Dottrina
… sociale della Chiesa CattolicaComplesso di principi e norme con cui la Chiesa cattolica interviene nelle questioni sociali, offrendo orientamenti all'azione dei credenti. Limiti e finalitàA fronte della progressiva laicizzazione degli ambiti politico, sociale ed economico che accompagnò l'affermarsi dello Stato liberale prima, quindi del movimento socialista, la gerarchia cattolica perseguì a lungo la prospettiva di formulare un proprio corpo dottrinario organico, con norme valide per tutti i settori e momenti della vita individuale e collettiva. Dopo il pontificato di Giovanni XXIII e nel quadro della nuova sensibilità conciliare la Chiesa ha inteso piuttosto "accompagnare gli uomini nella loro ricerca" in questi campi da semplice "esperta in umanità", senza modelli compiuti e definitivi da proporre ( Gaudium et spes, 1965 ), facendosi carico di un paziente lavoro di mediazione e raccordo tra ispirazione di fede e mutevoli situazioni storiche ( Octogesima adveniens, 1971 ). Secondo Giovanni Paolo II la dottrina sociale deve "interpretare la complessa realtà dell'esistenza dell'uomo nella società e nel contesto internazionale alla luce della tede e della tradizione ecclesiale, esaminandone la conformità o meno con l'insegnamento del Vangelo sull'uomo e la sua vocazione terrena e trascendente, e orientare così il comportamento del cristiano" ( Sollicitudo rei socialis, 1988 ). L'insegnamento sociale rientra in questo modo a pieno titolo nella teologia morale. Gli esordiDenunciando il costante peggioramento della convivenza sociale sullo scorcio dell'800, Leone XIII ne indicò la matrice morale nel disconoscimento della funzione orientativa dei valori cristiani. Abbandonando l'atteggiamento di intransigente non compromissione con l'ordine "mondano" caratteristico del suo predecessore Pio IX, Leone XIII chiamò piuttosto i credenti a un deciso impegno per la ricostituzione del tradizionale ordine sociale cristiano di fronte all'ormai evidente inadeguatezza dell'individualismo liberale e del classismo marxista a risolvere positivamente la questione sociale. Nel 1891 l'enciclica Rerum novarum, con il vigoroso rilancio dei princìpi e doveri di solidarietà tra persone, classi e nazioni e di sussidiarietà tra Stato, individuo e formazioni intermedie, segnò il punto culminante di questo nuovo indirizzo e la nascita della dottrina sociale della Chiesa. Il "bene materiale fatto unico obbiettivo dell'attività dell'uomo" venne posto da Benedetto XV all'origine del dilagare della violenza anche sul piano internazionale ( Ad beatissimi, 1914 ); l'"inutile strage" della prima guerra mondiale confermava drammaticamente che le speranze di una pace duratura potevano riporsi solo in un pieno rilancio del costume evangelico fatto di carità, giustizia e perdono, chiamato ora a esprimersi storicamente in istituzioni che promuovessero il dialogo tra le genti e in coraggiosi progetti di disarmo ( Pacem Dei munus, 1918 ). Totalitarismi e nuovo ordine cristianoI limiti intrinseci dei sistemi ideologici e politici dominanti nel far fronte alla crescente complessità della realtà sociale parvero confermati dall'inarrestabile destabilizzarsi dell'ordine internazionale e interno agli Stati seguito alla crisi economica del 1929. Nel dilagare di forze maligne quali "la cupidigia dell'avere, del comandare, del sovrastare, la lotta di classe, l'immoderato nazionalismo" ( Ubi arcano, 1922 ), Pio XI ripropose la prospettiva di una restaurazione cristiana della società quale unica via d'uscita dall'oscurità dei tempi presenti ( Quadragesima anno, 1931 ), imperniandola su due presupposti: da una parte, l'esigente richiamo per ogni fedele a una testimonianza che desse forme storielle adeguate ai grandi ideali professati; dall'altra, il riconoscimento della sostanziale inadeguatezza di ogni azione di governo fondata su dottrine proclamanti l'autosufficienza del sapere umano. Era proprio questa "statolatria pagana" ad accomunare, pur nella loro diversità ideologica, i regimi dominanti la scena mondiale. Pio XI riservò chiare e dure parole di condanna ( encicliche Non abbiamo bisogno, 1931, critica verso il regime fascista; Mit