. 42-47 );

invito all'azione ( nn. 48-52 ).

Proprio quest'ultima parte costituisce il punto saliente del documento.

La validità universale e perenne dei principi della "dottrina sociale" della Chiesa ( ma l'espressione non ricorre nel documento ) non produce soluzioni operative univoche e generali: "Spetta alle comunità cristiane analizzare obiettivamente la situazione...

Spetta alle comunità cristiane individuare le scelte e gli impegni che conviene prendere per operare le trasformazioni sociali, politiche ed economiche che si palesano urgenti e necessario in molti casi" ( n. 4 ).

In altri termini la responsabilità della Chiesa si articola secondo forme e livelli diversi: "Nelle situazioni concrete... bisogna riconoscere una legittima varietà di opzioni possibili.

Una medesima fede cristiana può condurre a impegni diversi" ( n. 50 ).

È necessario perciò l'esercizio del discernimento, in cui, sotto l'azione dello Spirito, il Vangelo mostra la sua perenne attualità e vitalità.

Anche sulle correnti e ideologie l'atteggiamento rimane quello del discernimento, non preconcetto ma neppure irenico, aperto ad accogliere l'errante, ma fermo nello stigmatizzare l'errore.

Importante il richiamo alla nobiltà della politica, indicata come "maniera esigente" di vivere l'impegno cristiano al servizio degli altri.

v. Dottrina sociale della Chiesa cattolica