Meditazioni per le domeniche dell'anno |
Questa santa cerimonia è un residuo dell'antica disciplina ecclesiastica che obbligava i penitenti pubblici, all'inizio del loro periodo di penitenza, a farsi cospargere la testa di cenere dalle mani dei ministri dei sacri altari e alla presenza di tutti i fedeli.
Unitevi a questa istituzione della Chiesa e prendetevi parte con una opportuna disposizione di animo, per iniziare, in questo santo giorno, la preparazione a questa santa pratica la cui essenza consiste appunto in una sincera compunzione.
È con questa disposizione che dovete iniziare e finire questa santa quarantena.
2 Ricevendo le ceneri chiedete a Dio lo spirito di penitenza da cui dovete essere animati e che deve accompagnare e santificare il vostro digiuno; sarebbe poco, infatti, limitarsi al solo digiuno esteriore: si deve riuscire a umiliare lo spirito e a mortificare la carne.L'effetto che la cerimonia delle ceneri deve produrre in voi è che il vostro digiuno si estenda agli occhi, alla lingua, al cuore.
Agli occhi, vivendo in grande raccoglimento e allontanandovi da tutto ciò che può indurvi alla dissipazione; alla lingua, osservando un silenzio esatto che vi separi dalle creature e vi unisca a Dio durante questi santi giorni; al cuore, rinunziando completamente a ogni pensiero che potrebbe svagarvi, distrarvi e interrompere la vostra conversazione con Dio.
Il vero frutto del digiuno cristiano è la mortificazione dei sensi e delle proprie inclinazioni e l'allontanamento dalle creature.
3 La Chiesa, per spingerci a far digiunare lo spirito con la rinuncia al piacere dei sensi e con il distacco da tutte le soddisfazioni che potremmo trovare nell'uso delle creature ci fa dire dal Celebrante, che ci impone la cenere sulla testa, di ricordarci che siamo uomini e che perciò siamo cenere e torneremo cenere ( Gen 3,19 ).Il ricordo della morte è infatti il motivo più efficace per farci distaccare dalle cose create e portarci a una sincera penitenza.
Perciò la Chiesa vuole che meditiamo su questo pensiero durante tutto il tempo che praticheremo la penitenza, perché sarà proprio questo santo pensiero che ci convincerà a compierla con maggiore affetto e fervore.
Moriremo tutti e moriremo una sola volta ( 2 Sam 14,14 ).
Per morire bene, tra le braccia di Dio, dobbiamo praticare la penitenza in vita, privandoci di quei piaceri che solo le persone sensuali vanno a cercare nell'uso delle creature.
Se vogliamo morire santamente, cerchiamo di vivere come veri penitenti.
Indice |