brennender Sorge, Divini Redemptoris e Firmissimam constantiam, 1937 ) contro le ideologie nazista e sovietica e il laicismo del governo messicano. Per il suo successore Pio XII la riedificazione entro il quadro di una "nuova civiltà cristiana" di un mondo mandato in frantumi dall'inaudita violenza del secondo conflitto mondiale non poteva muovere che dall'esaltazione dello Stato di diritto e dal ricollocarsi dell'azione degli Stati nella linea del "regno come servizio" ( radiomessaggio natalizio del 1942, L'ordine interno delle nazioni ). In questo contesto veniva abbandonato tra l'altro il tradizionale indifferentismo sul tipo di regime politico a favore di un chiaro pronunciamento per la democrazia ( radiomessaggio natalizio del 1944, Il problema della democrazia ). La doverosa preminenza data alla persona umana condusse in seguito Pio XII anche a una serrata critica di molte forme della modernità postbellica: dalla smisurata crescita della burocrazia pubblica che trasformava l'umanità in una "folla incolore", alla riduzione dell'individuo a cosa nella subordinazione alla macchina nel campo del lavoro, a una colpevole mitizzazione del progresso tecnico alimentante la convinzione che la prosperità materiale potesse costituire la soluzione di tutti i problemi ( radiomessaggio natalizio del 1953, La spersonalizzazione e lo spirito tecnico nel mondo moderno ). In questa chiave, tanto il capitalismo liberistico che il collettivismo marxista venivano giudicate false vie di liberazione e promozione umane, e veniva riproposta la prospettiva terzaforzista con l'espressa speranza che l'Occidente fosse finalmente in grado di ricostruire una "nuova cristianità". Il magistero di Giovanni XXIII e Paolo VIL'abbandono da parte di Giovanni XXIII della netta contrapposizione con il mondo secolarizzato in favore di un atteggiamento di dialogo che esaltasse su ogni altra l'azione evangelizzatrice della Chiesa, determinò una svolta anche nel campo della dottrina sociale. Le due encicliche sociali offerte alla riflessione "degli uomini tutti" [ Mater et magistra, 1961; Pacem in terris, 1963 ), prendevano le mosse dall'enorme sviluppo delle relazioni sociali nell'esperienza umana contemporanea e dalla crescente interdipendenza dei processi economico-sociali in chiave planetaria, per introdurre a pieno titolo entro le tematiche della dottrina sociale i problemi del nuovo ruolo pubblico della donna, del superamento delle discriminazioni razziali, del disarmo e della pace, della promozione dello sviluppo economico e politico dei paesi più arretrati. Un fattivo contributo dei cristiani alla risoluzione di questi problemi avrebbe dovuto qualificarsi non tanto per una generica buona volontà, quanto per la "competenza scientifica, la capacità tecnica, l'esperienza professionale", nella coscienza del valore positivo e autonomo della politica. In questo solco si radicarono alcune delle maggiori intuizioni della costituzione del concilio Vaticano II, della Gaudium et spes e del magistero sociale di Paolo VI. Questi, richiamando alle loro pesanti responsabilità le nazioni opulente, affermò perentoriamente nella Populorum progressio ( 1967 ) che "il sottosviluppo non è un dato di natura scontato e immodificabile" e precisò come il concetto di svi'luppo dovesse intendersi in senso "integrale, volto cioè alla promozione di ogni uomo e di tutto l'uomo" e non limitarsi ai soli termini materiali. Questo tema si poneva anche in intima connessione ( ben espressa nello slogan "lo sviluppo o il nuovo nome della pace" posto a chiusura dell'enciclica ) con l'altra grande sfida della creazione dei presupposti di una pace durevole fondata sulla giustizia. Tutto ciò portò Paolo VI a esaltare ripetutamente il primato della progettualità politica sulla pretesa fattualità economica, affidando nella lettera apostolica Octogesima adveniens ( 1971 ) alla totalità delle comunità cristiane locali il compito di individuare "le scelte e gli impegni utili a operare le trasformazioni sociali, politiche ed economiche urgenti e necessarie". La sintesi di Giovanni Paolo IINei due decenni successivi, la pervasività dello scontro ideologico tra