Meditazioni per le domeniche dell'anno

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MD 62

IX domenica dopo Pentecoste
( Lc 19,41-47 )

1 Gesù Cristo entrò nel tempio di Gerusalemme e vi trovò delle persone che vendevano e compravano profanando così il tempio del Dio vivo; li cacciò dicendo che la sua casa era una casa di preghiera e essi l'avevano trasformata in una caverna di ladri.

Eccovi qui, in una casa di preghiera  ( 1 Re 8,33-34 ) ( che deve essere la vostra occupazione principale ); lo Spirito di Dio vi fisserà la sua residenza e Dio stesso spanderà su di essa le sue benedizioni a condizione che sia appunto una casa di preghiera.

Quando non avrete più lo spirito e l'amore della preghiera, Dio non vi guarderà più di buon occhio e vi considererà come persone indegne di un ufficio, che è opera sua ( Ab 3,2 ), e che hanno trasformato la sua casa in una spelonca di ladri.

Non siamo forse ladri se ci attribuiamo un'opera come quella della conservazione dell'innocenza nelle anime e della loro conversione?

Opera che, in fin dei conti, deve attribuirsi solo a Dio e a quelli di cui egli si serve, che sono completamente a lui devoti e che ricorrono continuamente a lui per procurare un bene così grande.

Ma se non appartenete a Dio, se non ricorrete spesso a lui nell'orazione, se insegnate agli alunni solo le cose profane, se non vi impegnate a fondo per fare loro acquistare lo spirito di religione, sbaglia forse Dio a considerarvi come ladri, dato che vi comportate come tali in casa sua e che abitate in essa senza impegno e che, invece di ispirare agli alunni lo spirito cristiano, com'è vostro dovere, insegnate loro argomenti che potrebbero essere utili solo alla gente di mondo?

2 Non solo siete in una casa di preghiera, ma anche i vostri corpi sono case di preghiera.

Dice, infatti, san Paolo: non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che vi è stato dato da Dio e che non appartenete più a voi stessi?

Infatti siete stati comperati a caro prezzo.

E conclude: Glorificate dunque Dio e portatelo nel vostro corpo! ( 1 Cor 6,19-20 )

Se, però, il vostro corpo è una casa di preghiera.

Con lo stesso spirito e gli stessi sentimenti, lo stesso san Paolo dice: vi scongiuro, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come un'ostia viva, santa e gradita ai suoi occhi ( Rm 12,1 ).

Pensate, qualche volta, alla felicità che avete, ospitando nel vostro corpo lo Spirito Santo, come fosse nel suo tempio, e che fa orazione per voi e in voi? ( Rm 8,26 )

Abbandonatevi completamente a questo divino Spirito, perché domandi a Dio, quanto vi è necessario per il bene della vostra anima e di quelli che vi sono stati affidati; chiedetegli anche che vi faccia lavorare solo per lui.

3 Lo Spirito Santo, che abita in voi, deve penetrare fino in fondo alle vostre anime: è dentro di esse che questo divino Spirito deve pregare in modo particolare.

È nell'intimità dell'anima che si comunica a lei, si unisce a lei e le fa conoscere ciò che Dio le domanda per appartenergli completamente ( Rm 8,27 ).

È lì che la mette a parte del suo amore divino, amore con cui onora solo le anime sante, che si sono svincolate dalla terra.

Quando le vede libere da ogni legame affettivo con le creature, allora sceglie queste anime come suo santuario e le tiene continuamente in contatto con lui, facendole vivere solo di Dio e per Dio.

Gesù è il vostro Mediatore ( 1 Tm 2,5; Eb 8,6 ) e, solo per suo mezzo, potete andare a Dio.

supplicatelo, dunque, di stabilirsi nell'anima vostra, per poterlo pregare in essa e poterla condurre a lui.

Chiedergli anche di considerarla come il suo tempio e di risiedere in lei, finché siete su questa terra, per vivere, poi, assieme a lui in cielo per tutta l'eternità.

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