Meditazioni per il tempo del ritiro |
Egli fu il primo a portare la Buona Novella in quei luoghi e perciò molto giustamente scrisse che quelli a cui aveva annunciato il Vangelo sono opera sua e che li ha generati in Gesù Cristo ( Giovanni Paolo II, Vita consecrata 60 ).
Anche senza volervi considerare all'altezza di questo grande santo, potete dire che - fatte le debite proporzioni ( tra il vostro impiego e il suo ) - voi fate la stesa cosa e che, nella vostra professione, esercitate lo stesso ministero.
Dovete allora considerare questo impiego come una delle funzioni più considerevoli e più necessarie nella Chiesa, a voi affidata dai suoi Pastori, ma anche dai padri e dalle madri.
È questo il significato del detto: porre le fondamenta dell'edificio che è la Chiesa ( 1 Cor 3,10 ), che vuol dire: istruire i fanciulli nel mistero trinitario e nei misteri che Gesù ha compiuto quand'era sulla terra.
Difatti, dice ancora san Paolo: senza la fede è impossibile piacere a Dio e quindi salvarsi e entrare nella patria celeste: perché la fede è il fondamento della speranza che abbiamo ( Eb 11,1-6 ).
Così la conoscenza che ognuno deve averne e l'istruzione che dobbiamo dare a chi l'ignora, sono le cose più importanti della nostra religione.
Stando così le cose, dovete considerarvi onorati che la Chiesa vi abbia destinato a una professione così santa e così sublime; pensate che essa vi ha scelto per procurare ai fanciulli la conoscenza della nostra religione e dello spirito del cristianesimo.
Pregate Dio che vi renda capaci di esercitare, in modo degno di lui, un ministero così importante.
2 Il motivo che rende importante la vostra funzione educatrice è che i santi Vescovi della Chiesa primitiva la consideravano come il loro principale dovere e consideravano un onore istruire i catecumeni e i neocristiani e fare loro il catechismo.San Cirillo, patriarca di Gerusalemme, e sant'Agostino hanno lasciato catechismi scritti di cui si servivano essi e i sacerdoti loro coadiutori nelle funzioni pastorali.
San Girolamo, uomo di grandissima scienza, dà testimonianza nella sua lettera a Leta che catechizzare una bambina lo considerava un onore più grande di quello di essere il precettore di un grande imperatore.
Gerson, Gran Cancelliere dell'Università di Parigi, stimava moltissimo questa professione e l'ha praticata anche lui.
Il motivo per cui questi grandi santi si comportavano così è che essa è la prima funzione di cui Gesù cristo ha incaricato i suoi Apostoli: racconta infatti san Luca che, non appena li ebbe scelti, li inviò a predicare il regno di Dio ( Lc 9,1-2 ).
Essa è anche l'ultima cosa che raccomandò espressamente agli Apostoli, immediatamente prima di lasciarli: Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ( Mt 28,19 ).
Essa è anche la prima iniziativa che prese san Pietro nel tempio di Gerusalemme, dopo la discesa dello Spirito Santo e che ottenne subito la conversione di tremila persone che abbracciarono la fede di Gesù Cristo ( At 2,14-40 ).
Essa fu anche la più importante incombenza di san Paolo, come si ricava dai suoi discorsi all'Areopago e da quelli che indirizzò a Felice e a Festo e tramandateci dagli Atti degli Apostoli ( At 17,22-31; At 24,10-21; At 26,2-29 ).
Egli confessa anche ai Corinzi il dispiacere che proverebbe di andare da loro e di non poter essere utile con l'istruzione e la catechesi ( 1 Cor 9,16-23; 2 Cor 12,14-15 ).
Gesù Cristo non si è accontentato di affidare agli Apostoli l'incarico di fare il catechismo; l'ha fatto egli stesso e ha insegnato le principali verità della nostra religione, come ci riferisce in molti punti il suo Vangelo, ripetendo ai suoi Apostoli: Bisogna che io annunzi il vangelo del regno di Dio; per questo sono stato mandato ( Lc 4,43 ).
Dite la stessa cosa di voi e cioè che è Gesù che vi ha mandato e che è questo l'incarico che vi ha dato la Chiesa di cui siete i ministri. Mettete l'impegno necessario per eseguirlo bene, con lo stesso zelo e lo stesso successo con cui l'hanno eseguito i Santi.
3 Non bisogna meravigliarsi se i primi vescovi della Chiesa nascente e i santi Apostoli hanno stimato l'arte di istruire i catecumeni e i primi cristiani e se san Paolo, in modo particolare, si gloria di essere stato mandato a predicare il Vangelo e che con parole studiate, perché non venga resa vana la croce di Cristo.Dio, infatti, ha mutato la saggezza del mondo in follia.
E aggiunge: Il mondo, illuminato dalla sapienza e dai lumi divini non ha riconosciuto Dio per la sua sapeinza e allora è piaciuto a Dio salvare, con la follia della predicazione del Vangelo, quelli che accetteranno la fede ( 1 Cor 1,17-21 ).
La spiegazione che dà è questa: Per rivelazione gli è stato fatto conoscere il segreto di Dio e gli è stata concessa la grazia di annunciare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Gesù Cristo ( Ef 3,3.8 ).
Da questo consegue che quelli che, in quel tempo erano senza Cristo, erano estranei ai patti di Dio e senza speranza nelle sue promesse.
Ora invece in Cristo Gesù, non erano più stranieri, ma concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli, innalzati da Gesù Cristo; sono così divenuti il santuario in cui Dio dimora con il suo Santo Spirito ( Ef 2,12.19.20.22 ).
Questo è il frutto che, con le loro istruzioni, hanno raccolto nella Chiesa - dopo i santi Apostoli - i grandi vescovi e i pastori della Chiesa che si sono dedicati all'istruzione dei neofiti.
Perciò essi stimavano tanto questo ministero e vi si dedicavano con tanta cura.
Anche voi dovete avere una stima particolarissima per l'istruzione e l'educazione cristiana dei fanciulli perché esse sono un mezzo per farli diventare veri figli di Dio e cittadini del cielo e perché sono sicuramente il fondamento e il sostegno della loro pietà e di tutto il bene che si compie nella Chiesa.
Ringraziate Dio della grazia che vi ha concesso affidandovi il compito di partecipare al ministero dei santi Apostoli e dei grandi vescovi e pastori della Chiesa; fate onore al vostro ministero ( Rm 11,13 ) diventando, come dice san Paolo, degni Ministri del Nuovo Testamento ( 2 Cor 3,6 ).
Indice |