Est e Ovest impedì tuttavia di affrontare adeguatamente i complessi problemi posti dalla crescente interdipendenza planetaria e confermò la sudditanza dei paesi in via di sviluppo alle tendenze egemoniche diversamente presenti in entrambi i sistemi in gara. Per sottolineare la non transitorietà e l'estensione della portata malefica di tali nodi irrisolti, Giovanni Paolo II parlò nella Sollicitudo rei socialis ( 1988 ) di "strutture di peccato": meccanismi economici, finanziari e sociali rafforzanti situazioni di profonda sperequazione spesso da essi stessi originate in precedenza, così perpetuandosi come sorgente di sempre nuovi peccati. Contestualmente la risposta alle richieste dell'interdipendenza, a sua volta assunta come categoria morale rimandante a quella teologica di fratellanza, venne indicata nell'atteggiamento virtuoso della solidarietà, definibile non in termini di semplice afflato sentimentale, bensì come la "determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune". Radice di questo concreto costume etico deve essere la fede nella capacità del "Dio della storia" di operare in favore dell'integrale sviluppo di ogni uomo e dell'umanità tutta, che rende dunque moralmente ingiustificato ogni atteggiamento di pessimismo, disperazione o fatalistica omissione di fronte alla sfida del presente. Mettere in guardia da una particolare e subdola forma di rassegnazione dopo il crollo dei regimi comunisti nel 1989 fu tra i motivi ispiratori dell'enciclica Centesimus annus ( 1991 ): in essa Giovanni Paolo II denunciava infatti il rischioso diffondersi di un'ideologia capitalista radicalizzata che rifiuta di riconoscere i gravi problemi ancora aperti per soddisfare i bisogni delle moltitudini, ritenendo a priori condannato all'insuccesso ogni tentativo di soluzione diverso dal fideistico affidamento al libero sviluppo delle forze di mercato. Nelle parole del papa, un tale sistema di libertà economiche non inquadrate in un più vasto e solido contesto giuridico che le metta al servizio della libertà umana integrale manca di "qualsiasi giustificazione morale" e costituisce "un abuso al cospetto di Dio e degli uomini". Nel confermato impegno della Chiesa a contrastare ogni sistema che rinneghi la fondamentale dignità dell'uomo - fine e non mezzo rispetto a qualsiasi costruzione sociale, economica e politica - sono stati così ribaditi i contenuti essenziali del magistero sociale della Chiesa, dall'affermazione del valore assoluto dell'autonomia personale e del pluralismo sociale, alla funzione sociale della proprietà allo Stato spetta il compito di garantire la certezza del diritto e controllare che il mercato soddisfi le esigenze fondamentali di tutta la società, svolgendo funzioni di supplenza solo laddove l'iniziativa dei singoli o delle forze sociali risulti insufficiente, secondo un principio di sussidiarieta. La realizzazione della dignità piena dell'uomo chiama infine a spazi sempre maggiori di partecipazione responsabile nella vita delle aziende e dello Stato, anche se ciò significa mettere in discussione assetti di potere consolidati. v. Centesimus annus; Democrazia e cristianesimo; Economia e cristianesimo; Gaudium et spes; Liberalismo e cristianesimo; Marxismo e cristianesimo; Mater et magistra; Octogesima adveniens; Pacem in terris; Populorum progressio; Quadragesime anno; Rerum novarum; Solidarietà; Sollicitudo rei socialis; Sussidiarietà; Totalitarismi e cristianesimo |
|
Magistero |
|
Le formole stesse, in cui la dottrina è stata meditatamente e autorevolmente definita, non si possono abbandonare; a questo riguardo il magistero della Chiesa, anche a costo di sopportare le conseguenze negative dell'impopolare involucro della sua dottrina, non transige; non può fare altrimenti. |
Catechesi Paolo VI 4-12-1968 |
Così « gli apostoli alla fine si riuniscono per studiare questo problema: cosa facciamo con i pagani, quelli che vogliono diventare cristiani, quelli che lo Spirito Santo chiama a diventare cristiani? ». Infatti, ha affermato il Pontefice, « è un dovere della Chiesa chiarire la dottrina perché si capisca bene quello che Gesù ha detto nei Vangeli, qual è lo spirito dei Vangeli ». |
