Meditazioni per le domeniche dell'anno |
L'avvento è un tempo istituito dalla Chiesa per disporre i fedeli a celebrare bene la venuta di Nostro Signore in questo mondo e attirarlo nei loro cuori, in modo da vivere unicamente nel suo spirito.
Ci è parso dunque opportuno che in questa e nelle domeniche successive ci applicassimo nell'orazione a preparare i nostri cuori per ricevere Nostro Signore, tanto più che i brani evangelici che si leggono in queste tre domeniche ne danno occasione e ci invitano a farlo.
1 Il Vangelo
di questo giorno ci informa che san Giovanni Battista era stato imprigionato
per ordine di Erode e che, dalla prigione, inviò due suoi discepoli per
chiedere a Gesù se era il Messia.
Questa circostanza diede a Gesù l'opportunità di fare, davanti al popolo, l'elogio del Battista e di concluderlo affermando che riguardava proprio lui quanto è stato scritto: Invio il mio angelo davanti a te che ti preparerà la strada su cui devi camminare ( Ml 3,1 ). Anche voi come S. Giovanni siete gli Angeli che Dio ha inviato per preparagli la via perché possa penetrare nel vostro cuore e in quello dei vostri alunni. Dovete perciò fare due cose: rassomigliare agli Angeli nella purezza interiore ed esteriore; perché - come gli Angeli - anche voi dovete distaccarvi completamente dal corpo e dai piaceri dei sensi. Così sembrerà che in voi resta solo l'anima a cui dedicate tutte le vostre cure. Essa deve costituire l'unico scopo delle vostre occupazioni, perché Dio vuole che, come i suoi Angeli, vi occupiate del suo servizio e della cura delle anime. Bisogna inoltre che in voi - come dice san Paolo - l'uomo esteriore venga disfatto e si rinnovi giorno per giorno quello interiore ( 2 Cor 4,16 ). Dovete insomma diventare simili agli Angeli e, come essi, dice lo stesso apostolo, non dovete più considerare le cose visibili; perché sono temporanee e passano presto; quelle invisibili, invece, sono eterne ( 2 Cor 4,18 ) e saranno eternamente l'oggetto dei nostri affetti. |
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2 Molto bello
è l'elogio che Gesù rivolge a Giovanni e che leggiamo nel vangelo di oggi.
Gesù dice che il Battista viveva nel deserto e che non era una canna sbattuta dal vento, ( Mt 11,7 ) cioè che trascorreva la vita in continua penitenza. Aggiunge che non era vestito mollemente: ( Mt 11,8 ) Matteo difatti precisa che portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi ( Mt 3,4 ). Gesù aggiunge che Giovanni non mangiava pane e non beveva vino ( Lc 7,33 ), infatti il suo cibo erano locuste e miele selvatico, ( Mt 3,4 ) per cui Gesù conclude che non c'è stato profeta più grande di Giovanni Battista ( Mt 11,11 ). Perché credete che Gesù abbia fatto un elogio così sublime di san Giovanni? Fu per impegnare il popolo a seguire la sua dottrina e per fargli capire che è vero quanto afferma dopo e cioè che il Battista era stato inviato da Dio per disporre i cuori a ricevere Gesù Cristo e a profittare del suo insegnamento. Difatti, egli che era il suo precursore, conduceva una vita ritirata, devote e penitente, e aveva cominciato con il fare ciò che intendeva insegnare agli altri. La prima cosa che fece fu quella di disporre il suo cuore a ricevere il suo ministero. Se anche voi volete preparare i cuori degli altri alla venuta di Gesù Cristo, dovete prima ben disporre il vostro, riempiendolo di santo zelo. Rendete così più efficaci le vostre parole e chi vi ascolta le accoglierà più volentieri. |
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3 San
Giovanni, dopo essersi preparato interiormente, predicò agli Ebrei per
disporli a ricevere Gesù Cristo.
Propose sei mezzi per disporli a preparare una bella strada per il felice ingresso di Gesù Cristo nel loro cuore. Dapprima chiese loro di avere orrore per il peccato e li rimproverò aspramente definendoli una razza di vipere ( Lc 3,7 ). In secondo luogo, propose di temere il Giudizio finale, affermando che i loro peccati sarebbero stati esaminati accuratamente e giudicati con rigore: sfuggite all'ira imminente ( Lc 3,7 ) - diceva - ogni albero che non porta buon frutto sarà tagliato e buttato nel fuoco ( Lc 3,9 ). In terzo luogo, per impegnarli a evitare il rigore di questo giudizio, li sollecitò a fare penitenza: fate degni frutti di penitenza ( Lc 3,8 ). In quarto luogo chiese di non contentarsi di piangere e di espiare i propri peccati, ma di compiere anche buone azioni, mancando le quali, ogni penitenza sarebbe stata inutile, come fece loro capire con queste parole: ogni albero che non porta buon frutto sarà tagliato e buttato nel fuoco ( Lc 3,9 ). In quinto luogo dichiarò che non bastava avere Abramo per padre, e che essi non avevano alcun diritto di gloriarsene, se non ci comportiamo come lui: E non cominciate a dire: abbiamo Abramo per padre ( Lc 3,8 ). Cercò infine di far loro capire che non potevano salvarsi - nonostante le buone azioni compiute - se non facevano bene il dovere proprio del loro stato e confacente alla loro condizione. È per questo motivo che ai ricchi vuol far capire che hanno l'obbligo di fare elemosina: che ai pubblicani dice: non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato, e ai soldati dice: contentatevi delle vostre paghe ( Lc 3,11.13.14 ). Prendete per voi queste raccomandazioni e seguitele con esattezza; fatele anche ai vostri alunni e aiutateli a metterle in pratica. |
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