Meditazioni per le domeniche dell'anno

Indice

MD 15

Domenica di quinquagesima
( Lc 18,31-43 )

Tre tipi di persone che obbediscono ma non hanno il merito dell'obbedienza cieca

1 Il cieco guarito da Gesù - di cui si parla nel Vangelo di oggi e a cui il Salvatore dice: Che vuoi che io faccia a te? ( Lc 18,41 ) - l'immagine di quelle persone alle quali i Superiori sono obbligati a chiedere cosa preferiscono; che vogliono esaminare gli ordini che potrebbero eventualmente ricevere, prima di mostrarsi disposti a eseguirli.

Esistono tre tipi di religiosi che obbediscono solo se lo vogliono.

I primi esaminano minuziosamente gli ordini impartiti: prima di eseguirli vogliono conoscere bene l'intenzione che ha il Superiore nel dare quell'ordine e considerare se è solo conveniente e se non avranno molto fastidio nell'eseguirlo.

Considerano anche se è il caso di porre condizioni per rendere l'esecuzione dell'ordine più facile e più comoda.

E fanno ancora tante altre considerazioni, tutte di ordine naturale.

Un uomo davvero ubbidiente non esamina nulla, non fa caso a nulla, sa solo che deve ubbidire.

La fede, di cui il suo animo è compenetrato, gli vieta tutte queste riflessioni.

2 Il secondo tipo di persone è quello che vuol vedere prima di credere e di obbedire.

Sono persone che danno ragione ai Superiori, con l'intenzione però di farsi dispensare dall'eseguire quell'ordine o di eseguirlo come piace a loro o anche di far capire al Superiore che un'altra disposizione sarebbe più conveniente di quella data.

La vera obbedienza non ammette tutti questi ragionamenti, perché è fondata sulla fede che è infinitamente superiore alla ragione.

Per essere veri obbedienti, non dobbiamo portare ragioni.

Difatti, se per sottometterci dobbiamo esserne convinti o almeno persuasi dalla nostra ragione, obbediamo sì, ma non perché lo comanda Dio, ma perché ciò che egli comanda sembra ragionevole.

Così facendo, non ci comportiamo più da obbedienti ma da filosofi che preferiscono la ragione alla fede.

Secondo quale dei suddetti modi vi comportate con i vostri Superiori?

Mettersi a discutere con loro e volerli portare a ogni costo a comandarvi solo ciò che vi piace non è, in qualche modo, mettervi al di sopra di essi e imporre loro la vostra regola?

3 Il terzo tipo di Religiosi è quello di chi non solo non vive l'obbedienza cieca, ma che, profanando vergognosamente ciò che c'è di più sacro in religione, com'è appunto la volontà di Dio, presume a tal punto del suo giudizio che cerca di convincere il Superiore che è lui a sbagliare quando dà ordini, ordini che sono addirittura contro il buon senso.

Questo fu l'atteggiamento di quel novizio mandato via da San Francesco di Assisi perché voleva sostenere il suo punto di vista contro quello del Santo.

Abbiate orrore di un comportamento simile perché distrugge l'obbedienza e consideratelo, in una Comunità, come l'abominio della desolazione nel luogo santo ( Mt 24,15 )!

Per essere perfetta, l'obbedienza deve essere cieca e, se è tale, non può tollerare né contraddizione, né ragionamento, né esame e neanche la più piccola replica.

Indice