Meditazione Francesco 19-5-2017 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
|
Cattolica: modo di enunciarla | Christus Dominus 13 |
Unitatis redintegratio 6 | |
Gaudium et spes 62 | |
gerarchia delle verità | Unitatis redintegratio 11 |
suo insegnamento da parte di laici in casi di emergenza | Apostolicam actuositatem 17 |
suo apprendimento da parte dei laici, specialmente in relazione col materialismo | Apostolicam actuositatem 31 |
Cristiana e doveri dei genitori | Lumen gentium 41 |
v. Confraternita della Dottrina Cristiana | |
Sociale cristiana e cooperazione dei cristiani | Unitatis redintegratio 12 |
Gaudium et spes 72 | |
Sociale della Chiesa: e rivelazione cristiana | Gaudium et spes 23 |
nel corso della storia | Gaudium et spes 63 |
la Chiesa ha il diritto di insegnarla | Gaudium et spes 76 |
il Concilio ne ricorda alcune verità più importanti | Gaudium et spes 23 |
v. Catechesi; Cultura; Teologia | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
|
( cristiana ) | |
Trasmettere la fede - la catechesi | 5 |
10 | |
Lo scopo e i destinatari di questo catechismo | 12 |
Al di sopra di tutto la carità | 25 |
La Tradizione apostolica | 78 |
I dogmi della fede | 90 |
Il Nuovo Testamento | 127 |
I simboli della fede | 197 |
Dio è la verità | 217 |
« Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo » | 235 |
Al centro della Catechesi: Cristo | 427 |
Gesù e Israele | 575 |
L'ufficio di insegnare | 891 |
La vocazione dei laici | 899 |
I sacramenti di Cristo | 1114 |
I sacramenti della Chiesa | 1117 |
Canto e musica | 1158 |
Al centro delle Scritture | 2764 |
… sociale della Chiesa Comp. 503; 509-520 | |
Rinnovamento Catechesi |
|
Il magistero della Chiesa | 13 |
L'omelia | 29 |
Conoscere la propria fede | 39 |
La docilità allo Spirito Santo | 40 |
Dottrina e vita | 54 |
La catechesi su Dio e la situazione del mondo di oggi | 85 |
Il carattere missionario del popolo di Dio | 88 |
La creazione dell'uomo libero, come appello alla sua glorificazione in Cristo | 92 |
I catechisti nella scuola | 156 |
Il riferimento ultimo del metodo catechistico | 162 |
La personalizzazione | 169 |
Le attività | 172 |
Le formule dottrinali | 177 |
Umiltà e fiducia | 185 |
La preparazione dei catechisti | 189 |
Codice Diritto Canonico |
|
cristiana: annunzio, mezzi, luoghi | 761 |
769 | |
di fede | 752 |
754 | |
v. Infallibilità | |
pene per chi rifiuta la dottrina della fede o ne insegna una condannata | 1371 |
nelle università cattoliche | 810 § 2 |
Compendio della dottrina sociale |
|
… sociale - Insegnamento sociale - Magistero sociale |
|
Dottrina sociale e sua unità | 3 |
Dottrina sociale e amore di Dio per il mondo | 3 |
Dottrina sociale, uomo e tutti gli uomini | 5; 13 |
Dottrina sociale e umanesimo integrale e solidale | 7; 19 |
Dottrina sociale, autentica priorità pastorale | 7 |
Compendio e dottrina sociale | 7; 8; 9 |
Anno sabbatico e dottrina sociale «in nuce» | 25 |
Dottrina sociale e cambiamento sociale | 55 |
Dottrina sociale, uomo e relazioni sociali | 61; 62 |
Dottrina sociale, Vangelo e società | 62; 63 |
Dottrina sociale e missione della Chiesa | 64; 65 |
Dottrina sociale, strumento di evangelizzazione | 67 |
Dottrina sociale, Chiesa e questioni tecniche | 68 |
Dottrina sociale e diritto-dovere della Chiesa |
69; 70 |
Natura della dottrina sociale | 72 |
Dottrina sociale, categoria a sé | 72 |
Dottrina sociale e natura teologico-morale | 73 |
Dottrina sociale, Rivelazione e Tradizione | 74 |
Dottrina sociale e rapporto tra fede e ragione | 74 |
Dottrina sociale, Rivelazione e natura umana | 75 |
Dottrina sociale e plausibilità razionale | 75 |
Dottrina sociale e destinazione universale | 75 |
Dottrina sociale, conoscere e fede | 75 |
Dottrina sociale e dimensione interdisciplinare | 76 |
Dottrina sociale e filosofia | 76; 77 |
Dottrina sociale e scienze umane | 76; 78 |
La dottrina sociale è della Chiesa |
79 |
Dottrina sociale e Magistero | 80 |
Dottrina sociale e adesione dei fedeli | 80 |
Uomo, oggetto della dottrina sociale | 81 |
Dottrina sociale, annuncio e denuncia | 81 |
Dottrina sociale e ordine religioso e morale | 82 |
Comunità ecclesiale e dottrina sociale | 83 |
