Meditazioni per le domeniche dell'anno

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MD 3

III domenica di Avvento
( Gv 1,19-28 )

Chi insegna agli altri è la voce che prepara i cuori; ma è solo Dio che - con la sua grazia - li dispone a riceverlo

1 I Giudei inviarono da Gerusalemme a Giovanni sacerdoti e leviti per chiedergli chi fosse e se fosse il Cristo o Elia, ovvero un profeta ( Gv 1,19-22 ).

S. Giovanni dopo aver detto che non era né l'uno né l'altro, aggiunse: Io sono la voce di uno che grida nel deserto ( Gv 1,23 ).

Preparate la via del Signore. S. Giovanni voleva dare a Gesù tutto l'onore della conversione delle anime, alla quale egli stesso lavorava infaticabilmente e senza tregua; perciò disse che era solo la voce che grida nel deserto per far conoscere che la sostanza della dottrina che insegnava non era sua, che era effettivamente la parola di Dio che egli predicava e che lui era solo la voce che l'annunziava.

Come la voce è un suono che colpisce l'udito per far capire la parola, così san Giovanni disponeva i Giudei a ricevere Gesù Cristo.

Così avviene a chi istruisce gli altri: anch'egli è solo la voce di Colui che dispone i cuori a ricever Gesù e la sua santa dottrina.

Ora, scrive san Paolo, ( 1 Cor 3,5-6; 1 Cor 13,1 ) chi li dispone è solo Dio, che dà loro il dono di parlare.

Se anche parlaste le lingue degli uomini e degli angeli - continua lo stesso Apostolo - ma non avete la carità, o meglio se non è Dio che vi fa parlare e che si serve della vostra voce per parlare di lui e dei suoi santi misteri, voi - come afferma sempre S. Paolo - siete come un bronzo che risuona e un cembalo che tintinna, perché quanto dite non sortirà alcun buon effetto e non produrrà alcun frutto.

Umiliamoci  perché siamo solo una voce, che da sola è incapace di produrre il minimo bene nelle anime, un bene che possa lasciare in loro una traccia, proprio perché siamo una voce che ha solo il suono, di cui nulla resta dopo che si è diffuso nell'aria.

2 Chi insegna è solo la voce di Dio, è dunque da Dio che deve partire la parola che lo fa conoscere a quelli che istruisce.

È Dio che parla in loro quando parlano di lui e di tutto ciò che lo riguarda.

E allora - dice San Pietro - se qualcuno parla faccia apparire che è Dio che parla con la sua bocca; se qualcuno esercita un ministero, lo eserciti, ma come se agisse per la virtù che Dio gli comunica, perché in tutto venga onorato Dio per mezzo di Gesù Cristo ( 1 Pt 4,11 ).

Lo stesso san Pietro così si esprime altrove a proposito della verità che predica: non smetterò mai di avvisarvi di queste cose, benché conosciate già la verità e la possediate ( 2 Pt 1,12 ), e aggiunge: abbiamo la parola più autorevole dei profeti alla quale fate bene ad attenervi, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino sia nei vostri cuori.

Perché non fu per la volontà degli uomini che, nei tempi passati, la profezia fu recata; ma che gli uomini di Dio parlarono perché erano mossi dallo Spirito Santo ( 2 Pt 1,19-21 ).

È dunque sotto l'ispirazione dello Spirito di Dio che parla, anche oggi, chiunque annunzia il suo regno.

Anche se Dio si serve degli uomini per parlare a chi vuole far conoscere le verità cristiane e per preparare i loro cuori a essergli docili, è solo Dio - dice il Saggio - che dirige i loro passi ( Pr 16,9 ), e che dà ai loro cuori la docilità necessaria per gustare le sante verità che Dio ha fatto loro conoscere.

Non contentatevi, dunque, di leggere e di imparare dagli uomini gli insegnamenti che dovete poi impartire agli altri, ma pregate Dio di imprimerli profondamente in voi, in modo da essere e da consideravi - secondo quanto scrive san Paolo - come ministri di Dio e dispensatori dei suoi misteri ( 1 Cor 4,1 ).

3 San Zaccaria, padre di san Giovanni Battista, nel cantico che cantò alla nascita di suo figlio, dice che il motivo per cui S. Giovanni doveva precedere Gesù cristo, era di preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza ( Lc 1,76-77 ).

Ma questa conoscenza non poteva bastare: era necessario che Dio stesso ci mostrasse, per mezzo di Gesù Cristo Nostro Signore, la strada da prendere e ci convincesse di avanzare seguendo i passi di suo Figlio.

Benché sospiriamo in questa vita sotto il peso del nostro corpo, perché desideriamo di esserne spogliati ( 2 Cor 5,2 ), è Dio che ci ha fatti così e ci ha dato la caparra del suo Santo Spirito ( 2 Cor 5,5 ).

È solo Dio, dunque, che rende diritte le nostre strade verso il cielo in modo che possiamo arrivarci con sicurezza.

Ed è Gesù Cristo, in quanto Figlio di Dio, che diviene l'autore della salvezza eterna ( Eb 5,9 ).

E come la salvezza viene da Dio ( Sal 37,39 ), dice il Profeta, così anche la perfezione viene da lui, infatti come scrive S. Giacomo ogni regalo eccellente e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal Padre della luce ( Gc 1,17 ).

Chiedete a Dio di guidarvi verso il cielo, attraverso la via che vi ha tracciato egli stesso; chiedetegli anche di farvi raggiungere la perfezione del vostro stato, poiché è lui che vi ci ha messo e, di conseguenza, ha voluto e vuole ancora che in esso troviate la strada e i mezzi per santificarvi.

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