Meditazioni per le principali feste dell'anno |
Sin da piccolo ebbe un grande orrore per il peccato che sua madre, principessa molto virtuosa, gli ispirò fin da quando raggiunse l'uso della ragione; questo orrore gli rimase sempre profondamente impresso nel cuore e spesso diceva che avrebbe preferito perdere il regno anziché commettere un solo peccato mortale.
Era tanto religioso che, considerando l'onore che aveva avuto di ricevere il battesimo a Poissy, si faceva chiamare e si firmava spesso, per la stima e il rispetto che aveva per questo sacramento, Luigi di Poissy.
Ascoltava tutti i giorni e in ginocchio due messe, profondamente penetrato dallo spirito di fede.
Questa virtù era così grande in lui che, quando un giorno gli vennero a dire che alla Sainte Chapelle, era apparso nell'ostia consacrata un bambino, non si mosse affatto, dicendo che non aveva bisogno di vedere questo miracolo per credere nella realtà di Gesù eucaristico, perché gli bastava la fede.
Riconosceva e adorava Gesù nei poveri: ogni giorno ne accoglieva tre alla sua mensa e ad altri centoventi faceva distribuire lo stesso cibo dei suoi domestici.
Avete lo stesso orrore per il peccato e lo stesso spirito di religione che aveva questo santo re?
Esaminatevi spesso su questi due punti, e siate certi che conserverete la vostra pietà e riuscirete a trasfonderla nei vostri alunni, solo se possederete pienamente queste due doti, senza le quali la vostra anima sarà come una città senza mura e senza fortificazioni, abbandonata e continuamente in preda ai suoi nemici.
2 È risaputo che è la mortificazione a mantenere la pietà e poiché quella di san Luigi fu straordinaria, anche l'austerità di vita - per una persona di riguardo com'era lui - fu davvero straordinaria.Digiunava tutti i venerdì dell'anno e si asteneva dalla carne ogni mercoledì, e spesso anche il lunedì.
Di solito, durante i giorni di digiuno, faceva un solo pasto, contentandosi di pane e acqua.
tutti i venerdì, dopo essersi confessato, riceveva la disciplina dalle mani del suo confessore, con catenelle di ferro.
In spirito di umiltà e di mortificazione, ogni sabato lavava i piedi ai tre poveri che avevano mangiato alla sua mensa e compiva questo gesto in ginocchio.
Sempre per spirito di penitenza questo principe pieno dello spirito cristiano faceva confezionare i suoi abiti con stoffa comune e ruvida come la tiretana e altre simili; vestiva poco raffinatamente per poter dare ai poveri il denaro che gli sarebbe servito per abiti più suntuosi.
Ma ciò che questo santo re ha maggiormente praticato è la pazienza che gli ha fatto sopportare ciò che si diceva contro di lui, senza lamentarsi e senza prendersela troppo, pensando alle sofferenze molto più grandi sopportate per lui da nostro Signore.
Più accetterete le mortificazioni sia esterne che interne, soprattutto queste ultime, più acquisterete lo spirito del Cristianesimo e quello del vostro stato.
Cercate di rendervi comune e ordinaria la pratica della mortificazione e non trascorrete neanche un giorno senza praticare quelle mortificazioni che amate di più e che potete facilmente tradurre in atto.
3 Lo zelo che san Luigi ebbe per il bene della Chiesa e della sua nazione fu davvero ammirevole ed è difficile esprimerlo a parole.Fu questo santo zelo che gli fece intraprendere la guerra agli infedeli, per distruggere nei loro paesi il regno del diavolo e stabilirvi quello di Gesù Cristo.
Nel primo viaggio che fece per riconquistare la Terra Santa, fu fatto prigioniero e durante il secondo trovò la morte, contagiato dalla peste.
Quando i deputati Saraceni giunsero a Parigi, il santo Re disse loro che il suo più grande desiderio era che abbracciassero la Religione cristiana.
Fece costruire molte chiese e monasteri; amava molto i religiosi perché conducevano una vita di pietà e perché sono soprattutto essi che sostengono efficacemente la Chiesa.
Portò in Francia molte reliquie, tra le quali la Corona di Spine di nostro Signore e una grande porzione della Santa Croce.
Amava teneramente i suoi sudditi; dopo aver lavorato con grande impegno a procurare la pace e tranquillità, diede loro buone leggi e buoni regolamenti per condurli a Dio.
Prima di morire lasciò a suo figlio istruzioni davvero sagge e cristiane, che tutti i Sovrani debbono osservare se vogliono governare santamente i loro regni.
Anche voi, nell'esercizio del vostro ministero, dovete unire lo zelo per il bene della Chiesa a quello per il bene dello Stato di cui i vostri alunni cominciano a essere e dovranno essere un giorno membri perfetti.
Il bene della Chiesa lo procurerete facendo di essi dei veri cristiani e rendendoli docili alle verità della fede e alle massime del santo Vangelo.
Procurerete il bene dello Stato insegnando loro a leggere e a scrivere e tutto ciò che si richiede al vostro ministero, tenendo sempre presenti i rapporti con l'esterno.
Dovete, perciò, condurre una vita veramente devota, altrimenti il vostro lavoro sarebbe sprecato.
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