Dottrina sociale ed evangelizzazione | 83 |
Dottrina sociale e costruzione della società | 83 |
Dottrina sociale e obblighi di natura secolare | 83 |
Dottrina sociale e destinazione universale | 84 |
Dottrina sociale, continuità e rinnovamento | 85 |
Dottrina sociale, cantiere sempre aperto | 86 |
La locuzione dottrina sociale |
87 |
Rerum novarum, paradigma e dottrina sociale | 90 |
Sussidarietà e dottrina sociale | 91 |
Divini Redemptoris e dottrina sociale | 92 |
Magistero sociale di Pio XII | 93 |
Dignitatis humanae e dottrina sociale | 97 |
Paolo VI e dottrina sociale | 99; 100 |
Centesimus annus e cent'anni di Magistero | 103 |
Dottrina sociale e intenti pastorali | 104 |
Dottrina sociale, corpus dottrinale | 104 |
Società umana, oggetto della dottrina sociale |
106 |
Uomo, anima dell'insegnamento sociale | 107 |
Dottrina sociale e persona umana | |
Dottrina sociale e i più favoriti | 158 |
Principi della dottrina sociale |
|
Dottrina sociale e uso comune dei beni | 172 |
Dottrina sociale e proprietà dei beni | 176; 178 |
Dottrina sociale e sussidiarietà | 185 |
Dottrina sociale e solidarietà | 194 |
Dottrina sociale, principi e valori | 197 |
Magistero sociale e giustizia | 201 |
Dottrina sociale, solidarietà e pace | 203 |
Dottrina sociale e dignità dei bambini | 244 |
Magistero sociale e uomo che lavora | 267 |
Dottrina sociale e rapporti tra lavoro e capitale | 277 |
Magistero sociale e proprietà privata | 282 |
Dottrina sociale e lavoro minorile | 296 |
Dottrina sociale e latifondo improduttivo |
300 |
Magistero sociale e diritti dei lavoratori | 301 |
Dottrina sociale e legittimità dello sciopero | 304 |
Dottrina sociale, lavoro e collaborazione | 306 |
Dottrina sociale e sindacati | 306 |
Dottrina sociale e mutamenti del lavoro | 317 |
Magistero sociale e sviluppo sociale | 327 |
Dottrina sociale e morale dell'economia | 330 |
Magistero sociale e sviluppo quantitativo | 334 |
Dottrina sodale ed economia di mercato | 335 |
Dottrina sociale e iniziativa economica | 336 |
Dottrina sociale e imprese cooperative | 339 |
Dottrina sociale e funzione del profitto | 340 |
Dottrina sociale, lavoro e famiglia |
345 |
Dottrina sociale e libero mercato | 347; 349 |
Dottrina sociale e sistema commerciale internazionale | 364 |
Dottrina sociale, economia e attività umana | 375 |
Dottrina sociale e diritto di resistenza | 401 |
Dottrina sociale, democrazie e relativismo | 407 |
Dottrina sociale e Organizzazioni inter-governative | 440 |
Dottrina sociale e accesso al mercato internazionale | 447 |
Insegnamento sociale e amore per i poveri | 449 |
Dottrina sociale e campo dell'ecologia | 481 |
Dottrina sociale e disarmo | 508 |
Magistero e fenomeno della deterrenza | 508 |
Dottrina sociale e Messaggi per la Pace | 520 |
Dottrina sociale e visione integrale dell'uomo |
522 |
Dottrina sociale e nuova evangelizzazione | 523 |
Dottrina sociale e pastorale sociale | 524; 526 |
Dottrina sociale e formazione cristiana | 528 |
Dottrina sociale e attività catechistica | 529; 530 |
Dottrina sociale e formazione dei laici | 531; 532; 549 |
Dottrina sociale e formazione dei presbiteri | 533 |
Dottrina sociale, strumento di dialogo | 534 |
Dottrina sociale e dialogo ecumenico | 535 |
Dottrina sociale e dialogo con i fratelli Ebrei | 536 |
Dottrina sociale e dialogo con le religioni | 537 |
Magistero sociale e operosità dei cristiani | 538 |
Vescovo e dottrina sociale |
539 |
Presbitero e dottrina sociale | 539 |
Dottrina sociale e religiosi | 540 |
Dottrina sociale e associazioni laicali | 549; 550 |
Dottrina sociale e fedeli laici | 551; 563 |
Insegnamento sociale e riflessione sulle realtà | 568 |
Dottrina sociale e società degna dell'uomo | 580 |
Summa Teologica |
|
… sacra |
|
In generale | I, q. 1 |
… e filosofia | I, q. 1, a. 1 |
Se è una scienza | I, q. 1, a. 2 |
Se è una scienza unica | I, q. 1, a. 3 |
Se è una scienza pratica | I, q. 1, a. 4 |
Se è superiore alle altre scienze | I, q. 1, a. 5 |
Se è una sapienza | I, q. 1, a. 6 |
Oggetto | I, q. 1, a. 7 |
Modo di procedere | I, q. 1, a. 8 |
La Sacra Scrittura e le metafore | I, q. 1, a. 9 |
I sensi della Sacra Scrittura | I, q. 1, a. 10 |